È molto grave che la gestione liquidatoria della società che editava il “Giornale dell’Umbria” abbia intimato i licenziamenti dei dipendenti della società, giornalisti e poligrafici, senza dare il suo consenso alla sottoscrizione della richiesta per la cassa integrazione straordinaria che, come previsto da specifiche norme di legge, compete ai dipendenti delle imprese del settore. È quanto si afferma in una nota della Regione Umbria nella quale si aggiunge che si tratta di una decisone maturata dopo quasi sei ore di confronto nella riunione del tavolo tecnico di crisi che si è svolta venerdì scorso negli uffici della Regione.
Un atteggiamento questo – sottolinea la nota – mai avuto da nessuna parte datoriale nel contesto delle difficili e a volte aspre riunioni dei tavoli di crisi.
Nello stigmatizzare le scelte della società, continua la nota regionale, non si può non rilevare la peculiarità della situazione di un’imprese editoriale che quattro mesi dopo essere stata rilevata viene messa in liquidazione motivando, tra l’altro, tale scelta con l’atteggiamento ostile dei dipendenti, presunte irregolarità contabili e così via.
Ora, sottolinea la Regione, il tavolo di confronto si sposta presso la FIEG – Federazione italiana Editori Giornali, dove si auspica i lavoratori potranno trovare riconoscimento delle proprie ragioni.
La Regione, nel manifestare la propria totale disponibilità ad essere il luogo di composizione della controversia tra la liquidazione della società e i dipendenti, ha comunque informato dalla situazione la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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