Nella giornata di ieri (10 dicembre) centinaia di cittadini chiusi in auto per ore e ore senza mangiare né andare in bagno, alcuni con a bordo bambini piccolissimi "Situazione e caos non giustificabili" | Bettarelli (Pd) annuncia interrogazione urgente
Fino a 7 ore in fila per fare un tampone, chiusi in auto e, addirittura, senza pranzare né andare in bagno: questa la situazione che hanno vissuto ieri (10 gennaio) centinaia di cittadini (tra cui anche donne incinte e bambini) al drive-through di Cerbara (Città di Castello).
Sono molte le testimonianze, denunciate anche via social, dove alcuni tifernati raccontano di una vera e propria odissea vissuta a bordo delle proprie vetture. “Siamo stati in fila dalle 9.30 alle 16.15 – racconta una coppia – Non è colpa degli operatori in servizio ovvio….ma la situazione oggi non era giustificabile. Quasi 7 ore per un tampone con una bimba in macchina. Vogliamo ogni tanto ammettere che le cose non funzionano e che devono essere organizzate meglio da chi è stipendiato per farlo? E’ giusto denunciare una situazione completamente fuori controllo…”
“Noi dalle 10.30 siamo tornati alle 18 – dice un altro tifernate – Senza mangiare ovviamente. Nessuno ha fatto scene isteriche e nessuno se l’è presa con gli operatori ma non è giustificabile una situazione di questo tipo. Il nostro quarto tampone nel giro di un mese ed in 3 ore al massimo ce la siamo sempre cavata. Oggi è stato il caos più completo e ingiustificato. È inutile fissare così tanti tamponi in un giorno se poi non si riesce efficacemente a gestire la situazione in entrata e in uscita”.
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Sul caso – oltre ad un ulteriore cittadino che per le prossime volte consiglia ironicamente di “portarsi il pranzo al sacco” – è intervenuto anche il consigliere regionale Michele Bettarelli (Pd) che, in proposito, ha annunciato un’interrogazione urgente, chiedendo alla Giunta quali siano state “le cause che hanno portato a queste file interminabili, se sia intenzionata a potenziare o attivare un altro drive through nell’Altotevere e se s’intende assumere personale da destinare a questo importante servizio“.
“Il caso di Città di Castello – prosegue Bettarelli – conferma ormai l’incapacità strutturale di questa Giunta regionale a porre rimedio ai veri problemi dei cittadini, così come a dare risposte adeguate agli operatori sanitari sottoposti da mesi a turni massacranti. La situazione di Cerbara ha svelato come la mancata attivazione di corsie preferenziali per disabili, donne in gravidanza e bambini, più volte richiesta e mai realizzata, unita alla carenza di personale, può creare disagi enormi e portare le strutture pubbliche al collasso e i cittadini all’esasperazione”.