L'assessore Morroni, "L'Umbria candidata a diventare il principale centro di produzione della coltura e ad eccellere in qualità"
“L’Umbria si candida a pieno titolo a diventare il principale centro di produzione del luppolo, coltura ad alto valore aggiunto e di crescente interesse in relazione allo sviluppo che sta conoscendo il mercato delle birre artigianali di qualità in Italia”.
A dichiararlo è l’assessore all’Agricoltura, Roberto Morroni, rendendo noto che sarà pubblicato il prossimo 23 febbraio, sul Bollettino Ufficiale della Regione, il bando con cui vengono stanziati 1,5 milioni di euro a sostegno della creazione della filiera umbra del luppolo.
Il bando incentiva la costituzione di partenariati tra imprese agricole che si impegnano a realizzare impianti per la coltivazione del luppolo e quelle che trasformano e vendono direttamente il prodotto collocandosi come unici intermediari, acquistando dall’agricoltore e incaricandosi di tutte le fasi necessarie a far giungere il prodotto finale al consumatore.
“In Umbria – sottolinea Morroni – ci sono tutte le condizioni per la nascita di questa nuova filiera corta. Un ulteriore progetto strategico per la crescita competitiva della nostra agricoltura, accanto alle filiere che riguardano le produzioni ‘simbolo’ del territorio, quali tartufo e olio”.
“Nel campo della coltivazione del luppolo, sono stati già avviati – ricorda Morroni – progetti di trasferimento delle innovazioni, finanziati nell’ambito della Misura 16 del Programma di sviluppo rurale, con ottimi risultati dal punto di vista produttivo. Numerosi sono, infatti, i birrifici artigianali, con produzioni di eccellenza riconosciuta e premiata nelle più importanti competizioni italiane ed europee. E a dare solidità scientifica al progetto – aggiunge – è la presenza in Umbria del Cerb, il Centro di eccellenza di ricerca sulla birra dell’Università degli studi di Perugia, e del Cnr Ibbr, l’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche specializzato nel miglioramento genetico vegetale”.
“La sfida alle imprese agricole e di trasformazione è quindi lanciata e siamo certi che sapranno coglierla – sostiene l’assessore – aggregandosi e investendo, con il contributo regionale, nella realizzazione di luppoleti per l’incremento della produzione, la concentrazione dell’offerta e lo sviluppo della trasformazione, valorizzazione e commercializzazione del luppolo”.
La Regione Umbria affida alla filiera del luppolo un ruolo determinante anche quale ‘moltiplicatore’ della crescita dei settori tradizionali dell’agricoltura.
“Potrà integrarsi con le filiere storicamente esistenti, come quella del tabacco – evidenzia ancora Morroni – e beneficiare di rilevanti sinergie con aziende innovative e attente alla sostenibilità̀ delle produzioni. Di notevole importanza è, inoltre, l’opportunità della diversificazione delle aziende tabacchicole grazie all’utilizzo innovativo e multifunzionale dei centri di essiccazione, di cui è ricco il territorio regionale, come base logistica avanzata della prima trasformazione agricola del prodotto”.
Il Bando
Il bando regionale prevede contributi in conto capitale a sostegno delle spese ammesse, effettivamente sostenute e spese, pari a 1 milione di euro per interventi da parte di imprese agricole e di 500mila euro per interventi nel settore della trasformazione da parte di imprese agroindustriali, a valere sulle risorse del Programma di sviluppo rurale per l’Umbria (sottomisura 16.4).
In particolare, le imprese agricole potranno accedere ai finanziamenti per impiantare luppoleti, espiantare coltivazioni arboree vetuste o esauste nelle superfici in cui verrà impiantato il luppoleto, realizzare impianti di irrigazione e dotarli di sistemi di monitoraggio e sensoristica, acquistare macchine e attrezzature agricole funzionali.
Ogni partenariato può presentare domanda per un massimo di 50 ettari coltivati a luppoleto. Le domande di sostegno dovranno essere presentate entro il 30 giugno 2022.