Le aree gioco per i bambini (ma anche i campi sportivi polivalenti come quelli da calcetto e basket) rimangono chiuse a Spoleto e si diffonde il malcontento generale. Soprattutto dopo che domenica si è tenuta in viale Trento e Trieste la fiera di Sant’Antonio.
“Perché le bancarelle sì e i giochi per bambini no?”. E’ questo l’interrogativo diffuso tra le famiglie. E proprio domenica pomeriggio è stata organizzata da alcuni genitori una protesta pacifica con i loro bambini.
“Ormai è tutto aperto tranne le aree gioco”
“Cosa succede se giochiamo? Ci multano. Perché non possiamo salire? Perché è vietato. Il virus è proprio qui, nei nostri giochi? Non in tutto il resto della città?L’area è circondata, ma allora è pericoloso? La visione dei bambini – raccontano i genitori promotori dell’iniziativa – è molto logica, se in città si può fare praticamente tutto, ma non giocare in determinate zone, proprio quelle a loro riservate, allora deve esserci un motivo serio.Ormai tutto è aperto, ogni cosa si può organizzare con le dovute precauzioni e i DPI, ma le aree attrezzate no.
Avviata la fase 3 si pensava che con una sistemata, una bella ripulita, l’istallazione dei dispenser e di cartelli simili a quelli che troviamo ovunque, che invitano alla massima prudenza, all’uso della mascherina, al distanziamento etc. etc . i bimbi, come già fatto dai grandi, avrebbero riconquistato i loro spazi. Invece tutto ciò non avviene nei parchi giochi cittadini, e la questione per ora è stata risolta con divieti e bruttissimi nastri di plastica”.
Il raduno dei bambini in centro storico
“I bambini però ci sono rimasti davvero male e hanno deciso di fare un piccolo raduno, una sorta di sciopero, una manifestazione spontanea.Il modo migliore per farsi sentire, per far notare la propria presenza? Gli adulti continuano a dibattere nei social, scatenano nelle chat la loro rabbia, condividendo notizie da tutto il mondo in cui si racconta di paesi in cui i parchi non hanno mai chiuso, e le scuole hanno riaperto già da un mese, ma i bambini sanno fare di meglio: giocare all’aria aperta, riappropriandosi della loro città. Basta chiacchiere, grazie all’aiuto di mamma e papà, si organizza in men che non si dica un mega nascondino, luogo d’incontro Piazza Duomo per poi iniziare il gioco tra gli alberi di Piazza della Signoria”.
“Se in tutti questi mesi non ci avete né visti, né considerati è solo perché siamo bravissimi a rispettare le regole e possiamo dimostrarlo, anzi abbiamo bisogno di dimostrarlo e di ricominciare a socializzare gradualmente e prima del rientro a scuola, che a sua volta si prevede pieno di nuove disposizioni. Siamo I BAMBINI, sappiamo divertirci e per fortuna NON VOTIAMO! Federico, Tommaso, Elena , Alessandra, Laura, Chiara, Lorenzo, Luna…“.
Perché le aree gioco sono chiuse
Mentre in altre città le aree gioco stanno riaprendo, a Spoleto il sindaco Umberto de Augustinis ha segnato come data di possibile inizio di riapertura, in modo graduale, da metà giugno. La difficoltà a Spoleto è quella, oltre alla sanificazione delle 26 aree comunali, di trovare volontari che vigilano sul rispetto delle “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19″. In particolare, come ha spiegato negli ultimi giorni il vicesindaco Beatrice Montioni, sono in corso interlocuzioni con associazioni come l’Auser ed altre di protezione civile.