Festival dei Due Mondi, Capodanno “tanguero” con Miguel Angel Zotto - Tuttoggi.info

Festival dei Due Mondi, Capodanno “tanguero” con Miguel Angel Zotto

Carlo Vantaggioli

Festival dei Due Mondi, Capodanno “tanguero” con Miguel Angel Zotto

"Tango atto d'amore" il 2 gennaio, data scelta con gli albergatori | Spoleto59 con "Nozze di Figaro" e Sir Antonio Pappano
Lun, 26/10/2015 - 20:37

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Appuntamento oggi, 26 ottobre, con la conferenza stampa della Fondazione Festival dei Due Mondi, presente il Direttore artistico della kermesse, Giorgio Ferrara ed il Presidente della Fondazione, il sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, che annuncia il programma dell’evento di fine anno che andrà ad arricchire l’offerta della città nel periodo delle feste natalizie, così come più volte annunciato nei vari incontri con la stampa prima del termine di Spoleto58.
La proposta del Festival sarà dunque un coinvolgente spettacolo di Tango del celebrato ballerino Miguel Angel Zotto dal titolo Tango, atto d’amore. Uno spettacolo che doppia in tutto e per tutto la voglia e l’intenzione di raggiungere il grande pubblico appassionato del ballo tradizionale, sulla scorta dell’enorme successo avuto a Spoleto58 con i pienoni riservati al flamenco di Voces della fascinosa Sara Baras. Dunque Ferrara, come ormai ci ha abituati nel tempo, non cambia lo schema della proposta artistica e non ha nessuna intenzione di stupire a tutti i costi: se una cosa piace perchè negarla al pubblico?
E quindi “festa” il 2 gennaio al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, con un più che dignitoso spettacolo di giro, con musiche di Astor Piazzola, Esteban Morgado, Julian Plaza etc. Il tutto eseguito in scena dal Tango Sonos Orchestra e ballato in coppia con Daiana Guspero.
Ferrara e Cardarelli spiegano anche che non ci saranno risorse aggiuntive del Mibact per il sostegno all’evento fuori programma e che il tutto è a carico delle risorse messe nei capitoli di spesa del bilancio del Due Mondi. E per Ferrara è una bella soddisfazione poter dimostrare di saper spendere bene i soldi del proprio portafoglio, “Ci siamo potuti permettere Zotto perchè l’artista abita in Italia e nel periodo scelto non ha in corso tournèe ne altri spettacoli e quindi ha accettato, e per questo non abbiamo speso grandi cifre”.
Un colpetto furbo, ma alla fine è la sostanza quella che conta, e l’evento del 2 gennaio, data fortemente consigliata e concordata con gli albergatori di Spoleto, sarà sicuramente un successo.
E giusto per infondere un certo calore alla stampa, ma anche per lanciare un messaggio forte e chiaro sulla prossima edizione, Ferrara ricorda i “fuochi d’artificio” di quello che sarà Spoleto59. Firmato il contratto per le Nozze di Figaro di Mozart, con l’Orchestra Cherubini. Non una vera novità per la stampa poiché Ferrara aveva già spiegato in luglio che su indicazione del Mibact, per rimanere entro certi parametri di assegnazione dei fondi statali, il Festival avrebbe dovuto programmare la manifestazione sui base triennale. Ecco il perchè della scelta mozartiana con la trilogia legata al librettista Lorenzo Da Ponte. Non dovrebbero esserci sorprese quindi al termine del prossimo Spoleto59, quando Ferrara probabilmente annuncerà per l’evento di Spoleto60 il Don Giovanni come opera d’apertura.
Confermato anche il Concerto Finale diretto da Sir Antonio Pappano, con l’Orchestra Santa Cecilia e “guest star” Stefano Bollani. Ci sarà modo di riparlare ampiamente di questa scelta che se da un lato lascia intravedere il collaudato schema “Ferrara” della star popolare offerta al pubblico (Pappano è una autorità indiscussa tra i direttori d’orchestra, uno dei pochi di grande livello internazionale al di sotto dei 60 anni), dall’altro azzarda la sfida del jazzista Bollani come ospite di una celebrata orchestra e di un famoso direttore d’orchestra. L’istrionico e geniale Bollani non è nuovo a questo genere di sortite. Una per tutte quella con l’Orchestra Filarmonica della Scala con direttore Riccardo Chailly.
Non vediamo l’ora di sentire i soliti parrucconi che avranno qualcosa da dire sulla commistione tra i due.
Un altro schema che non verrà modificato è quello dei prezzi popolari per il Concerto in Piazza che nell’edizione appena passata ha avuto un successo a dir poco clamoroso. Ferrara torna anche sui conti di Spoleto58 e tiene a ribadire che alla fine gli incassi , al netto del concerto finale che sperimentava per la prima volta la nuova politica di prezzi (il biglietto più caro costava 75 euro), sono aumentati del 50% veleggiando verso quota 630mila euro. Proseguono anche con buona lena i colloqui con la Fondazione Roma in modo che si possa chiudere un accordo biennale, che Cardarelli vaticina per la fine dell’anno.

Foto: archivio Tuttoggi.info

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