di Sara Fratepietro
Non sarà una replica dello spettacolo già andato in scena, con grande successo, a Parigi. “Padmavati”, l'attesissima opera-ballet che aprirà venerdì il 51° Festival dei Due Mondi, al Teatro Nuovo di Spoleto, verrà messo in scena con un nuovo allestimento, vista anche la differenza tra il teatro parigino e quello umbro, ma anche con novità significative. La più importante è l'inserimento del coro francese. “L'abbiamo aggiunto – ha spiegato Alessio Vlad, consulente per la musica del Festival – perché abbiamo voluto dare a Spoleto un tocco sperimentale, come da tradizione festivaliera”. A dirigere l'orchestra, invece, ci sarà Emmanuel Villaume, direttore artistico dello Spoleto Festival Usa di Charleston. Un segno di come i rapporti tra le due città legate dalla manifestazione nata dall'estro del Maestro Gian Carlo Menotti si siano veramente rinsaldati.
“E' emozionante essere a Spoleto” ha commentato Villaume in un italiano pressoché perfetto. “Era dal 1987 che non venivo più e la città mi mancava. Spoleto – ha aggiunto – è cambiata in modo straordinario”. Il direttore d'orchestra si è detto impressionato positivamente dalle professionalità trovate a Spoleto, ma soprattutto dall'allestimento di “Padmavati”.
L'occasione per illustrare l'opera-ballet, è stata data da una conferenza stampa voluta prima dell'inaugurazione del Festival. Un incontro dove il “gatto” Giorgio Ferrara ha ringraziato la “volpe” Massimo Brunini per la collaborazione tra le istituzioni. Il direttore artistico del Festival dei Due Mondi, infatti, ha ironicamente scherzato sul fatto di far coppia con il primo cittadino come il “Gatto e la volpe”.
“Il Festival – ha detto Brunini – si è dotato di consulenti di grande prestigio che ci fa pensare ad un evento con un grande futuro”. Il sindaco ha anche ricordato il dialogo con il ministero dei beni culturali, sia la passata gestione Rutelli, che l'attuale Bondi, non mancando di ritornare sul discorso del gemellaggio con Charleston, già accennato da Villaume, che verrà concretizzato venerdì. “Dobbiamo ridare al Festival – ha concluso il primo cittadino – un'anima originale, perché è un evento unico al mondo, per capacità, razionalità e contatto”.
E per questa nuova gestione del Festival dei Due Mondi, aver cominciato con “Padmavati” è sicuramente un buon inizio, vista la curiosità che si è creata attorno a quest'opera-ballet molto particolare e sicuramente affascinante.
“Il mio desiderio è che quest'opera continui ad essere allestita” ha detto il noto regista bolliwoodiano Sanjay Leela Bhansali, che ha spiegato come Padmavati sia “l'occasione di riportare nell'attualità delle tradizioni antiche, di riesumare tutto un patrimonio del'India”.
L'appuntamento per la prima è fissato per venerdì alle 19 al Teatro Nuovo.
Ecco la scheda dello spettacolo:
Padmâvatî
Prima italiana
Opera-ballet in 2 atti
di Albert Roussel (1869-1937)
libretto Louis Laloy
musica Albert Roussel
direttore d'orchestra Emmanuel Villaume
regia Sanjay Leela Bhansali
con Nicole Piccolomini, Giorgio Surian, John Bellemer, Philippe Do, Alessia Nadin, Ivan Ludlow, Raphaël Brémard, Jean-Vincent Blot, Alain Gabriel
coreografia Tanusree Shankar
scene Omung Kumar Bhandula
costumi Rajesh Pratap Singh
luci Somak Mukherjee
Orchestra Sinfonica Nazionale di Praga
Coro Châtelet
maestro del coro Stephen Betteridge
produzione Théâtre du Châtelet in collaborazione con Spoleto 51. Festival dei 2 Mondi