Emergenza Covid e rifiuti: aumentano gli abbandoni FOTO

Emergenza Covid e rifiuti: aumentano gli abbandoni, l’allarme di Legambiente FOTO

Redazione

Emergenza Covid e rifiuti: aumentano gli abbandoni, l’allarme di Legambiente FOTO

La raccolta differenziata è lontana dagli obiettivi stabiliti
Ven, 15/05/2020 - 08:06

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Con l’emergenza Covid sono aumentati anche gli abbandoni di rifiuti e le segnalazioni arrivate a Legambiente. L’associazione ambientalista infatti ricorda che Vus è già in ritardo quanto a raccolta differenziata (72.3 per cento da raggiungere mentre la Valle è al 56 e Foligno al 62) come nel sito Arpa https://apps.arpa.umbria.it/webgis/Rifiuti/RDneltempo/index.html).

“In questa situazione di ritardo sicuramente l’emergenza COVID19 non è stata di aiuto in quanto, oltre ad aver distolto l’attenzione al problema, dalle varie segnalazioni che ci arrivano e da quanto anche riportato nella stampa locale, ci sembra che il fenomeno dell’abbandono del rifiuto non differenziato sia in centro che vicino ai cassonetti rimasti (es: quelli del vetro) aumentato con l’emergenza“, ricorda l’associazione.

Un calo di attenzione sul tema e “sta di fatto che se in ritardo eravamo, ora possiamo solo peggiorare e servirà ancora più sforzo per  superare  quell’enorme impasse dovuta al ritardo cronico sommato all’emergenza e all’assenza di politiche ambientali attive. Legambiente Foligno, negli ultimi anni è stata molto attiva in azioni cosiddette di Citizen Science andando a pulire varie situazioni di degrado e abbandono di rifiuti sia a Foligno che in altri comuni, utilizzando  i propri soci ma anche insieme ad altre associazioni o  le scuole. Azioni però che sono dimostrative e di sensibilizzazione ma sporadiche e che certamente non risolvono il problema alla radice”. 

Le criticità

Quattro le criticità evidenziate. In primo luogo gli Abbandoni al centro storico: “il sistema di raccolta differenziata porta a porta a sacchi, pur avendo l’indubbio vantaggio di rimuovere ogni traccia di rifiuto quando si elimina il sacco (mentre il mastello rimarrebbe spesso fuori) ha attivato la pessima abitudine dei cittadini di mettere fuori casa ogni tipo di rifiuto a ogni ora del giorno. Questo chiaramente comporta che si vedono sacchi di rifiuti di ogni tipo e per questo l’azienda di servizi ha attivato un servizio di recupero “abbandoni” che sappiamo viene svolto quotidianamente. 
Un’attività questa che chiaramente diseduca il cittadino a fare bene la raccolta perché sa che prima o poi il rifiuto viene raccolto.  Abbandoni sempre di rifiuti indifferenziati in vicinanza dei bidoni del vetro o di altro bidone rimasto stradale (esempio della frazione organica)  o ancora in punti di raccolta non gestiti in modo corretto dall’utenza che quindi sono fonte di abbandono incontrollato. Una situazione che è diventata ingestibile a Belfiore ad esempio, in cui i cittadini hanno anche predisposto una petizione per chiedere un vero porta a porta. Ma anche  in altre frazioni o piccoli comuni  la situazione non è rosea”.

Mini discariche abusive

Sempre maggiori le Mini discariche abusive in posizioni periferiche, già censite dal Comune di Foligno (40 sono le discariche geolocalizzate da Comune) e monitorate anche da Legambiente che “mostrano un evidente problema di abbandoni anche di inerti derivanti da demolizioni e  ristrutturazioni, nonché  ingombranti di vario tipo“.  Presenza di bidoni indifferenziati in alcune frazioni del comune nonché in altri comune della Valle umbra (es: Nocera) “che diventano attrattori di rifiuti non solo comunali ma di altri comuni anche fuori distretto, facendo aumentare il rifiuto procapite medio e l’indifferenziato. Infatti la Valle umbra a tutt’oggi è il territorio con il maggiore quantitativo di rifiuto procapite medio annuale (ad esempio a Foligno il rifiuto totale procapite è 579kg/ ab anno e a Terni è invece 478 kg/ab anno).  Problema che diventa addirittura strutturale in Valnerina dove la Raccolta differenziata è poco più di un idea“.   

Le cause

Legambiente individua la “scarsa educazione civica e cura del bene comune da parte dei cittadini,  che forse non sono tanti ma generano sicuramente più problemi della maggioranza che rispetta le regole;  debole efficienza dei servizi, in molti ambiti la pluralità dei sevizi offerti (tris con secchi grandi o piccoli, sacchi, isole di conferimento etc) e la scarsa puntualità, generano molta confusonesottobosco di illegalità;  affitti in nero e piccole imprese che lavorano in nero generano necessariamente rifiuti in modo indifferenziato e non controllato; limitata comunicazione tra comune/azienda di servizi e utenza, che spesso si basa su comunicazioni puntuali ma non è stato rifatto da anni un piano di comunicazione coordinata“.

“Servono soluzioni condivise”

In una regione che lentamente ma convintamente sta procedendo verso la riduzione dei rifiuti prodotti e una differenziazione sempre maggiore, l’area dove agisce la Valle Umbra Servizi  rappresenta oggi il fardello incapace di crescere e di adeguarsi agli obbiettivi e ai risultati del resto della regione, per questo è necessario cambiare passo. Legambiente Umbria, il circolo di Foligno e i cittadini ci sono, aspettiamo una dimostrazione d’interesse da parte della pubblica amministrazione e dall’azienda per trovare soluzioni condivise e partecipate“.

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