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Elezioni Spoleto, M5S c’è il candidato, Pd tenta dialogo interno, maggioranza confusa

Carlo Ceraso

Elezioni Spoleto, M5S c’è il candidato, Pd tenta dialogo interno, maggioranza confusa

Pentastellati e la squadra di governo | Maggioranza svilisce esempio Cardarelli | Pd in conclave | Centrodestra, Lega unica pervenuta | Proliferano le liste | La data del voto
Lun, 19/03/2018 - 06:40

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Elezioni amministrative, anche a Spoleto si cominciano a scaldare i motori in vista del voto che incoronerà la nuova Giunta chiamata a guidare la città del festival fino al 2023. Se prima del 4 marzo scorso solo Pd e Rinnovamento (la lista civica del compianto sindaco Fabrizio Cardarelli) avevano sciolto gli indugi e organizzato un primo incontro, dopo le elezioni per le politiche l’agenda dei vari partiti, movimenti e liste civiche si è a dir poco surriscaldata.

Diventando incandescente per chi ai problemi legati alla corsa elettorale deve risolvere anche quelli interni. Fanno eccezione, a quanto trapela, i grillini del M5S che sembrano aver trovato un punto di caduta su diversi aspetti.

M5S, c’è il candidato

La cortina di riservatezza eretta intorno alla sede dei pentastellati non consente di sapere molto; ma il più sembra che sia stato fatto. Tanto che fonti autorevoli indicano che la prossima riunione, fissata per la prossima settimana, decreterà il candidato sindaco. In pole position, a dispetto dei pronostici della vigilia e delle fake news trapelate negli ultimi giorni, c’è lo spoletino Tommaso Biondi.

Nell’impossibilità di svolgere le primarie, visto che per la presentazione delle liste manca poco più di un mese, il locale meetup sembra pronto a votare all’unanimità la candidatura del poliedrico Biondi, attore, commerciante, free lance. Quattro anni fa la base gli preferì per una manciata di voti il romano Guido Grossi che ottenne il 13,54%. Grossi, come si ricorderà, si dimise pochi mesi dopo l’elezione in Consiglio comunale per divergenze interne e lasciò lo scranno alla Bassetti (186 voti). Biondi ottenne un buon risultato con 184 preferenze, finendo secondo dei non eletti: a metà mandato della Bassetti avrebbe potuto rivendicare la poltrona (come prevedeva il M5S) ma ha preferito non intralciare l’azione politica della collega.

Tommaso Biondi in una foto d’archivio

Della partita per la prossima sindacatura potrebbe far parte anche la psicologa Agnese Protasi, pronta comunque a fare un passo indietro verso una candidatura unanime. Il M5s spoletino sarebbe pronto a far propria la strategia utilizzata nei giorni scorsi da Luigi Di Maio a cominciare dal rendere pubblica, già in campagna elettorale, la squadra di assessori indicata per il governo della città. I pentastellati potrebbero quindi partire in vantaggio rispetto agli altri competitor.

Le ultime elezioni hanno segnato un 27% definito dagli stessi “buono”, anche se non proprio ottimo, visto che erano ben 3 gli spoletini in corsa per la Camera e il Senato (il senatore Lucidi, Angelo Conti e Samuele Bonanni). Nell’agenda non sono previsti incontri con altri partiti e movimenti, segno che il M5S intende andare da solo al voto, rimandando eventuali intese solo al ballottaggio.

Esempio Cardarelli svilito

I riflettori però continuano ad essere puntati sulla maggioranza di Spoleto. Perché, a dispetto della logica e del buon senso, Rinnovamento e Spoleto Popolare restano distanti fra loro. La scomparsa del sindaco Cardarelli, al di là dei proclami dei primi giorni seguenti lo choc per la prematura perdita, anziché unire, sembra aver accelerato un processo di disgregazione tutto ancora da decifrare. Di fatto, in 100 giorni, le due liste civiche, a parte una cena organizzata dal capogruppo di Rinnovamento, Zefferino Monini, non si sono più incontrate.

Le fughe in avanti dei colleghi di SP, che gli alleati addebitano all’asse Bececco-Cappelletti-Profili, sembrano puntare ad un accordo con il centro-destra. Rinnovamento invece vede con occhio di favore una eventuale intesa programmatica con il Pd che ha già fatto sapere di voler proseguire nell’opera avviata da Cardarelli e di poter condividere anche un candidato di alto profilo, possibilmente preso dalla società civile: in questo molti sarebbero d’accordo ad un impegno di Corrado Castrovillari, spoletino, ex manager Nestlè, attuale assessore al bilancio e, soprattutto, fraterno amico di Cardarelli. Castrovillari però non ha ancora fatto sapere le proprie intenzioni.

Tornando ai mal di pancia interni alla maggioranza, domani, lunedì 19 marzo, se ne potrà sapere di più visto che i consiglieri delle due liste sono chiamati ad un incontro per discutere il Bilancio comunale, la cui discussione e approvazione è fissata per venerdì prossimo. Rinnovamento, via chat, ha già confermato la presenza dei suoi; Spoleto Popolare non ancora pervenuto.

Pd, prove di dialogo

Segreteria e delegazione trattante (Cardini, Dionisi, Lisci e Trippetti) su una cosa sono d’accordo: la città, rimasta orfana di una guida, sta vivendo una emergenza che impone di chiamare a raccolta le forze migliori della città per affrontare e risolvere le varie crisi  che rischiano di portarla nel baratro (crisi aziendali, disoccupazione, ricostruzione terremoto). Ecco perché, pur sempre da protagonisti, i dem si dicono pronti a fare anche un passo indietro, o meglio al fianco, per una legislatura: così da pensare alla città e ricostruire il partito. Ma l’azione registra ancora i malumori dell’area bocciana (Cintioli, Martellini, Rossi, Zampa) che, pur non partecipando ai lavori dell’assemblea e avendo dichiarata illegittima la segreteria, chiedono a voce alta le primarie. Se ne parlerà giovedì 22 (ammesso che prenderanno parte ai lavori), anche se la fattibilità della richiesta è pressoché pari allo zero: a rendere poco praticabile una consultazione cittadina per i noti motivi di tempo, c’è da sciogliere il nodo del regolamento del partito che all’articolo 2 recita: “le primarie si svolgono ad una distanza temporanea non superiore a otto mesi e non inferiore a quattro mesi dalla data prevista per le elezioni…”.

Sul fronte delle consultazioni i dem del segretario Cardini hanno incontrato nei giorni scorsi le due aree in cui si è diviso il fronte dei socialisti: da una parte quelli guidati dai sempreverdi Enzo Alleori e Gilberto Stella che si riconoscono nella guida di Silvano Rometti; dall’altra quelli guidati da Paolo Piccioni, Roberto Ranucci e Aliero Dominici capeggiati da Massimo Buconi. Non sembra risultato fruttuoso l’appuntamento con Giampaolo Emili (lista Due Mondi) che avrebbe posto un veto ad un accordo con Rinnovamento. Una intenzione che di per se basta a capire come si guardi con occhi più benevoli al centro destra.

Rimandato  invece l’appuntamento con “Impegno per Spoleto” di Marina Morelli: non è dato sapere se per una dimenticanza o per precisa volontà della consigliera comunale, che propone una nuova lista civica nel fin troppo ampio panorama politico locale. Alla quale si aggiungerà +Europa di Maurizio Hanke, candidato lo scorso 4 marzo in Irpinia: il medico spoletino potrebbe accorpare una delle due liste socialiste, come fatto da Emma Bonino alle recenti politiche.

Centrodestra, Lega si fa sentire

Sandro Cretoni, rappresentante Lega

Nel silenzio che contraddistingue in questa fase Forza Italia e Fratelli d’Italia, la Lega è l’unica a far sentire la propria voce, attraverso il responsabile Sandro Cretoni che in queste ore traccia una sorta di linee programmatiche basate sulla necessità di “mettere in cantiere infrastrutture per permettere una viabilità dignitosa su tutto il territorio, puntare su un polo scolastico di eccellenza, sui prodotti tipici e l’artigianato, agevolando anche fiscalmente aziende ed imprenditoria giovanile, mettere a disposizione spazi e luoghi per iniziative dal vero spessore internazionale e culturale”.

E’ lo stesso Cretoni ad annunciare di essersi portato avanti con i compiti: “abbiamo già un’idea della squadra che, affiancata dagli eletti al Governo nazionale e gli esponenti regionali del partito, potranno garantire gli obiettivi minimi prefissi dalla Lega Spoleto e dal centrodestra tutto, in materia di occupazione, sicurezza, sviluppo economico sostenibile, viabilità e infrastrutture. Noi siamo pronti e siamo convinti che anche Spoleto lo sia”.

Via alla campagna acquisti

La immancabile campagna acquisti è comunque già cominciata. C’è ad esempio la Lega che, priva di una struttura locale, prova a spalancare le proprie porte a qualche nome abbastanza conosciuto. Spoleto Popolare si guarda intorno, anche in casa degli alleati, per cercare di consolidare la propria forza politica.

La data delle elezioni

Sulla data del voto non c’è ancora alcuna certezza, in attesa che il Ministero dell’Interno sciolga le ultime riserve: di certo, eccezion fatta per il Friuli Venezia Giulia, sarà una data unica per tutta Italia e terminerà la prassi del doppio giorno per votare. Nel 2013 si votò il 26 e 27 maggio; nel 2014, in concomitanza con le Europee, le urne vennero aperte il 25 maggio (in questa data andarono alle urne spoletini e ternani chiamati anticipatamente al voto), l’anno dopo il voto si tenne il 31 maggio in occasione delle regionali; nel 2016 il 5 giugno; nel 2017, per eleggere i sindaci di 1.009 comuni, venne scelto il 11 giugno. Quasi scontato quindi che le ipotesi sul tavolino potranno riguardare domenica 27 maggio (con gli eventuali ballottaggi al 10 giugno, all’indomani in pratica con la chiusura delle scuole) o domenica 3 giugno (17 giugno). Meno probabile la data del 20 maggio. Quella del 27 maggio sarebbe anche la naturale scadenza del mandato degli amministratori eletti appunto 5 anni fa. In tal caso le liste dei candidati alla poltrona di sindaco e a consiglio comunale andrebbero depositate entro il 27 aprile.

Il precedente 2014 – alle precedenti elezioni 2014 erano 6 i candidati in corsa per la carica di Sindaco per un totale di 13 liste. Tre di loro sorretti da una sola lista (Guido Grossi M5S), Maura Coltorti (Sinistra per Spoleto) e Massimo Brunini (Vince Spoleto), Fabrizio Cardarelli da 2 (Rinnovamento e Spoleto Popolare), gli altri due, Giampaolo Emili e Dante Andrea Rossi, da ben 4 liste (rispettivamente da Lista Due Mondi, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Destre unite, e da Pd, Prima Spoleto Sì, Sinistra ecologia e libertà, Socialisti riformisti Spoleto dei Valori). La quantità di candidati e di proposte politiche, che secondo i pronostici della vigilia doveva vedere questi ultimi due al ballottaggio, si rivelò un mezzo flop.  Come pure chi voleva vincente Rossi su Cardarelli, sia per l’esercito di candidati messo in campo, sia per i 13 punti di vantaggio sull’avversario. Andò diversamente, a dimostrazione che non sempre la quantità fa la differenza. Ma sopratutto che l’elettorato non è mai da sottovalutare.

© Riproduzione riservata.

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