Elezioni Spoleto, Pd apre la corsa | Lisci "abbiamo candidati" - Tuttoggi.info

Elezioni Spoleto, Pd apre la corsa | Lisci “abbiamo candidati”

Carlo Ceraso

Elezioni Spoleto, Pd apre la corsa | Lisci “abbiamo candidati”

Mer, 05/05/2021 - 11:29

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Dopo il congresso comunale che ha visto l’elezione a segretario, in corsa solitaria, del capogruppo uscente Stefano Lisci, il Pd apre la corsa alla prossime elezioni dopo la caduta del governo di centro destra di Umberto De Augustinis. E si presenta con una assemblea rinnovata di 33 dirigenti (la lista degli eletti in fondo all’articolo).

Per il neo segretario il compito non è dei più facili, dopo la batosta del 2014, quando vinse le elezioni la coalizione civica e liberale di Fabrizio Cardarelli (che a metà mandato avviò ottime relazioni con il PD regionale, contrastate a livello locale dai bocciani), e quella subìta per un soffio nel 2018 quando il magistrato di cassazione, sfiduciato due mesi fa, ebbe la meglio per soli 80 voti sulla candidata del centro sinistra Camilla Laureti.

Alle ultime elezioni amministrative il Pd ha confermato di essere ancora il primo partito della città con il 20,6% (davanti alla Lega con 18,48%), dato addirittura incrementato se si guarda alle regionali del 2019 (21,7%) ma che registrò l’exploit della Lega con uno notevole dato del 37,9%.

Con l’esperienza fallita del primo governo di centrodestra cittadino – e l’opposizione che ha concentrato il fuoco nei confronti dell’ex sindaco e degli assessori della Lega (Flavoni e Zengoni, sfiduciati dallo stesso partito di Salvini), della lista Laboratorio (Beatrice Montioni) e della fu Rinnovamento (Angelo Loretoni) – il centrosinistra dovrebbe in ipotesi avere un qualche margine di vantaggio che andrà consolidato nei prossimi 6 o 7 mesi in cui si concentrerà la campagna elettorale. In attesa di sapere se si voterà a ottobre o novembre 2021.

L’intervista

Segretario Lisci, partiamo da Perugia. Il Pd regionale si presenta diviso con i 3 avversari del neosegretario Tommaso Bori (Francesco De Rebotti, Massimiliano Presciutti e Alessandro Torrini) che si sono sfilati dalla competizione per protestare contro l’organizzazione del congresso che ha visto la partecipazione solo del 47% degli aventi diritto. Non crede che questo possa influenzare la tenuta della sua segreteria?

Non credo e mi auguro fortemente di no, la linea del Pd di Spoleto è quella di riorganizzare il partito nel segno dell’inclusione, per costruire un progetto vincente per la città. Sotto questo profilo parlano chiaro non solo i nomi degli eletti nell’assemblea comunale, che rappresentano le varie anime che hanno costituito il partito sin dalla sua nascita,  ma anche i numeri: qui ha votato il 65% degli aventi diritto del 2019 e il 95% del 2020.


Sulla sfiducia a De Augustinis il PD è sembrato tentennare, con i fedelissimi dell’ex sindaco che giurano che poco prima dell’ultimo consiglio l’onorevole Marina Sereni avrebbe assicurato alla Giunta il vostro appoggio. E’ possibile?

La ringrazio per la domanda perché mi consente di spazzare via illazioni e bugie che sono arrivate anche a me. L’onorevole Sereni, che da sempre segue in prima persona le vicende dello spoletino, si è informata sullo stato dei nostri rapporti con il sindaco. Ma non ha fatto alcuna pressione, ci mancherebbe.

L’on. Marina Sereni, Vice Ministro Affari esteri

L’ho informata che avevamo proposto a De Augustinis, che doveva necessariamente dimettersi per aprire ufficialmente una crisi in cui si trovava da quattro mesi, quattro, l’apertura di una trattativa su 5-6 punti fondamentali e senza richiedere poltrone. Anzi, proprio per cominciare finalmente a preoccuparsi dei problemi reali della città, che ha vissuto poco meno di tre anni di quasi immobilismo, pensavamo ad una Giunta più condivisa possibile, anche con l’intervento nel board delle associazioni di categoria.

La Sereni ha preso atto di questa idea che ha trovata coerente con la situazione che sta vivendo il Paese e non di meno la nostra città. De Augustinis invece ha voluto tirare la corda anche oltre il limite temporale consentito. Peraltro, mentre noi ci impegnavamo mettendoci la faccia, c’era chi nella Giunta provava le scorciatoie chiamando questo e quello, senza aver compreso che il nostro partito è autonomo nelle scelte. Questa è la verità.


A quale progetto pensa per la prossima consiliatura?

Ad una forza di centrosinistra composta di persone che hanno a cuore davvero le sorti della città e non il proprio tornaconto. Il Pd non è un autobus sul quale si sale o si scende alla bisogna, le prossime elezioni lo dimostreranno. E chi in questi ultimi mesi ha dimostrato di volere altro, non ne farà parte


Si riferisce agli organizzatori del flash-mob per l’ospedale, che poi sono quelli rimasti vicini a De Augustinis?

Guardi noi siamo per l’unità delle azioni, avere organizzato due manifestazioni sullo stesso tema serve solo a dividere ulteriormente la nostra Città in un momento di grave crisi. La poca partecipazione è segno evidente che la popolazione ha ampiamente percepito chi si spende per la Città, da chi vuole mettere sempre tutto a rissa.


E veniamo all’ospedale, come giudica la situazione?

Mi pare che la strada intrapresa dalla giunta regionale di riaprire dopo il 21 maggio sia quella giusta, come richiesto con forza dai nostri livelli regionali. C’è di mezzo una pandemia che ha mietuto tante vittime anche in Umbria. Spoleto è stata la prima trincea, qui si è registrato il minor numero di morti a dimostrazione dell’eccellenza del suo personale. Abbiamo pagato un prezzo altissimo, certo, anche per l’incapacità dell’amministrazione di tessere rapporti con il livello superiore, che peraltro erano pure dello stesso colore politico. Speriamo che il peggio sia passato e che venga ora riconosciuto questo merito e tutte le eccellenze che abbiamo


Stefano Lisci (Pd)

A cosa pensa in particolare?

Alla chirurgia robotica, alla ortopedia, alla oncoematologia, al punto nascite e alla pediatria. I poliambulatori poi hanno specialisti di primissimo livello. Pretendiamo e sono sicuro che otterremo una integrazione con l’ospedale di Foligno equa e di alta specializzazione.

Ma tutto questo si ottiene con il confronto, anche con la protesta più forte quando ce ne è bisogno, non certo con le schermaglie di chi pensa solo alla prossima poltrona da occupare.

Queste guerricciole stanno creando danni enormi all’immagine dell’ospedale, della città: non ci lamentiamo poi se i medici non vogliono venire qui, se i privati preferiscono investire altrove. Il gioco del divide et impera deve finire, è da troppi anni il mestiere di alcuni centri di potere.


Come pensa di interromperlo?

Con un governo della città che sappia controllare le risorse pubbliche e private da investire per la città, che sappia indirizzare le strategie migliori per raggiungere  obiettivi di medio-lungo periodo, che sappia lasciare i giusti spazi alle nuove generazioni. In una situazione di profonda crisi si deve far leva anche sull’aiuto dei privati.

Una grande opportunità era nel Recovery fund, peccato che la Giunta De Augustinis non abbia saputo coglierlo, se si esclude l’aver preso dal cassetto il progetto fatto dalla giunta del pd nel 2004 sull’Anfiteatro romano senza averlo neanche rinforzato, e pertanto di ben difficile attuazione. Dobbiamo riscrivere le linee guida dello sviluppo della Città, dobbiamo investire sul futuro e l’innovazione, nella qualità della vita e dei servizi ai cittadini.


Converrà che non è solo l’ospedale il problema di questa città?

Certo che no, abbiamo una situazione drammatica sul fronte del lavoro, del sociale, problemi che sembrano passati in secondo piano ma che stiamo continuando a monitorare. Da forza di minoranza ben poco potevamo fare, eppure attraverso i nostri parlamentari abbiamo cercato di seguire le vicende occupazionali più importanti e ancora irrisolte. A breve istituiremo dei gruppi di lavoro per seguire ancora più da vicino le vertenze.

Il Maestro Steven Mercurio durante il “Concerto per Gian Carlo (Spoleto, 2011, archivio Tuttoggi)

Una ricetta per il rilancio della città?

Tornare a fare le cose che sapevamo fare. Diventare il principale attrattore turistico della regione, tornare a realizzare gli allestimenti scenotecnici, la sartoria teatrale; sviluppare l’agricoltura tutelando le nostre aziende di eccellenza, coinvolgere investitori privati per una industria ecosostenibile che riceverà molte attenzioni e finanziamenti nel prossimo triennio. Penso a ricreare eventi come il “Concerto per Gian Carlo” con la direzione di Steven Mercurio; l’edizione del 2011, che fu gratuita, è ancora nella memoria di quanti occuparono ogni spazio di piazza Duomo.


Quali forze cercherà di coinvolgere il Pd nelle prossime elezioni?

Abbiamo già avuto due colloqui che ci sono stati richiesti da altrettante liste civiche non presenti nell’ultima consiliatura. Per quanto riguarda le nostre iniziative cominceremo da quei partiti e movimenti che a livello nazionale hanno saputo far squadra, mi riferisco al Movimento 5 stelle, Leu, ai Socialisti


E le forze civiche?

Beh sicuramente continuerà il percorso avviato tre anni fa con Ora Spoleto e la sua rappresentante in consiglio Luigina Renzi. Però attenzione, non tutto quello che è targato come civico è buono, come non tutta la politica dei partiti è da buttar via. Usciamo da questi luoghi comuni, e diciamola per come è.


Cosa pensa di Spoleto popolare e Alleanza civica. Potrebbero essere ancora alleati del Pd alle elezioni?

E’ innegabile che il lavoro fatto dai tre consiglieri Frascarelli, Profili e Settimi, spesso insieme ai  nostri consiglieri Trippetti, Laureti e Erbaioli, ha reso l’opposizione di questa città credibile e autorevole. Con loro è stato fatto un percorso, a cominciare dall’apparentamento del 2018, che è proseguito fino al voto di sfiducia di marzo scorso. Ovviamente dipenderà anche da loro, dalla volontà di trovare un punto di caduta su un programma più importante possibile per la città. Abbiamo avuto sempre buoni rapporti, ricordo ad esempio quando chiesero alla Giunta di Daniele Benedetti di sostenere l’iniziativa di un monumento per i caduti di Nassyria e, nonostante le difficoltà finanziarie, trovammo i fondi necessari


Ha già in mente un candidato sindaco?

E’ ancora presto, abbiamo più di una idea ma vogliamo prima confrontarci con le forze che si presenteranno al primo turno per individuare la figura migliore. Dovrà essere espressione di tutta la coalizione. Posso però anticiparle che abbiamo già abbozzato la nostra lista di candidati.


Ovvero?

Beh i nomi ora non voglio farli, ma parliamo di uomini e donne che sapranno dare un grande contributo alla nostra città. Sarà una lista competitiva, autorevole, di persone presentabili e altrettanto chiederemo a chi vorrà far parte della coalizione.


Lei è già stato a Palazzo quale vice sindaco, come lo immagina se saprete riconquistarlo?

Lo immagino ‘aperto’, semplicemente aperto ai cittadini, se fosse possibile toglierei anche il portone di ingresso. Si è persa anche quella giusta agenda, che proprio noi avevamo avviato, di dedicare un giorno alla settimana all’ascolto dei cittadini. Bastava prendere un appuntamento e chiunque veniva ricevuto dal sindaco. Nessuno certo ha a bacchetta magica per risolvere i problemi, ma dimostrare di essere vicini, di comprendere le difficoltà di ognuno è una azione a cui una città di medie dimensioni come la nostra deve ottemperare.


L’ultima domanda… aspetti un attimo – interrompe Lisci “- me lo faccia dire. Le ultime due campagne elettorali sono state avvelenate da chi urlava che avrebbe aperto i cassetti, scardinato gli armadi, che ci voleva il candidato ‘giusto’ per questa città dopo i tanti anni di amministrazione della sinistra. Bene, dopo quasi un settennato in cui siamo stati all’opposizione non mi pare che sia uscito nulla di scandaloso. Anzi… Sicuramente si poteva fare di più, di meglio, ma non abbiamo mai avuto pagine buie nel governare la città


Dunque dicevo, l’ultima, se vuole utopistica. Spoleto non è mai stata così divisa; ancora oggi oggetto di continui veleni e illazioni. Con l’ultimo consiglio in 15, dal Pd a Fd’I, avete sfiduciato la Giunta per il suo “immobilismo”, credendo quindi in un altro modo di fare politica e di governare la città. E’ impensabile un “governo di salute pubblica”, magari a scadenza anticipata?

Se servisse per abbassare i toni, per vivere una campagna elettorale all’insegna della discussione sui problemi della città e sulle concrete soluzioni progettuali, per unire le forze migliori, la vedrei come una soluzione percorribile. Non dimentico che nell’ultima tornata gli avversari del centro-destra ricorsero a denigrare le nostre candidate scimmiottando persino sui loro nomi e cognomi, qualche presunto e presunta intellettuale si dilettava a farci sopra delle poesie in rima di cattivo gusto che poi divulgava per whatsapp. Ecco se fosse per evitare tutto questo, sì; ma al momento mi sembra che siamo lontani, e forse non pronti. Il governo nazionale ci sta provando, non sempre con buoni risultati visto che anche qui c’è chi preferisce la polemica al fare, al prendersi le proprie responsabilità.

Verso le elezioni, i 33 dirigenti del PD

Sono 33 i dirigenti che hanno acquistato il diritto di far parte dell’assemblea comunale. Tra questi, entro la prossima settimana, verranno scelti i 12 che comporranno la segreteria del Pd che dovranno costruire le basi per le elezioni dell’autunno 2021. Questo l’elenco: Stefano Lisci, Marco Trippetti, Giorgio Dionisi, Matteo Giontella, Maria Rita Palazzi, Marco Galli, Valeria Paolucci, Danilo Chiodetti, Simonetta Rosati, Aldo Chiccarelli, Vania Buffatello, Marcello Gini, Silvano Pompili, Francesco Passeri, Giancarlo Cintioli, Ramona Mihai, Gianni Piernera, Sara Maggi, Nadia Fibraroli, Gianmarco Lisci, Marzia Morosi, Gianmarco Sorcini, Claudia Adulterini, Katia Passeri, Patrizia Dottini, Federico Cesaretti, Arianna Panetti, Egisto Fede, Rosanna Mazzoni, Dante Andrea Rossi, Camilla Laureti, Debora Clementini, Salvatore Cesarini.

© Riproduzione riservata

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