EILEEN, LA SORELLA DI ANTHONY FORSYTHE, SCRIVE A CONFINDUSTRIA PERUGIA: “BASTA CON L’IPOCRISIA” - Tuttoggi.info

EILEEN, LA SORELLA DI ANTHONY FORSYTHE, SCRIVE A CONFINDUSTRIA PERUGIA: “BASTA CON L’IPOCRISIA”

Redazione

EILEEN, LA SORELLA DI ANTHONY FORSYTHE, SCRIVE A CONFINDUSTRIA PERUGIA: “BASTA CON L’IPOCRISIA”

Gio, 14/08/2008 - 13:30

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di Eileen Michelle Forsythe

Spett.le Confindustria di Perugia, scrivo in risposta alle vostre posizioni sulla vicenda Del Papa – Familiari Vittime dell’Esplosione Umbria Olii. Non vi nascondo che questa lettera sarà resa pubblica, e spero che la leggano più persone possibili, e che Vi scrivano in tanti. Voi vi appellate alla Comunità umbra, io faccio appello a tutti gli italiani di buon senso. Vi scrivo da ignorante (cosa che non sono, ma serve per semplificare la questione giacchè la vostra retorica ha ingarbugliato il tutto). L’anno scorso mio fratello è morto in un incidente sul lavoro. A maggio di quest’anno c’è stato un concerto di musica classica a Viterbo, e, giacchè Anthony era un pittore di talento, ma era anche un operaio, io e mia madre siamo state invitate a mostrare alcuni suoi quadri durante il concerto. Tra i vari sponsor c’era anche Confindustria (del Lazio, suppongo). Vedendo la brochure, un amico sindacalista ha commentato: “che ipocriti! Proprio Confindustria!” Io non ho approfondito, mi sono goduta il concerto pensando che ognuno tira acqua al suo mulino. Ed ho pensato la stessa cosa, anche quando ho letto una vecchia notizia su Repubblica, “Confindustria dice NO alla sicurezza”, dove l’on. Damiano diceva: “Ci sono state resistenze da parte di Confindustria sul tema delle sanzioni, in merito agli incidenti e ai morti sul lavoro” (4 Marzo 2008).Prima o poi, però, certe domande bisogna farsele: Confindustria da che parte sta? L’economia ha anche un valore etico o è solo una lista di numeri, entrate, uscite, Pil, tasso di interesse, banche, conti, crack finanziario, ecc? Perché Confindustria dovrebbe appoggiare un uomo come Giorgio del Papa, che, nonostante la sua fiorente attività, chiede un risarcimento così sproporzionato a quattro famiglie di ceto medio-basso? Sicuramente non per fare bella figura! Il concerto sopra citato era intitolato “Requiem per gli angeli invisibili: un tributo alle morti bianche”. Sarebbe stato bello se anche queste morti fossero rimaste invisibili. Quando nessuno ne parla va tutto bene, e Confindustria può sponsorizzare eventi di sensibilizzazione pubblica, come il convegno “Sicurezza sul lavoro – la responsabilità per le imprese!” organizzato da Confindustria Alto Milanese l’8 Maggio 2008. E invece no, la favola si infrange! Lorena Coletti ha fatto sapere tutto alla stampa, la stampa agli italiani, qualcuno ha organizzato una fiaccolata, i sindacati si sono schierati e la questione ha fatto tanto scalpore da suscitare indignazione bilaterale, anche sul vostro fronte, facendo scaturire un triste “confermano ed amplificano l'ingiusto processo mediatico”. Un processo VERO, REALE, Giorgio Del Papa ipotizzo non lo voglia, ha ricusato il giudice, ha fatto slittare la prima udienza. Le recenti critiche, provenienti da più parti, riguardo alla linea difensiva adottata dal presidente Giorgio del Papa: linea difensiva? Che linea difensiva è chiedere 35 milioni di euro a quattro famiglie che stentano ad arrivare a fine mese?!L’affannosa ricerca di un capro espiatorio: eh? Il capro espiatorio era, come saprete, un capretto che veniva immolato per espiare i peccati commessi dalla comunità. Se Giorgio Del Papa è il capro espiatorio, quali sono i peccati che i familiari delle vittime della ditta Manili dovrebbero espiare? Risposta: essere famiglie operaie, non accettare la morte dei propri cari come una normale procedura per portare l'azienda ai vertici del suo settore. Soprattutto, non conoscere politici che possano parlare pubblicamente a loro favore, né un’associazione come Confindustria che scriva una lettera, con parole come capri espiatori, demagogia, colpito in un momento così drammatico e luttuoso. Queste famiglie vogliono solo la verità.Scrivono lettere così: lineari, chiare, semplici, con dati di fatto, senza fare accuse inutili, senza usare aggettivi superflui. Non Vi invito a farvi un esame di coscienza, io vi invito a tralasciare l’ipocrisia: non siamo ciechi. Per Giorgio Del Papa il momento è sicuramente drammatico, non luttuoso. I familiari delle vittime lui non li ha mai incontrati, non ha scritto un telegramma, né inviato fiori. Il lutto è di altre persone, di ben altra tempra, di ben altra sensibilità, e voi non li rappresentate!!!

Distinti saluti


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