E’ terminata a metà pomeriggio l’autopsia sul corpo dell’uomo rinvenuto nel giorno della epifania lungo il greto del torrente Tessino. Ad effettuarla, nel nosocomio di terni, il dottor Suadoni che mantiene il massimo riserbo sui primi risultati. Sembra però confermato che le fratture riportate alla base della scatola cranica sarebbero compatibili con quelle di una caduta da molti metri. Un primo elemento che, se confermato, andrebbe a sostenere l’ipotesi di un ‘volo’ dal Ponte delle Torri: se è stato volontario o meno lo stabiliranno gli inquirenti al termine di questa inchiesta che si prospetta più difficile del previsto. E sulla quale resta fitto il ‘giallo’ circa l’identità del poveretto. Dai tatuaggi presenti sulle braccia (una decida di logogrammi cinesi) non sono emersi elementi utili per risalire alle generalità dell’uomo che avrebbe fra i 30 e i 40 anni. E che con ogni probabilità non è di origine umbra, stando almeno ai riscontri effettuati dagli agenti del locale commissariato che hanno spulciato tutte le denunce di scomparsa raccolte. Ma allora, da dove veniva l’uomo? E con quale mezzo ha raggiunto la città del festival? Se alla prima domanda non c’è ancora risposta, sulla seconda si possono cominciare ad avanzare le prime ipotesi. Gli agenti del vicequestore Francesca Peppicelli avrebbero setacciato i garage cittadini (inclusi quelli addetti alla rimozione dei veicoli) e controllato le auto presenti nelle immediate vicinanze del Giro della Rocca che porta al Ponte delle Torri. Niente di niente. L’uomo potrebbe quindi esser arrivato a bordo di un treno o accompagnato da qualcuno. Intanto fra gli inquirenti trapela l’ipotesi di poter lanciare un appello attraverso giornali e tv mostrando le foto dei tatuaggi: una possibilità, una ulteriore ‘carta’ da giocare nella speranza che qualcuno, riconoscendoli, possa almeno contribuire a svelare l’identità dell’uomo.
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