Ecco quanto vale Umbria Jazz per gli affari di Perugia

Ecco quanto vale Umbria Jazz per gli affari di Perugia

Redazione

Ecco quanto vale Umbria Jazz per gli affari di Perugia

Ven, 13/10/2023 - 12:55

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Lo studio della Camera di commercio sul valore economico della manifestazione: i settori che più ne beneficiano e le possibili azioni future

Lo scontrino medio degli esercizi perugini nei giorni dell’ultima edizione di Umbria Jazz è stato di 29 euro, di 78 euro la spesa per carta. Bene gli affari (soprattutto in occasione dei concerti di Bollani e Conte) in tutti i settori merceologici legati al turismo, ad eccezione di Hotel e B&B.

La Camera di commercio dell’Umbria (con l’ausilio del suo partner tecnico Isnart) ha analizzato l’impatto economico di Umbria Jazz sull’economia di Perugia. Uno studio frutto dell’analisi delle transazioni finanziarie rilevate a luglio scorso in occasione dell’edizione 2023 di Umbria Jazz, in collaborazione con Experience Cloud Consulting sulla base dei dati del circuito Mastercard. Un’analisi senza precedenti della domanda turistica, quella presentata al TTG di Rimini, con un approccio ‘data driven’. Tutti gli indicatori mostrano una crescita significativa rispetto al 2022. L’evento è di interesse soprattutto nazionale, anche se gli stranieri sono in aumento (in particolare gli inglesi).

Il totale della spesa durante Umbria Jazz

L’edizione 2023 di Umbria Jazz ha consolidato il trend di forte crescita evidenziati negli ultimi anni, con una variazione della spesa totale su tutta la città di Perugia del +31% rispetto all’edizione del 2022, che diventa +61% se il confronto si fa con l’edizione 2021 e addirittura +83% se, invece, il confronto si fa tra l’edizione 2023 e quella 2019. Tutti gli indicatori economico-finanziari legati all’edizione 2023 di UJ mostrano una crescita significativa rispetto al 2022.

La spesa generata da Umbria Jazz è fortemente cresciuta negli ultimi anni. Il volume di spesa in tutta la città di Perugia è aumentato del 31% rispetto all’edizione 2022, che diventa +61% se il confronto si fa con l’edizione 2021 e +83% se si fa invece con l’edizione 2019. L’importo dello scontrino medio a Perugia durante UJ 2013 è stato di 29 euro, mentre la spesa per carta è stata di 78 euro.

I settori

La crescita in tutti i settori merceologici legati al turismo, in particolare rispetto alla decade precedente, conferma l’attrattività del festival. L’incremento più elevato della spesa durante UJ 2023, rispetto all’edizione 2022, si registra a Perugia nella spesa alimentare (+33%), che rappresenta il 24% della spesa 2023 su quella totale legata all’evento. In quest’ambito la ristorazione, che assorbe il 19% della spesa 2023 su quella totale legata all’evento, vede un aumento della spesa del 29%. Boom per bar, caffè, disco-pub e taverne, che assorbono il 4% della spesa totale legata all’evento e registrano un incremento della spesa del 44% (addirittura +62% se si fa il confronto con la decade precedente UJ 2023). Molto bene anche l’incremento della spesa verso l’abbigliamento (+36%).

Il settore ricettivo alberghiero e quello dei B&B, invece, si mantiene in linea con l’edizione precedente di Umbria Jazz (spesa +5%), pur crescendo sensibilmente rispetto alla decade precedente l’evento.

Variazioni del volume di speso assoluto rispetto alla decade pre-evento, per singola giornata dell’evento. L’incremento, rispetto ai dieci giorni precedenti UJ 2023, del volume spesato complessivo mostra picchi nelle giornate di sabato (esibizione di Stefano Bollani) e sabato 15 luglio (concerto di Paolo Conte); durante le domeniche dell’evento, il volume dello speso si è mostrato inferiore a quello della decade precedente. Sostanziale stabilità, sempre rispetto al periodo di riferimento che ha preceduto l’evento, nella giornata di lunedì 10 luglio.

Gli stranieri

Il Festival – si legge nello studio – è un evento soprattutto nazionale. Si nota tuttavia un incremento del 30% degli stranieri rispetto alla settimana precedente, che indica un interesse crescente per l’evento anche dall’estero”.

Interessante notare come le carte italiane abbiano registrato +33% del volume di spesa rispetto all’edizione 2022 di UJ, con +40% del volume del transato, mentre per le stesse voci le carte straniere abbiano registrato +12% e +21%. Ma se lo scontrino medio per le carte italiane è stato, sempre ad UJ 2023, di 28 euro, e la spesa per carta è stata di 76 euro, per le carte straniere i due valori sono notevolmente più elevati: rispettivamente 40 e 101 euro. In particolare, in testa sia per scontrino medio di spesa, sia per spesa media per carta ci sono i cittadini Usa, con 55 euro di scontrino medio e 161 euro di spesa per carta, seguiti dai tedeschi con 49 e 124 euro e dagli inglesi con 39 e 92 euro.

I commenti di Mencaroni e Bulleri

La promozione dell’Umbria come destinazione turistica – ha evidenziato il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni– è un percorso che da tempo l’Ente camerale, affiancando la Regione Umbria, ha intrapreso muovendo dalle consuete analisi dell’offerta turistica ma orientandosi maggiormente verso le analisi della domanda turistica, un tassello fondamentale per capire le reali potenzialità di sviluppo e le possibili innovazioni per la promozione regionale”.

Isnart – ha spiegato il dirigente Paolo Bulleri – affianca da tempo la Camera dell’Umbria nel suo sforzo di analisi dell’economia del territorio, con un particolare riferimento alla filiera del turismo, nell’ottica di contribuire al percorso di creazione di una Destinati on Management Organization-DMO regionale che trovi la propria ragione d’essere in un approccio ‘data driven’. L’utilizzo di strumenti di indagine innovativi come la ‘location intelligence’ e l’analisi delle transazioni su carte di credito e di debito, combinati con gli strumenti di osservazione statistica più tradizionali, ci consentiranno anche proiezioni predittive dei flussi e dei comportamenti dei turisti, elementi fondamentali per la programmazione dello sviluppo turistico locale”.

Possibili interventi

Dall’indagine, ha spiegato il segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria, Federico Sisti, esponendo le conclusioni, emergono possibili spunti di policy.

Maggiore Attrattività. Il festival, che attrae una componente prevalentemente nazionale, mostra un evidente trend di crescita anno su anno. Tale dinamica, che appare consolidata per gli italiani (+12%), risulta più forte per gli stranieri (+30% rispetto alla decade precedente l’evento 2023).

Possibile Azione: investire in comunicazione/marketing per aumentare la visibilità del festival, soprattutto all’estero.

Incentivare Settore Alberghiero. Nonostante tutti gli indicatori mostrino un aumento di presenze sul territorio di Perugia, il settore alberghiero cresce poco rispetto all’anno precedente (+5%) perché molti turisti preferiscono dormire fuori città o tornare a casa senza soggiornare.

Possibile Azione: avviare politiche di incentivazione per il settore alberghiero che spingano i turisti a soggiornare.

Incrementare Turisti Stranieri. La presenza di turisti stranieri è limitata sia nei numeri che nelle origini, con una preponderanza di inglesi (16%), che beneficiano della rotta diretta che c’è da e per Londra dall’aeroporto Perugia – San Francesco d’Assisi.

    Possibile Azione: potenziare l’Aeroporto Perugia – San Francesco d’Assisi inserendo rotte che consentano l’arrivo di turisti alto spendenti (Usa, Svizzera, Germania, Francia).

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