DOCCIA FREDDA PER MICHELE FABIANI: RESPINTA LA RICHIESTA DI SCARCERAZIONE E' "GIALLO" SULLA BUSTA ALLA LORENZETTI - Tuttoggi.info

DOCCIA FREDDA PER MICHELE FABIANI: RESPINTA LA RICHIESTA DI SCARCERAZIONE E' “GIALLO” SULLA BUSTA ALLA LORENZETTI

Redazione

DOCCIA FREDDA PER MICHELE FABIANI: RESPINTA LA RICHIESTA DI SCARCERAZIONE E' “GIALLO” SULLA BUSTA ALLA LORENZETTI

Sab, 16/02/2008 - 13:43

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Non ci sono al momento commenti da parte dei due avvocati di Michele Fabiani, Carmelo Parente e Vittorio Trupiano, dopo che il Tribunale di Perugia ha rigettato l'istanza di scarcerazione per il ventunenne spoletino. “Attendiamo di conoscere le motivazioni di questa sentenza “dice al telefonino Parente che si trova fuori città” di più per il momento non posso e voglio dire. Dei cinque arrestati dunque, solo Michele Fabaini resta in carcere: uno fu rimesso in libertà pochi giorni dopo, tre si trovano ai domiciliari. La decisione odierna del tribunale perugino sembra in qualche modo determinare che il 'capo' della banda, la 'mente' di Brushwood sia proprio Michele Fabiani. Intanto, ed è notizia di oggi, si apre un vero e proprio giallo sull'arcinota busta minatoria spedita alla presidente Lorenzetti. Secondo il pm e gli inquirenti la busta era stata spedita dall'Umbria il 17 agosto scorso. Ma ieri il duo legale ha depositato una perizia che attesta come la lettera sia partita invece l'8 agosto, ben 9 giorni prima, quando Michele si trovava in vancanza in Puglia. Una perizia che è suffragata da una relazione degli specialisti della polizia scientifica perugina. E che dunque smentisce la linea dell'accusa. Ma ieri ci sarebbe stato un colpo di scena nel corso del dibattimento. L'accusa infatti avrebbe mostrato la perizia di Poste Italiane dalla quale emerge che non è possibile stabilire con certezza la data di partenza della missiva. Una sorta di dietro front, un dato che fa scricchiolare l'accusa mossa nei confronti di Fabiani. Che però resta recluso nel supercarcere di Sulmona, Ora non resta che attendere le motivazioni della sentenza per comprendere meglio in base a quali accuse e prove lo spoletino debba restare in carcere. (Aggiornato alle 15.34)

Appena 10 minuti fa i giudici del Tribunale di Perugia hanno comunicato agli avvocati di Michele Fabiani, Carmelo Parente e Vittorio Trupiano, di aver respinto la richiesta di scarcerazione del loro assistito. Michele resta quindi recluso nel supercarcere di Sulmona.

A breve tutti gli aggiornamenti con le dichiarazioni degli avvocati che annunciano nuove azioni legali a cominciare dalla Cassazione che ha fissato per il 22 aprile l'udienza per il Riesame. (Pubblicato alle 13.43)


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