Ddl Zan, protesta Centrodestra in Comune a Marsciano | Omphalos "Avvilente uso aula Consiglio" - Tuttoggi.info

Ddl Zan, protesta Centrodestra in Comune a Marsciano | Omphalos “Avvilente uso aula Consiglio”

Carlo Vantaggioli

Ddl Zan, protesta Centrodestra in Comune a Marsciano | Omphalos “Avvilente uso aula Consiglio”

Lun, 26/04/2021 - 18:32

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Nuovo scontro tra parti avverse sul tema dibattuto del momento: il Ddl Zan, ovvero il disegno di legge contro l’omo-transfobia, la misoginia e l’abilismo.

Esplode di nuovo la polemica tra parti avverse sul tema dibattuto del momento: il Ddl Zan, ovvero il disegno di legge contro l’omo-transfobia, la misoginia e l’abilismo.

L’Umbria, è stata già teatro di diverse dispute sul tema generale della famiglia, della sua composizione e scopo, sui comportamenti sessuali individuali, con derive persino clamorose come quella di Foligno dove (unico caso in Italia) in Consiglio Comunale è stata votata e istituita la “Giornata per la santità della vita”.

Un unicum finito su tutti i media nazionali e che ha suscitato anche diverse reazioni tra il divertito e il preoccupato.

L’Umbria, dunque, terreno di scontro privilegiato tra pro e contro una interpretazione della vita, con gli orientamenti sessuali, e della sua formazione sociale privilegiata, la famiglia. Al solito, l’obiettivo è sempre lo stesso.

Un contesto decisamente insolito, considerato che si tratta anche della terra dove anche San Francesco, abbandonando la famiglia e rompendo con le convenzioni sociali legate alla ricchezza come status sociale, indica come sia possibile rimodulare i confini della convivenza umana indirizzandosi a nuovi obbiettivi.

O anche il luogo di illustri casi di misticismo in cui l’identificazione spirituale con l’Uno-Dio diventano casi di amore assoluto con il Creatore, persino con aspetti legati alla trasfigurazione carnale (vedi ad esempio il noto movimento delle Beghine in Umbria rinominato col termine di Bizzoche o Pinzocchere).

Aspetti sconosciuti, evidentemente, o poco noti a chi propugna separazioni e definizioni che di fondamento teologico hanno veramente poco o nulla e che al solito si infilano in stantie battaglie di posizione fangosa, fatte di slogan, urlati a caso nei soliti ventilatori mediatici.

Il Caso Marsciano

Scoppia così l’ennesimo disputa, provocata da una clamorosa azione del Centrodestra di Marsciano (ispirato dalle tesi de Il Popolo della Famiglia) che occupa simbolicamente la Sala del Consiglio Comunale cittadino per una protesta proprio sul Ddl Zan.

Cartelli con i consueti gridi di battaglia e slogan ad uso e consumo di macchina fotografica che immortala il blitz. Con l’unica variante, di non poco conto, che in testa a tutti c’è il sindaco di Marsciano, l’Avv. Francesca Mele che guida il manipolo come una militante di partito qualsiasi.

Un gesto che suscita subito diverse reazioni sulla opportunità o meno che il “primo cittadino” di un comune, seppure espressione di una maggioranza politica, possa abbandonare il ruolo di rappresentante di tutti i cittadini e guidi personalmente nella “casa di tutti” i marscianesi una protesta marcatamente di parte.

E che la presenza e l’intenzione del Sindaco Mele fosse palese, lo testimonia il fatto che la nota stampa integrale del Centrodestra marscianese proviene proprio dalla mail personale di Francesca Mele.

Questi i fatti a cui seguono inevitabilmente le prese di posizione che pubblichiamo integralmente di seguito.

La posizione di Omphalos

È notizia di oggi, con tanto di foto e post pubblico sul profilo Facebook della Sindaca di Marsciano, la protesta che il centro-destra locale ha inscenato nell’aula del Consiglio Comunale, per protestare contro l’approvazione del disegno di legge contro l’omo-transfobia, la misoginia e l’abilismo.

«E’ davvero sconcertante e avvilente il modo con cui la prima cittadina e tutto il centro-destra locale ha utilizzato l’aula del consiglio comunale, casa di tutte le marscianesi e i marscianesi, per inscenare una triste propaganda contro il disegno di legge ZAN – dichiara Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos LGBTI – la sindaca ha piegato a suo uso e consumo le istituzioni cittadine per diffondere una serie di false informazioni e bieca propaganda su una norma che il cui unico obiettivo è tutelare tutti i cittadine e le cittadine, anche di Marsciano, da discriminazioni e violenze.»

Il disegno di legge contro l’omo-transfobia, la misoginia e l’abilismo, detto anche DDL Zan, dopo essere stato approvato lo scorso autunno alla Camera dei Deputati, è ora in attesa di essere calendarizzato al Senato. La norma, che contiene per gran parte proposte attive di prevenzione che educhino e sensibilizzino al rispetto verso tutte e tutti, include anche l’estensione delle aggravanti previse dalla Legge Mancino, già in vigore per i reati d’odio verso la razza, l’etnia o la religione, anche all’orientamento sessuale, all’identità di genere e al genere. Non è quindi prevista alcuna norma speciale per omofobia e transfobia, ma solo l’estensione di quello che già oggi viene applicato per i reati d’odio in ragione del credo religioso.

«Ogni qualvolta si riaccende il dibattito sulla necessità di una legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia – continua Bucaioni – si ripresentano alcune critiche strumentali provenienti dal mondo ultracattolico e dalla destra. Queste critiche sono però assolutamente infondate e volte solo a spaventare l’opinione pubblica, con l’obiettivo di ostacolare o svuotare una legge di civiltà, tra l’altro già presente in tanti altri ordinamenti in Europa e nel mondo.»

«È palesemente falso sostenere che la legge rappresenti un pericolo per la libertà di espressione, come il centro-destra marscianese ha cercato di far intendere. La legge, infatti, non limita in nessun modo la libertà d’opinione, bensì gli atti discriminatori; chiunque potrà continuare a esprimere il proprio dissenso nei confronti del matrimonio omosessuale o dell’estensione delle adozioni, ad esempio. Sarà invece punito con un’aggravante istigare alla violenza o commettere atti di violenza contro le persone in ragione del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.»

La posizione del Centrodestra e della Sindaca Mele

“Il Disegno di legge Zan è una norma sbagliata e pericolosa, marcatamente ideologica, che mette a rischio proprio la tutela di quei diritti, come la libertà di opinione e di espressione, da cui invece vorrebbe prendere le mosse per contrastare determinate forme di discriminazione legate all’orientamento sessuale”. Anche la coalizione di Centro-Destra di Marsciano si schiera con il Popolo della Famiglia e chiede di fermare l’approvazione di questo Disegno di legge.

Non è certo in discussione il rispetto verso ogni persona, indipendentemente dalla propria etnia, dalla nazionalità, dalle convinzioni politiche o religiose, dall’orientamento sessuale, dal proprio genere. E non lo è a tal punto che tutto questo è già ampiamente riconosciuto e tutelato nel diritto italiano.

“Ma un conto – puntualizza il Centro-Destra marscianese – è intervenire culturalmente e con codifiche normative nel contrasto all’omofobia, tutelando sempre la dignità e la libertà delle persone, altra cosa, ben diversa, è mettere il bavaglio, come tenta di fare l’attuale legge proposta dal deputato Alessandro Zan, a chi esprime legittimante opinioni sulle differenze che caratterizzano le persone e sulle conseguenze, a livello di interazioni e di istituzioni sociali, che da tali differenze conseguono”.

“È quindi veramente necessario il Ddl Zan? – si chiede anche Saimir Zmali, coordinatore per l’Umbria del Popolo della Famiglia – . Sembra che non si conosca l’Articolo 3 della Costituzione, che non esista un Codice Penale, fino ad arrivare alla Legge Mancino che già sanziona aspramente chi incita alla violenza. Se ne parli in Parlamento, senza però scherzare con l’identità di genere che non può imporre ai bambini una visione distorta della sessualità, limitando la loro libertà e quella dei genitori”.

“Abbiamo una idea ben precisa di cosa è una famiglia – proseguono le forze politiche al governo del Comune di Marsciano – e dell’importanza che ha per un bambino l’avere un padre e una madre. E vogliamo poter continuare a dirlo, vogliamo poter continuare a sostenere che non siamo d’accordo con l’adozione di bambini da parte di coppie gay, né tanto meno con la pratica dell’utero in affitto, senza per questo essere perseguiti dalla legge, senza per questo essere incriminati come istigatori alla discriminazione. Vogliamo poter affermare con forza che un genitore ha tutto il diritto, sancito dalla stessa Costituzione, di scegliere che tipo di educazione il proprio figlio dovrà avere su un tema sensibile come la sessualità, e non essere costretto ad assistere, magari dentro ad una scuola, agli approcci ideologici che il Disegno di legge Zan vorrebbe introdurre”.

Certamente siamo in presenza di un tema molto delicato, dove abbiamo a che fare con aspetti legati sia alla natura biologica del singolo individuo che alla dimensione culturale e morale condivisa da una comunità. “Tuttavia – conclude la coalizione di Centro-Destra – sgombrato il campo dalla necessità di tutelare maggiormente le persone per il proprio orientamento sessuale e per il proprio genere, cosa che già avviene, quello che resta del Disegno di legge Zan è una vera e propria follia ideologica, una aberrazione sociale che, ben lungi dal tutelare i diritti umani, tenta un’insostenibile quanto pericolosa operazione liberticida introducendo gravi conseguenze penali, con la previsione di anni di galera, per chiunque liberamente esprima una posizione non conforme al pensiero della comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (lgbt)”.

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