Da Berlino a Perugia, il premio VAF affresca Palazzo della Penna - Tuttoggi.info

Da Berlino a Perugia, il premio VAF affresca Palazzo della Penna

Alessia Chiriatti

Da Berlino a Perugia, il premio VAF affresca Palazzo della Penna

I vincitori delle splendide installazioni degli artisti italiani
Dom, 30/11/2014 - 18:55

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Dopo il successo di pubblico e critica riscosso presso lo Schauwerk Sindelfingen e la Stadtgalerie di Kiel, la mostra per “VI Premio Fondazione VAF-Posizioni attuali dell’arte italiana” verrà ospitata presso il Palazzo della Penna a Perugia dal 29 novembre al 25 gennaio, grazie alla proficua collaborazione avviata con il comune di Perugia, con l’Assessore Tersa Severini e la Direzione del Museo.

La scelta di Perugia e della sede espositiva rappresenta per il capoluogo umbro una nuova occasione di proiezione internazionale, che conferma la vitalità culturale della città. La riflessione indugia sui temi del contemporaneo in un percorso inteso per rispondere alle esigenze di un vasto pubblico. Temi che l’Amministrazione intende incrementare selezionando, anche per il prossimo futuro, eventi espositivi di grande qualità, traguardi futuri di Palazzo della Penna. Durante quest’ultima tappa della mostra è stato proclamato il vincitore di questa edizione del Premio che si presenta con alcune novità. Infatti, la Fondazione VAF ha deciso all’unanimità di voler assegnare, oltre al premio del vincitore, anche due menzioni speciali ad altri due artisti i cui nomi verranno annunciati durante la cerimonia di premiazione. In mostra, i lavori più recenti di Guglielmo Castelli, Flavio De Marco, Marco Di Giovanni, Rä Di Martino, Zoè Gruni, Jacopo Mazzonelli, Margherita Moscardini, Caterina Nelli, Maria Elisabetta Novello, Giovanni Ozzola, Laurina Paperina, Nicola Samorì, Marco Maria Giuseppe Scifo, Nicola Toffolini, Gianluca Vassallo. La motivazione di questo premio, assegnato da una Fondazione tedesca a giovani artisti italiani, nasce dalla volontà di stabilire un dialogo che oltrepassa i confini dei due Paesi nel tentativo di stabilire una relazione di confronto fra le diverse posizioni artistiche appartenenti alle due nazioni. Le modalità di selezione, il lavoro svolto dal Presidente Klaus Wolbert e dai membri del Consiglio di Amministrazione (Volker W. Feierabend, Lóránd Hegyi, Silvia Höller, Norbert Nobis, Peter Weiermair) dimostrano una serietà di intenti che si è consolidata nel corso degli anni ed è stata apprezzata a livello internazionale, testimoniata dalle numerose e continuative collaborazioni con le più importanti Istituzioni Europee che hanno ravvisato nel lavoro della Fondazione un’imperdibile opportunità di confronto. Le procedure di selezione degli artisti si svolgono da anni in maniera trasparente e democratica con una prima presentazione di possibili candidati, circa un centinaio, alla quale segue la visita agli atelier degli artisti che hanno superato la prima selezione. Nel corso di alcuni mesi i membri del Consiglio di Amministrazione e il Presidente effettuano numerosi viaggi sull’intero territorio italiano per visionare direttamente i lavori degli artisti e conoscerli personalmente. Alla fine di questa fase preparatoria, le informazioni raccolte vengono riferite e valutate insieme criticamente. Con una procedura democratica di voto si arriva infine alla designazione definitiva dei quindici partecipanti e, insieme, alla definizione dei contenuti della mostra. La Fondazione VAF nasce per volontà di Volker W. Feierabend che, come collezionista, ha sempre creduto nel grande potenziale creativo dell’arte italiana. Il programma idealistico che si è sviluppato da questa predilezione si è tradotto in una collezione di arte italiana moderna e contemporanea di altissimo livello, che è oggi di proprietà della Fondazione e le cui opere moderniste vengono spesso prestate ai musei tedeschi, in una attività espositiva attraverso la quale la creatività italiana viene presentata al pubblico e ai media del nord. Risale al 2001 la collaborazione con il Mart di Trento e Rovereto, il museo che possiede più di mille opere di questa collezione come deposito a lungo termine. Una raccolta che vanta importanti capolavori del Novecento italiano, ma che si spinge fino alla più recente contemporaneità. Nel frattempo è stato superato il bilateralismo Italia-Germania e la Fondazione ha preso contatti con sedi espositive di altre nazioni europee. L’obiettivo di coinvolgere in maniera mirata altre città in altri paesi europei si realizzerà attraverso la collaborazione con il Musée d’Art Moderne di Saint Etienne in Francia e attraverso l’istituzione di legami con altri musei e sedi espositive in Europa. In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo, in edizione bilingue tedesco e italiano, edito da Allerheiligenpresse.

La premiazione – Dopo una lunga attesa, ieri sera alle ore 17.30 durante l’inaugurazione presso Palazzo della Penna a Perugia la Fondazione VAF è stato anunciato il nome del vincitore di questa sesta edizione del premio e dei due artisti che hanno ricevuto una menzione speciale. La Giuria, composta da Volker W. Feierabend, Lorand Hegyi, Sivila Höller, Norbert Nobis, Peter Weiermair, Klaus Wolbert all’unanimità conferisce il suo premio principale per l’anno 2014 a Maria ELisabetta Novello : “in riconoscimento dell’individualità spiccatamente ostinata e della singolare posizione della sua produzione creativa nella quale è riuscita a creare, attraverso l’utilizzo della cenere, un mezzo di comunicazione molto personale. Con la cenere, Maria Elisabetta Novello, è in grado di ottenere raffinati e suggestivi effetti sia in situazioni spaziali che in allestimenti di installazioni video”.

Inoltre, hanno ricevuto una menzione speciale Ra Di Martino e Gianluca Vassallo con le seguenti motivazioni: la prima, “in apprezzamento delle singolari qualità artistiche che dimostra realizzando brevi e affascinanti racconti cinematografici nei quali anche l’apparente noto tende al misterioso e uomini, oggetti o anche banali avvenimenti quotidiani subiscono un surreale straniamento”; il secondo, “in riconoscimento di un’azione artistica sorprendentemente impegnata, sostenuta da un desiderio umano e comunicativo che produce esiti nei quali le frontiere della fotografia vengono varcate nella direzione di un confronto diretto con il mondo.

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