Garantire i servizi nella Fase 2 di questa emergenza Coronavirus, garantendo la sicurezza di dipendenti di banca e della clientela. Velocizzare le procedure per i prestiti alle imprese (decreto liquidità) e la cassa integrazione, che richiedono una mole di lavoro straordinario ai bancari. Sottoponendoli anche a rischi di malumori da parte della clientela. Tanto che il prefetto di Perugia ha mandato forze dell’ordine davanti agli sportelli di alcune banche.
Questi temi affrontati da Abi e organizzazioni sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin, nell’incontro che si è svolto in vide conferenza per proseguire l’analisi e il monitoraggio sulle misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 nel settore bancario.
A conclusione dell’incontro Abi e sindacati hanno condiviso che appena sarà definito il quadro normativo per la Fase 2 si incontreranno per continuare ad accompagnare la continuità nell’erogazione dei servizi bancari – quale infrastruttura strategica per il Paese a sostegno di famiglie e imprese – con la prioritaria attenzione a garantire le condizioni di tutela e protezione per tutte le persone interessate, lavoratrici/lavoratori e clientela.
Le misure del Governo
Abi e sindacati hanno anche affrontato lo stato di attuazione degli importanti provvedimenti del Governo, che chiedono al mondo bancario di svolgere un ruolo centrale nell’implementare le misure per fornire liquidità ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie riducendo al massimo i tempi: un impegno straordinario, in questa situazione straordinaria.
In proposito hanno sottolineato “il grandissimo impegno delle colleghe e dei colleghi ed il loro senso di responsabilità nell’attuazione delle misure a sostegno dell’economia messe in campo – ivi inclusa la cassa integrazione e il sostegno alla liquidità – e che hanno richiesto la definizione delle misure applicative da parte degli Enti competenti: a queste persone va il sentito ringraziamento per il grandissimo impegno e il fondamentale lavoro che stanno continuando a svolgere”.
Ritardi nelle procedure
Ritardi nelle procedure sono stati denunciati anche dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei: “Le imprese – ha detto nella sua informativa al Consiglio regionale – lamentano procedure lunghe. Si passa attraverso le banche. E purtroppo, nonostante le iniziative pensate in momento di emergenza, il vaglio delle banche segue criteri ordinari di accesso al credito. E molte aziende non possono avere sostegno. Così ci stiamo lavorando“.
La Regione ha attivato una serie di misure per favorire la patrimonializzazione delle imprese, aumentare la garanzia dello Stato per i prestiti ed anche per l’anticipo della cassa integrazione attesa da tanti lavoratori umbri.
La cassa integrazione
E proprio i chiarimenti intervenuti e tempestivamente comunicati da Abi alle banche, tra cui la precisazione che la richiesta di anticipazione della cassa integrazione in deroga non richiede di allegare il modello SR41, consentono di dare attuazione ai richiamati interventi di sostegno all’economia anche attraverso una semplificazione delle procedure.
Il finanziamento fino a 25mila euro
Ad esempio, sul finanziamento fino a 25mila euro la procedura, come chiarito da Abi nel corso dell’audizione di oggi, è estremamente semplice: la banca fa la verifica che non ci siano posizioni deteriorate, inserisce i dati e da quel momento parte la procedura che si conclude tra le 24 e le 72 ore.