Coronavirus, i goliardi dopo il video del rettore: "Caro prof, la festa quando tutto sarà finito te la organizziamo noi" - Tuttoggi.info

Coronavirus, i goliardi dopo il video del rettore: “Caro prof, la festa quando tutto sarà finito te la organizziamo noi”

Redazione

Coronavirus, i goliardi dopo il video del rettore: “Caro prof, la festa quando tutto sarà finito te la organizziamo noi”

Il Griphone Elsa De Angelis scrive a Oliviero dopo il suo video sull'ubriacatura e le pomiciate post Covid-19
Ven, 03/04/2020 - 19:49

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Per il Magnifico Rettore Vita, Vita, Vita!!!“, tanto più in tempi di Coronavirus. Si conclude con la tradizionale formula della Goliardia perugina e con un “goliardico abbraccio”, la lettera che Elsa De Angelis, XXXVII Griphone Triumphans del Griphonatus Goliardiae Perusinae e Presidente dell’Associazione culturale “Gaudeamus Igitur Perugia” ha indirizzato al rettore Maurizio Oliviero.

Una lettera in cui dà del tu al rettore, non per “una finta familiarità” come sosteneva Eco, “ma perché ci sono dei momenti nella vita in cui hai talmente male dentro che vorresti piangere e urlare perché sembra che non ci sia nessuno ad ascoltare, in cui avresti solo bisogno di un abbraccio, di una mano tra i capelli a sostenere i tuoi pensieri, di un “andrà tutto bene” sussurrato all’orecchio piuttosto che urlato genericamente come slogan ma non c’è nessuno, non c’è stato finora nessuno per noi giovani a parte te, che con le tue parole hai saputo dare calore e speranza ai “figli” di questo Ateneo che dopo aver lasciato i parenti per farsi un futuro ora coscientemente si privano anche degli amici per avere un futuro!“.

I goliardi raccolgono l’invito del rettore, in celebre video, a farsi forza, a pazientare per recuperare, appena possibile, il tempo perduto. “Ci conosci – scrive Elsa – e sai bene quanto noi Goliardi crediamo in questo! Saremo contraddittori, incoerenti, apolitici, appassionati, istintivi, impulsivi, immodesti, narcisisti, impazienti e mille altri difetti che ti verranno in mente, ma non saremo ipocriti. Proprio come non lo sei stato tu pronunciando quelle parole che avevano il sapore del cuore!“.

Ma il sostegno, in un simile momento, è reciproco: “Non ti nego che ci piacerebbe riuscire a strapparti un sorriso per dare il nostro supporto alla situazione, pensando di attenuare, anche solo per un momento, l’Atlantico peso che in questo momento porti sulle tue spalle per tutta la comunità dell’Ateneo. Ma ci sarà tempo per farlo, se ce ne vorrai dare occasione, proprio come hai detto tu!!!“.

Quindi la proposta dei goliardi perugini: dedicare la consueta “Festa delle Matricole” alla fine di questa emergenza, mettendo sin da ora a disposizione dell’Ateneo la loro “esperienza”. Da molti anni, infatti, i goliardi organizzano quello che è divenuto il maggior appuntamento studentesco e che si apre con un concerto di band studentesche e locali proprio ai giardini del Rettorato.

E allora, quando i tempi saranno maturi – scrive Elsa – noi saremo pronti a darti una mano nel mantenere quella promessa che tanto ci ha riempiti di speranza! Saremo pronti a bere, a cantare e a ballare fino all’alba e, voglia Dio, anche a pomiciare pieni di quella gioia che ci spetta poiché endemica dei nostri eterni vent’anni … ma anche, come sempre, con tutte le autorizzazioni in regola”.

Quindi una strofa del Gaudeamus Igitur, l’inno internazionale degli studenti Universitari:

[…]

Vivat academia, vivant professores!
Vivat membrum quodlibet,
vivant membra quaelibet,
semper sint in flore.

[…]

PER IL MAGNIFICO RETTORE VITA, VITA, VITA!!!

La risposta del Magnifico Rettore

Una lettera alla quale il rettore Oliviero ha immediatamente risposto.

Penso a voi, giovani – le parole del rettore – ai vostri progetti, ai vostri sogni. Penso alla spensieratezza della vostra età e al desiderio di vita che vi appartiene. Non aspettiamo a quando tutto sarà finito, riprendiamoci la vita oggi. Dobbiamo scacciare l’idea di futuro come minaccia e riappropriarci della certezza di un futuro come promessa. Nel delicato equilibrio tra vita e morte che caratterizza l’esistenza di ogni essere umano, non rassegniamoci al buio e riaffermiamo la luce della vita. Con speranza ma anche con grande ottimismo, con rispetto ma anche con l’amore per il futuro. Ce la faremo, perché la forza dell’umanità è più grande della debolezza della rassegnazione“.

E ancora: “A voi guardo e penso, ogni istante, a voi consegno il più sincero e accorato degli appelli: siete il nostro presente, la speranza del nostro futuro. Curate la cultura e la conoscenza, la ricerca e il bene comune. Rialzatevi, reagite e quando tutto sarà finito non dimenticate la grande lezione di questi giorni perché solo nel rispetto della natura e delle persone la luce dominerà sempre sul buio“.

Quindi il saluto ricambiato: “Vita, vita, vita e viva l’Università di Perugia. Vi voglio bene“. Firmato, semplicemente Maurizio.

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