Circoscrizioni Giudiziarie, su ipotesi riaccentramento a Perugia dura presa di posizione degli avvocati spoletini - Tuttoggi.info

Circoscrizioni Giudiziarie, su ipotesi riaccentramento a Perugia dura presa di posizione degli avvocati spoletini

Redazione

Circoscrizioni Giudiziarie, su ipotesi riaccentramento a Perugia dura presa di posizione degli avvocati spoletini

Sab, 07/12/2013 - 19:50

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di Avvocato Paolo Feliziani (*)

Alle disinformate e scomposte esternazioni sulle Circoscrizioni giudiziarie umbre contrapponiamo il nostro senso di responsabilità: prendiamo atto che ad alcuni sindaci e avvocati, ostinati fautori del “riaccentramento generale” a Perugia, non è bastato neanche quanto sembrerebbe concedere loro il parere della Commissione Giustizia del Senato sullo schema di decreto governativo, cioè trasferimento al Tribunale di Perugia dei comuni di Deruta e Marsciano “per continuità territoriale” anziché a Spoleto e trasferimento a Perugia dei Comuni di Città della Pieve, Piegaro e Paciano, tolti da Terni-Orvieto, vale a dire una apparente estrema mediazione tra il doveroso adempimento della legge e le loro opinabili richieste particolaristiche. Letti i loro comunicati, facciamo osservare:
1) Finalità “prioritaria” della riforma (leggano l’art. I comma 2, lett. E della legge delega 148/2011) è il “riequilibrio territoriale, demografico e funzionale tra uffici della stessa area provinciale caratterizzati da rilevanti differenze di dimensioni”. Questo criterio prevale su ogni altro, per migliorare la giustizia, non per favorire questa o quella città.
2) Applicata tale legge in Umbria, imperativo categorico è sgravare decisamente Tribunale e Procura di Perugia (finora da soli 2/3 della popolazione e territorio regionali), non certo riaggravarli posto che incontrano enormi -e ben note- difficoltà già ad accentrare le tre soppresse Sezioni di Gubbio, Città di Castello e Assisi. Correlativamente il Ministero, come ha fatto per tutta Italia, ha ampliato il Tribunale di Spoleto con le Sezioni di Foligno e Todi, anzi il progetto originario era ancora più ampio. Cosa c’è di “innaturale” o “inspiegabile” se non determinati interessi privati e politici di quanti si oppongono al rispetto della legge?
3) Possibile che tre successivi Ministri della Giustizia, vari Dipartimenti e Servizi studi del Ministero, una Commissione Monitoraggio tecnico, l’intera Commissione Giustizia del Senato, sia della passata sia dell’attuale Legislatura, sbaglino per misteriose ragioni nel ritenere tutti giusta la collocazione dell’intera ex Sezione distaccata di Todi, o quantomeno di quella che era la Pretura di Todi, con il Tribunale di Spoleto?
4) Possibile che sia in errore anche la Procura Generale di Perugia che risulta essere d’accordo con il riequilibrio umbro mediante il Tribunale Spoleto-Foligno-Todi, o che sia un pendolare masochista il Procuratore Capo di Spoleto, magistrato di provata esperienza che regge autorevolmente tale Ufficio pur avendo casa a Todi?
5) Sono masochisti anche quegli avvocati di Todi che appoggiano l’unione a Spoleto, sottolineando che dieci minuti in più per il tipo di strada collinare verso Spoleto, la cui distanza effettiva è anche meno che per Perugia, sono ben compensati dalla rapidità degli espletamenti e la comodissima logistica a Spoleto, mentre Perugia è ormai inagibile e con uffici in cinque punti diversi della città? Dove sono i costi maggiori per i cittadini?
6) Ci si rende conto che rispostando a Perugia i tre Comuni del Pievese e assurdamente tutta la Sezione distaccata di Todi, si riammasserebbe su Perugia quasi per intero la stessa popolazione di prima, annullando ogni effetto di sgravio ed anzi aumentandone la paralisi contro cui a parole si protesta, facendo fallire legge e riforma?
7) Perché sostenere tendenziosamente che i Comandi delle Forze dell’Ordine di Todi si riferiscono a Perugia e non a Spoleto, quando la Finanza di Todi dipende da Spoleto e gli stessi Carabinieri stanno assegnando alle Compagnie di Spoleto e Todi stazioni dello stesso territorio, tutto ricompreso nel Circondario spoletino?
Per queste e molte altre ragioni sarebbe meglio che, invece di fare arroganti pressioni sul Parlamento perché violi la sua stessa legge delega, anche gli avvocati e amministratori dissenzienti si sedessero con quelli consenzienti e coi colleghi e magistrati di Spoleto e Foligno ad organizzare quella collaborazione e migliore funzionalità degli uffici che è il vero interesse dei cittadini.

(*) Presidente Ordine degli Avvocati del Foro di Spoleto

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