Castagneti in pericolo, l’infezione da cinipede compromette il raccolto - Tuttoggi.info

Castagneti in pericolo, l’infezione da cinipede compromette il raccolto

Redazione

Castagneti in pericolo, l’infezione da cinipede compromette il raccolto

Ven, 18/11/2011 - 11:38

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E’ stato approvato all’unanimità in Consiglio Provinciale l’Ordine del giorno avente come tema “L’intervento della Provincia nelle problematiche relative alle piantagioni di castagno causate dall’infestazione “Cinipede del Castagno”. Il documento prende le mosse da due odg presentati sull’argomento da Enrico Bastioli (Socialisti Italiani) e Massimo Capitani (Pd) e Laura Zampa (Pd) poi confluiti in un odg comune. Nel documento si chiede alla giunta e al consiglio provinciale di “sollecitare la Regione Umbria affinché si impegni a stanziare fondi necessari alla lotta biologica del Cinipede del Castagno attraverso il supporto del Servizio Fitosanitario dell’Arusia, per l’introduzione in campo di una adeguata quantità di parassidoite in accordo ed in sinergia con gli interventi progettati nelle Regioni limitrofe. In oltre la Provincia – secondo quanto riportato nel documento – deve sostenere la Regione Umbria nella richiesta al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per gli aiuti “de minimis” così come previsto dal regolamento CE della Commisione Europea n. 1535/2007, nonché, ove se ne riscontrino i presupposti, la dichiarazione dello stato di calamità naturale per tutto il territorio interessato dal fenomeno. Il castagno rappresenta non solo una fonte di reddito per le popolazioni montane, ma anche una irrinunciabile componente dell’ambiente, della cultura e del paesaggio in cui è inserito. I castagneti presenti sul territorio spoletino, nelle zone di Castagnacupa, Borgiano, Montebibico, Valle San Martino, Strettura, Pincano, Acquaiura, Valdarena, Pompagnano, Mustaiole, Napoletto, Vallocchia e Borgiano sono colpiti da un piccolo insetto,il Cinipide Galligeno comunemente chiamato Cinipede del Castagno originario della Cina e diffuso in Giappone, Corea e ultimamente negli Stati Uniti. Attualmente l’unico metodo di lotta contro questo parassita è di tipo biologico mediante l’integrazione di un antagonista parassidoite chiamato Torymus Sinensis, il quale però oltre ad avere un costo elevato, ha bisogno di un periodo di ambientamento per la sua ottimale attività di parassitizzazione. L’emergenza fitosanitaria può essere potenzialmente preoccupante poiché ad oggi interessa tutto il territorio nazionale essendosi propagata dal Piemonte alla Sicilia”. Durante il dibattito Giampiero Fugnanesi (PDCI) ha chiesto di fare un censimento di tutte le zone interessate da questo problema mentre Laura Zampa ha sottolineato l’importanza del confronto anche con le altre regioni a noi confinanti, interessate da questo problema.

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