L'assessore Calagreti parla di "emergenza abitativa", il Consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento per l'assegnazione
Sono all’incirca 700 gli alloggi popolari assegnati a Città di Castello, con nessun appartamento rimasto libero al momento.
Questo quanto è emerso nell’ultimo Consiglio comunale, riferito dall’assessore ai Servizi Sociali Benedetta Calagreti, che ha parlato di “emergenza abitativa, una criticità che purtroppo riguarda tutti i Comuni di dimensioni medio-grandi come il nostro”.
Durante l’assise – che ha approvato a maggioranza il nuovo regolamento comunale per la formazione delle graduatorie per l’assegnazione di case popolari – è stata però annunciata la riserva dell’8% di alloggi alle donne vittime di violenza in famiglia, dando applicazione, tra i primi Comuni in Umbria, alle disposizioni della legge regionale in materia.
Un’opportunità in più per le donne che vivono il dolore dei maltrattamenti, dopo quella di ricevere un’offerta di lavoro per conseguire l’indipendenza economica necessaria ad affrancarsi da un vissuto di abusi, anch’essa messa a disposizione dal Comune di Città di Castello – capofila degli 8 Comuni dell’Altotevere – con un protocollo d’intesa (primo in Italia) sottoscritto pochi giorni fa.
Oltre all’articolo riguardante la violenza sulle donne, le novità principali del nuovo regolamento sulle case popolari riguardano l’attribuzione di: 6 punti a famiglie con figli tra 10 e 26 anni, studenti o fiscalmente a carico; 1 punto al soggetto che in forza di una separazione ha visto assegnare la casa coniugale all’altro coniuge; 1 punto per chi vive da 10 anni consecutivi in Umbria e 2 punti a chi vi risiede da 15 anni; 2 punti per il nucleo familiare che abbia perso l’unica fonte di reddito da 12 mesi.