CASA ROSSA SULLA SPOLETO-TERNI: "SERVONO RISPOSTE, ATTI, NON PAROLE" - Tuttoggi.info

CASA ROSSA SULLA SPOLETO-TERNI: “SERVONO RISPOSTE, ATTI, NON PAROLE”

Redazione

CASA ROSSA SULLA SPOLETO-TERNI: “SERVONO RISPOSTE, ATTI, NON PAROLE”

Mar, 15/09/2009 - 10:00

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di Aurelio Fabiani (*)

Con Casa Rossa esclusa dal Consiglio Comunale, inizia ad emergere quello che inevitabilmente sarebbe successo, i lavoratori sono privi di chi ne rappresenti politicamente gli interessi. Non una rappresentazione di comodo oppure occasionale, data di volta in volta, a seconda delle circostanze, delle compatibilità, di chi sta dall'altra parte, ma una rappresentanza di principio, degli interessi generali dei lavoratori. Condizione politica questa che ha permesso di prendere di petto vicende come queste (dai problemi dei pendolari a quelle degli operai degli appalti nelle aziende della città), senza tentennamenti né compromessi, facendole emergere dall'indifferenza e costringendo il Consiglio a dare risposte certe, immediate e vincenti.

Nel 2006 quando ci fu il primo tentativo di cancellare la linea utilizzata dai lavoratori pendolari, la nostra presenza garantì un punto di riferimento per una mobilitazione forte che consentì ai pendolari di prendersi la parola in Consiglio senza che questo fosse in seduta aperta e che portò alla salvezza della linea. Finora dal Palazzo Comunale sono arrivate quasi solo parole d'occasione e considerazioni poco rassicuranti.

Infatti, in quel Palazzo siedono i corresponsabili politici del governo della Spoletina che se vogliono possono mettere termine al rischio chiusura immediatamente; l'Amministrazione Comunale e quella Provinciale hanno la possibilità di dare, attraverso atti, risposte immediate alle legittime preoccupazioni dei lavoratori, atti, non parole; si tratta di una scelta politica: o di pensare il servizio di trasporto per i lavoratori come servizio pubblico, o di pensarlo in termini di utili di bilancio.

La stessa cosa vale per l'opposizione poco coinvolta da questa situazione, visto che non si è andati più in la dell'interrogazione di fine giugno dei “grillini”, che non può certo bastare. Ci vuole altro per difendere i diritti dei lavoratori, se il Comune e la Provincia non daranno risposte positive, ci vorranno iniziative all'altezza di pretendere queste risposte. Le lotte della INSE e dei Precari della scuola di questa fine estate hanno insegnato anche come fare.

(*Associazione Culturale Casa Rossa)


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