Spoleto ha presentato ieri, 26 ottobre, al pubblico per la prima volta il dossier di candidatura di seconda fase, cioè il documento finale con cui Spoleto concorre per il prestigioso titolo.
Il dossier, illustrato nella serata di ieri a Palazzo Mauri, presenta un livello di elaborazione e strutturazione superiore rispetto al primo documento con cui Spoleto è entrata a far parte della lista ristretta della città candidate. Il piano operativo, di 60 pagine, contiene in modo più dettagliato e approfondito tutte le attività che fanno parte del progetto di candidatura, con un piano finanziario, ed è espressione di una progettazione integrata e di una pianificazione strategica arrivata al termine di un percorso partecipativo che ha visto l’intera città contribuire con quasi 140 idee progettuali, rese organiche e coerenti al progetto dopo un lavoro di scrematura e di sintesi operato da un’apposita Commissione.
Il progetto è declinato attorno alla figura concettuale delle porte, esemplate anche sul modello della Gerusalemme celeste. Ad ogni porta, riferimento storico e concettuale, corrisponde una serie di progetti: alla Porta delle Generazioni fa riferimento il progetto di una Biennale internazionale dell’Arte infantile, un Festival di musica pop e di musica elettronica, un Progetto per la valorizzazione e diffusione della lettura e un Festival internazionale della creatività senile. Per la Porta della Trasformazione e dei Talenti è previsto un Premio della critica dell’arte e premio delle arti dedicato a Giovanni Carandente e una serie di laboratori professionalizzanti per più arti e mestieri con master di secondo livello. Della Porta della Narrazione e dell’Azione fa parte “Segno ergo sum”, grande “murales” narrativo rappresentato sui muri e sugli spazi della città , un racconto collettivo che coinvolge gli studenti. La Porta della Giustizia ruota attorno ai progetti con la Casa di Reclusione di Maiano, il Tribunale e il polo cittadino della Giustizia. La Porta della Memoria prevede la Biblioteca digitale e la Digitalizzazione del catalogo cartaceo di circa 30000 schede e una serie di interviste narrative per raccogliere storie di vita e testimonianze del secolo scorso. La Porta tra passato e Presente fa riferimento alla basilica di San Salvatore ed il suo contesto. Sulla valorizzazione di specifici luoghi della città fanno altre tre porte la Porta Socchiusa (Anfiteatro e il Monastero della Stella e il Monastero del Palazzo, il Mattatoio di I. Aleandri, le Palazzine della Rocca, Santi Simone e Giuda e Palazzetto Campello, San Luca) la Porta del Mito (la Stazione ed il Teodelapio) la Porta del Corpo e dell’Anima (il Ponte delle Torri, il sistema Montelucano, gli Eremi, la pista ciclabile Spoleto Assisi e la Spoleto Norcia). La Porta della storia prevede un concorso Europeo – annuale o biennale – finalizzato e completato da concrete realizzazioni di scultura contemporanea e la realizzazione di una mostra di sculture contemporanee per tutto l’anno. La Porta del Contemporaneo si apre sulla Mobilità alternativa, la rete, i portali web, la città virtuosa e virtuale: infine la Porta della Progettazione fa perno sulla prima estemporanea di architettura chiamata SPOLETO ARCH.LAB e le attività di merchandising finalizzate a promuovere il brand della Città di Spoleto industrial culturale. A simboleggiare con forza plastica il progetto di Spoleto è il logo scelto: il Teodelapio, la grande scultura di Alexander Calder che è il primo grande stabile in acciaio, realizzato dall’artista americano per la mostra “sculture in città 1962” voluta da Giovanni Carandente.
Per il raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Strategico della Cultura per lo Sviluppo e presentato per la candidatura, la Giunta comunale intende inoltre rendere stabile una struttura di co-progettazione, denominata Laboratorio fund raising, che permetterà il reperimento di risorse (ad esempio donazioni ed art bonus).