CADE LA GIUNTA ALEMANNO A NORCIA, SPACCATO IL CENTRODESTRA MENTRE IL PD ESULTA - Tuttoggi.info

CADE LA GIUNTA ALEMANNO A NORCIA, SPACCATO IL CENTRODESTRA MENTRE IL PD ESULTA

Redazione

CADE LA GIUNTA ALEMANNO A NORCIA, SPACCATO IL CENTRODESTRA MENTRE IL PD ESULTA

Gio, 17/04/2008 - 01:55

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In attesa dell'incontro aperto con Nicola Alemanno, in programma per questa sera alle 21 all'auditorium di San Francesco, freme il mondo politico nursino. Freme il centrodestra e le sue molteplici spaccature (sia tra i partiti, sia interne ai partiti), freme il centrosinistra per la soddisfazione di una giunta non più in mano allo schieramento opposto.

Le accuse, per i quattro consiglieri di maggioranza dimissionari – che pochi giorni fa erano confluiti nel gruppo misto e che hanno di fatto provocato la caduta della giunta Alemanno (nella foto al completo, prima del sollevamento di Canali) – sono quelle di accordi con il Pd ed in particolare con l'onorevole Bocci.

“A Norcia s-Bocci-a la Destra di Storace e come primo atto politico i suoi rappresentanti fanno cadere l'amministrazione di centro-destra” commenta ironico il capogruppo di An in consiglio regionale Franco Zaffini. “La manovra, pur nella sua miopia, – prosegue Zaffini – è fin troppo chiara. I ‘petali' della ex-margherita sono ancora per terra, come i danari di Giuda, e chi ha tradito tenta ora di nascondere la ricerca del profitto personale dietro il pretesto di garantire a Norcia un “lavoro proficuo per la comunità”. Il risultato è che le priorità collettive, quelle dei cittadini, non riescono a spuntarla sugli interessi personali e gli arrivismi individuali. Il danno è enorme”.Il capogruppo di An si schiera quindi a sostegno del primo cittadino della città di San Benedetto: “Chiunque conosca Nicola Alemanno sa bene che è persona sempre pronta a mettersi in discussione se c'è di mezzo l'interesse della Comunità. La cosa cambia se l'interesse è quello di pochi ed è del tutto personale. Allora sì, Nicola Alemanno è un intransigente”.

E non sembrerebbero aver condiviso la scelta dei quattro consiglieri di maggioranza “dissidenti” nemmeno parte dei vertici umbri de La Destra. Ad intervenire in prima persona è Carla Spagnoli: “Il commissariamento della Giunta di Norcia, guidata dal sindaco Nicola Alemanno è una doccia fredda e inaspettata per tutto il popolo della destra in Umbria. A titolo personale, – sottolinea la Spagnoli – ritengo che questa crisi poteva essere gestita diversamente da tutti quanti. Non sono stati rispettati tempi e modi. E' stata una decisione improvvisa e avventata, anche con il contributo di due consiglieri comunali de La Destra che hanno agito più a titolo personale che su indicazioni del partito. A mio parere non è questa La Destra che stiamo realizzando in Umbria e in Italia. Noi vogliamo costruire e non distruggere, soprattutto quando ad amministrare ci sono sindaci scelti dal popolo della destra. Al di là dei personalismi, per noi de La Destra l'unità, nella differenza, è quello che conta oggi e in futuro”.

Inutile dire che invece chi canta vittoria è il centrosinistra, il partito democratico in particolare. “Nessun gesto sconsiderato, semmai il prevedibile epilogo di una amministrazione senza programma, senza orizzonte, senza spessore e per di più lacerata nel suo interno, immobile, isolata istituzionalmente e incapace di produrre decisioni legate ad una dialettica positiva ed aperta fra le forze politiche presenti in Consiglio Comunale e nella società”: è questo il commento del Pd di Norcia, partito coordinato da Luciano Palazzeschi.

Secondo il PD di Norcia è inutile ripercorrere le tappe di una vicenda “la cui responsabilità è da imputare in primo luogo alla miopia del sindaco e di quello che è restato della sua maggioranza nonché del gruppo dirigente (locale e non) di AN e FI che in questo ultimo travagliato periodo dell'amministrazione hanno commesso il fondamentale errore di non percepire la profondità di un disagio politico che da tempo attraversava pezzi della sua maggioranza, del suo partito e di quella parte della società che lo aveva sostenuto”.

Intanto i quattro consiglieri dimissionari di centrodestra, Alberto Canali, Sante Coccia, Letizia Leoncilli e Marco Moscatelli, hanno scritto una lettera aperta alla città, in cui elencano “i diversi e gravi motivi che, a fronte dell'indisponibilità del sindaco Alemanno ad aprire un aperto, profondo, sereno e serio confronto per affrontare la loro discussione, li hanno costretti a rassegnare le dimissioni dal consesso civico della città”.

Al centro della polemica quindi c'è la tormentata vicenda delle case popolari, ampiamente affrontata a Norcia anche durante un consiglio comunale speciale e che aveva provocato il sollevamento dell'incarico di vicesindaco di Alberto Canali da parte del primo cittadino. Ma ci sono anche il piano regolatore generale, il servizio idrico, le opere pubbliche, il precariato e molte altre vicende.

“L'elenco potrebbe proseguire con altri esempi – spiegano i quattro ex consiglieri – a corollario di quelli cardine sopra riportati. A questi va aggiunta, però, l'incredibile ostinatezza del sindaco a rifiutare momenti di aperto e approfondito confronto politico da noi richiesti più volte per discutere delle possibili soluzioni alle problematiche sopra esposte e a molte altre per le quali sarebbe lungo dire. Per quanto stabilito dalla legge (si veda anche sentenza del Consiglio di Stato n. 7749 del 29/11/2004), il commissario straordinario chiamato ad amministrare un Comune, essendo una figura tecnica svincolata da ogni riferimento politico, può assumere TUTTE le iniziative ritenute utili al buon funzionamento della macchina comunale e al bene della città proprio perché non soggetto a condizionamenti di alcun genere. Alla luce di tutto quanto ciò, in buona fede e con una grande assunzione di responsabilità, – concludono i membri del gruppo misto – abbiamo ritenuto meno dannoso l'arrivo in Comune di una figura tecnica rispetto al proseguimento di un mandato ormai sfilacciato nei contenuti e nei rapporti”.


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