di Fabio Muzzi
Una serie di atti vandalici ha disturbato in questi giorni la quiete dei cittadini residenti a Foligno in via Siena e nelle zone limitrofe. Il parco, noto in città come “i campetti di via Siena”, ha visto crescere sulla sua erba diverse generazioni di ragazzi, prestandosi come luogo ideale per fare sport, fare nuove amicizie, far giocare i figli e, perfino, organizzare concerti.
Un po’ di storia. Il parco è nato nei primi anni ottanta, costituito inizialmente da due campi da calcio delimitati soltanto dalla presenza di due porte piccole uno e due porte grandi l’altro e il resto dei confini lasciato alla fantasia dei ragazzi che ne sceglievano i limiti a seconda delle esigenze; oltre a questi era presente una piattaforma in cemento su cui venne costituito un campo da basket; il resto era spazio verde con panchine sulle quali ritrovarsi per fantasticare e strimpellare qualche canzone con la chitarra. Con il passare del tempo, il parco subì delle migliorie – più o meno condivise – dai residenti: comparvero i giochi per i più piccoli, il confine venne recintato, le porte da calcio smantellate (scelta che suscitò il maggior disappunto), al centro del più piccolo degli ormai ex campi da calcio comparve una sorta di capanna, sull’erba lungo il perimetro interno vennero apposte mattonelle come percorso per passeggiate e comparve un tavolo da ping-pong in pietra che inizialmente suscitò perplessità per il materiale utilizzato, ma che fu prontamente “preso d’assalto” per estenuanti tornei. Da non dimenticare che dai “campetti di via Siena” ha preso il via, con un primo indimenticabile evento, il Siena Strasse concerto che raggruppa tutte le band cresciute sul parco. Di ciò che c’era un tempo è sopravvissuto praticamente intatto – almeno fino a pochi giorni fa – il campo da basket.
Atti vandalici. Sport e possibilità di sedersi, interdetti dalla bravata di qualche teppista che, in breve tempo, ha spaccato una panca, un tavolino, ha divelto i due canestri dal campo da basket e la rete da quello da ping-pong. L’accaduto ha indignato l’ultima generazione di ragazzi che da anni continua ad incontrarsi ai campetti e non riesce a distaccarsene. Uno di questi, Mattia, ha espresso grande disappunto per l’accaduto ricordando che dieci anni fa era accaduto un episodio simile ai canestri e furono i ragazzi stessi a farli risistemare, l’auspicio di Mattia è che il comune si interessi all’accaduto riportando la situazione alla normalità e conclude dichiarando “noi amiamo quel posto, che in qualche modo è stato e continua ad essere una nostra seconda casa”.