Fra i trenta arrestati (8 dei quali in carcere) dell’inchiesta della procura di Perugia su alcuni appalti pubblici per la manutenzione delle strade ci sono anche due imprenditori spoletini. La notizia, non ancora ufficiale, trapela in questi minuti e vedrebbe coinvolti due quarantenni, molto noti in città per operare nel settore dell’edilizia e della manutenzione alle infrastrutture. Si tratta di B.A. e R.M ai quali sono stati concessi gli arresti domiciliari. Altri imprenditori della Provincia sono stati raggiunti dai provvedimenti di custodia cautelare firmati stamani dal gip Claudia Matteini. Intanto Carlo Carini, il presidente dell’Ance Perugia (senza funzioni) ed ex vice presidente di Confindustria Perugia, sarebbe stato condotto al supercarcere di Maiano a disposizione dei magistrati che potrebbero interrogarlo già nella mattinata di domani. L’inchiesta – avviata dalla p.m. Manuela Comodi – sta provocando un vero e proprio terremoto politico in tutta la Provincia. (pubblicato h 13.36 e modificato alle ore 16.23)
Aggiornamento (h 14.52) -Gli agenti della squadra mobile, a quanto è dato sapere, hanno sequestrato in Provincia anche i carteggi relativi ai lavori di manutenzione stradale effettuati nel 2007 sia nel comprensorio spoletino che in Valnerina. Al vaglio degli inquirenti anche la documentazione inerente la frana di Roccaporena
Aggiornamento (h 14.52) – Sono 35 e non 30, come ipotizzato in un primo momento, le persone raggiunte da provvedimenti di custodia cautelare. Intanto le agenzie di stampa stanno fornendo le generalità delle 8 persone finite in carcere. Si tratta di 4 dirigenti della Provincia Adriano Maraziti (viabilita'), Fabio Patumi (appalti); Maria Antonietta Barbieri (contratti), Luca Gervasi (ambiente e territorio) ed altrettanti imprenditori Carlo Carini, Massimo Lupini (Seas); Gino Mariotti (a.d. Appalti Lazio) e Dino Bico (a.d. Ediltevere).
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