E' la seconda centenaria alla Residenza “Balducci” di Umbertide
Ricorrenza davvero speciale alla Residenza “G.Balducci” di Umbertide, dove la signora Agata Gabellini nella giornata di ieri (9 giugno) ha raggiunto il secolo di vita.
Nelle parole dei nipoti Marco, Matteo, Gemma e Francesca è riportato tutto l’affetto per la propria nonna: “La nonna Agata, all’anagrafe Agata Gabellini, terz’ultima di 11 figli, è nata 100 anni fa a Valdimonte, sopra San Giustino, in un posto impervio e roccioso, dove una famiglia di contadini poteva solo raccogliere fame tutto l’anno. Ha vissuto la propria infanzia sulla collina sopra Calzolaro, dove il babbo Angelo e la mamma Zelinda si trasferirono per provare a migliorare, pur se di poco, il tenore di vita. Stenta tanta e nessun privilegio: uno dei pochi fu un bamboccino di zucchero, regalo della maestra per il Natale, che attraversando scalza il torrente di ritorno a casa dalla scuola, le scivolò dalle mani in cui lo stringeva preziosamente e scomparve nell’acqua corrente! Una passione, questa, mai sopita…”.
“Raccogliendo porcini tra le castagnete del posto, – continuano i nipoti – si comprò la bicicletta e anche una macchina da cucire, in modo da potersi adoperare in qualche lavoretto di cucito, mettendo in pratica quanto imparato all’atelier della Lila ai Ranchi. Poco più che adolescenti, con la sorella Suntina, di un anno più giovane di lei – “le più belle del Landucci!” si è sempre vantata – si avventurarono per raggiungere Gubbio, con il treno Appennino, per andare a vedere la festa dei Ceri. Fatale fu il rientro a casa, quando sul vagone del trenino ci fu il romantico incontro con il nonno: Silvio Salacchi, promanese, orfano della prima guerra mondiale, ferito e rimpatriato dall’Albania durante la seconda guerra mondiale, falegname.
Si sposarono e dal loro amore sono nati la Marilena e Massimo”.
“Negli anni ’70 il trasferimento a Roma, dove il nonno trovò posto da uscere al Ministero degli Esteri: il salto dal lento trenino alle tramvie della Capitale dovrebbe essere stato cosa non di poco conto, ma il periodo Romano è sempre stato un vanto per lei! Poi il rientro a Promano, col pensionamento del nonno ad inizio anni ’80, e quindi il trasferimento ad Umbertide, la sua casa per gli ultimi 30 anni, dopo che il nonno ci ha lasciato. Questo lunghissimo e inimmaginabile periodo, l’ha resa un’umbertidese a tutti gli effetti -tra le camminate fino alla Madonnina di Civitella, le soste rigeneranti al parco Ranieri e la messa a Cristo Risorto ogni domenica – nonostante l’accento “castelàno” non l’abbia mai perso”.
Oggi Agata sta di casa alla Residenza Balducci, dove ha conquistato, con il buon umore e la simpatia che l’hanno sempre contraddistinta, le tante persone che le girano intorno, trovando la migliore delle ospitalità possibili ed un’assistenza esemplare, fino al raggiungimento di questo straordinario traguardo. Queste le parole dei figli Marilena e Massimo, del genero Mario e della nuora Sabi: “I famigliari sono molto grati al Consiglio di Amministrazione, ai dirigenti ed a tutto personale dell’APS che le stanno assicurando un’assistenza esemplare. Auspicano che nel prossimo futuro la comunità provveda a diminuire i tempi d’attesa con l’aumento dei posti letto, a dedicare aree distinte per le diversificate condizioni dei pazienti e a rendere più sostenibili i carichi di lavoro del personale”.
Il sindaco Luca Carizia e l’Amministrazione comunale, il presidente dell’Asp Istituti Riuniti di Beneficenza-Residenza protetta “G. Balducci” Massimo Giovannoni, unitamente a tutto il consiglio di amministrazione, al direttore sanitario Carlo Porrozzi, a tutti gli operatori, tutto il personale e gli ospiti fanno i più felici auguri alla signora Agata per i suoi 100 anni. La signora Agata è la seconda centenaria della Residenza Balducci, visto che a febbraio dello scorso anno a tagliare il traguardo del primo secolo di vita è stata la signora Angela Argalia.