in dettaglio il bilancio di questi primi 8 mesi registra 195 tonnellate di nocciole sgusciate, 30 tonnellate di pasta e 30 tonnellate di ortaggi.
Sono state distrutte, sotto la vigilanza dei funzionari ADM di Perugia, 255 tonnellate di generi alimentari avariati, prossimi alla scadenza o privi di certificazioni.
I compiti di ADM
Tra le molteplici attività cui è chiamata a far fronte ADM c’è anche quella del controllo e della distruzione di generi alimentari, presentati in dogana o giacenti in regime di deposito poiché privi delle necessarie certificazioni o rifiutati dagli importatori quali beni scaduti o prossimi alla scadenza.
Tale compito vede particolarmente impegnati i funzionari ADM di Perugia in quanto nella provincia della Regione Cuore verde d’Italia opera un‘azienda che, dopo la distruzione per frantumazione delle derrate alimentari, ne ricava un compost per biodigestori utile nella produzione di biogas e pertanto punto di riferimento di molte aziende agroalimentari italiane.
Il dettaglio dell’intervento
Dall’inizio del 2021 i funzionari ADM, su richiesta degli spedizionieri e con provvedimento degli omologhi Uffici doganali presso cui giacevano le merci, hanno vigilato sulle procedure doganali di distruzione per frantumazione di oltre 255 tonnellate di beni alimentari: in dettaglio il bilancio di questi primi 8 mesi registra 195 tonnellate di nocciole sgusciate, 30 tonnellate di pasta e 30 tonnellate di ortaggi.
Queste tipologie di merci arrivano sostanzialmente da alcuni porti italiani quali quelli di Civitavecchia, Livorno, Napoli e Ancona. I funzionari ADM di Perugia, una volta verificata l’integrità dei suggelli apposti ai container o alle celle frigo dei camion da parte dei colleghi dell’Ufficio doganale da cui provengono le derrate da smaltire, assistono alla presa del materiale solitamente custodito in enormi big bag, alla sua distruzione mediante frantumazione con specifici macchinari o mezzi nonché al mescolamento con altri prodotti al fine di ricavare il compost; operazioni che non consentono quindi di poter recuperare in alcun modo l’alimento stesso, a tutela sia dei consumatori sia delle aziende che rispettano le vigenti normative in tema di produzione, trasformazione e gestione di generi alimentari.