ACHILLE BONITO OLIVA AFFABULA LA PLATEA DI PALAZZO TRINCI SULL'ARTE CONTEMPORANEA (Foto e Video Tuttoggi.info) - Tuttoggi.info

ACHILLE BONITO OLIVA AFFABULA LA PLATEA DI PALAZZO TRINCI SULL'ARTE CONTEMPORANEA (Foto e Video Tuttoggi.info)

Redazione

ACHILLE BONITO OLIVA AFFABULA LA PLATEA DI PALAZZO TRINCI SULL'ARTE CONTEMPORANEA (Foto e Video Tuttoggi.info)

Dom, 06/02/2011 - 11:19

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(Elisa Panetto)- Come ammutolire in religioso silenzio una sala chiassosa e scomposta? Da quel che si è visto nel pomeriggio di ieri nella Sala Conferenze di Palazzo Trinci, è molto semplice: invitate Achille Bonito Oliva. Volete poi aggregare un pubblico composito per età ed estrazione con l'arte come comune denominatore (e magari mettere la struttura nella posizione di dover aprire un'altra sala per poterlo contenere tutto)? Ancora più semplice: invitate di nuovo Achille Bonito Oliva. E così hanno fatto, il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, Oicos riflessioni, il comune di Foligno e la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, in occasione della chiusura al Ciac di “Fotografare la città. Milano ritratti di fabbriche 1978-80. Mosca verticale 2007-2008. Istanbul 05.010” del fotografo documentarista milanese Gabriele Basilico. L'incontro era stato promosso, per dibattere sui temi della mostra, con il noto critico d'arte di Caggiano, al quale, oltre allo stesso Basilico e ad un pubblico così variegato ed appassionato, hanno preso parte Nando Mismetti, sindaco del comune di Foligno, Alberto Cianetti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e Italo Tomassoni, direttore artistico del Centro Italiano Arte Contemporanea della città della Quintana.

Per tutti loro, un grandissimo onore ed orgoglio potersi sedere assieme al celeberrimo “Abo” e il primo cittadino ha tenuto subito a precisarlo: “ringrazio Achille Bonito Oliva per essere qui e partecipare a un evento così straordinario per la città” ha affermato Mismetti. “Un evento nell'evento (la chiusura della mostra “Fotografare la città” di Gabriele Basilico, ndr) non casuale: Foligno, in questi anni, è cresciuta ed ha ritrovato la sua identità e dignità. È un anno difficile per la crisi da una parte ed i tagli dall'altra, ma c'è l'esigenza di avere una qualità alta. Sono dunque già programmate due grandi iniziative culturali: la riapertura dell'ex chiesa dell'Annunziata in via Garibaldi e la mostra dedicata alla Beata Angela che sarà inaugurata dopo l'estate. Foligno è un punto di riferimento culturale regionale e nazionale”.

Il Centro Italiano Arte Contemporanea che ha ospitato per diverse settimane le fotografie di Basilico, è frutto soprattutto del percorso della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, che ha posto l'arte e la cultura tra i suoi più significativi settori d'intervento, avvalendosi anche della collaborazione del comune di Foligno e del contribuito della Cassa di Risparmio di Foligno: è per questo che il presidente Cianetti ha sottolineato come “ognuno ha il suo ruolo ma siamo tutti tesi a far crescere il territorio. È una giornata importante – ha proseguito – e in 3-4 settimane ci sarà il bellissimo ed eccezionale evento della riapertura dell'ex chiesa dell'Annunziata, che ospiterà in modo permanente lo ‘scheletrone' di De Dominicis”. Dalla sua nascita, il Ciac si è preoccupato di riflettere soprattutto sulla fotografia: perché dunque una mostra fotografica? E perché una mostra di Gabriele Basilico? “Perché sottolineano l'importanza dei mezzi moderni” ha risposto Tomassoni. Per il direttore artistico del Centro “la fotografia ed il video hanno determinato uno scarto che ci obbliga ad alcune riflessioni. Questa è una serata veramente straordinaria: non sempre un grande artista è presente alla finale della sua personale e quasi mai è presente un critico d'arte”.

E l'artista c'era davvero, giunto a Palazzo Trinci dopo aver rivisitato e fotografato la propria mostra: “fotografo le mie mostre quando le relazioni tra loro e lo spazio funzionano bene. Il Ciac è un ‘white cube', bianco dentro e ruggine fuori, un oggetto che ha nello stesso tempo anche l'ambizione di essere uno spazio. Una cosa così per esporre a Milano non c'è”. Ed è dal capoluogo della Lombardia che sono partiti i ricordi e le immagini dell'arte di Basilico: cosa fotografare, cosa significa esporre, le esperienze, i modelli, le ispirazioni.

“Basilico ha parlato di sé, anch'io parlerò di me, di quello che per me è l'arte e di quello che oggi l'arte può fare” ha esordito con decisione nel suo atteso intervento Bonito Oliva. “L'arte è a difesa dell'uomo in quanto l'uomo cerca ancora di rappresentare il principio della bellezza” ha affermato. “La bellezza può essere sospettata, non definita. Come mai in tempo di crisi la morte dell'arte non si è mai concretizzata? L'arte è un bisogno biologico dell'uomo, siamo tutti creativi ma solo gli artisti creatori. Gli stilisti non sono artisti, ma artieri: fanno un look rispetto ad un'indagine di mercato e poi lo realizzano. L'arte continua nel suo impulso producendo catastrofi linguistiche: è un paradosso che l'arte cominci come rivolta e poi senta il bisogno di parlare. Questa è l'epoca del peronismo mediatico: a parte il monopolio di tv e case editrici del presidente del consiglio, la tv è il modello ed è come se vincesse il principio della pubblicità. Per questo D'Alema non potrebbe mai vincere, a sinistra non c'è la cultura della comunicazione” ha scherzato, nemmeno tanto, il critico. E su Basilico: “Basilico è uno storico dell'istante; la fotografia ha stimolato l'arte e l'arte stimola il fotografo: c'è questo scambio e il tempo segna questo passaggio. La realtà oggi esiste se viene riprodotta. Involontariamente tutto si globalizza. Quello che si può rilevare e confermare è lo slogan straordinario di quello che per me è il più grande artista del 20° secolo, Pablo Picasso: un'arte puntata sul mondo”. Un lungo, ripetuto, caloroso e sincero applauso ha commentato a questo punto l'intervento di Oliva. Ma lui, d'improvviso, ha replicato dissacrante come sempre: “Ce ne andiamo?”.


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