Preso dalla polizia di Perugia ad Aprilia il terzo uomo della banda che avrebbe messo a segno 21 furti tra Umbria e Marche
Preso dalla polizia di Perugia il terzo uomo della banda che avrebbe messo a segno 21 furti tra Umbria e Marche.
Il giovane, albanese, era latitante dal 28 giugno, quando era sfuggito alla cattura. In quel giorno era stati arrestati due suoi complici, finiti in manette anche per detenzione e coltivazione di marijuana oltre che per il possesso di armi clandestine.
Accusati di 21 furti, in carcere due stranieri. Sequestrate oltre 2mila piante di marijuana
Giovedì pomeriggio (15 luglio), dunque, gli agenti della polizia di Stato hanno eseguito l’ordinanza cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Velletri, a carico del cittadino albanese – rintracciato nel Lazio – ritenuto responsabile, in concorso, con altri due connazionali di furto aggravato e continuato nonché di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente tipo marijuana e detenzione di armi clandestine.
Il 32enne arrestato ad Aprilia
Il 32enne, gravato da precedenti di polizia ed irregolare sul territorio nazionale, come detto era già sfuggito alla cattura lo scorso 28 giugno. A seguito di una pressante attività d’indagine è stato rintracciato nel all’interno di un’abitazione di Aprilia (Latina), da personale della Squadra Mobile di Perugia e della locale Sezione della Polizia Stradale, con il supporto operativo dalla Squadra Mobile di Roma.
Il provvedimento restrittivo origina dal decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, nei confronti di tre cittadini di nazionalità albanese, – di cui due rintracciati il 28 giugno – gravemente indiziati di furto aggravato e continuato e di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente tipo marijuana e detenzione di armi clandestine.
I furti avvenuti tra Umbria e Marche
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile Perugina e dalla P.G. della locale Sezione della Polizia Stradale, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza, nei confronti dei tre indagati, in ordine alla commissione di ventuno furti consumati e tentati, in orario notturno, mediante effrazione, nel periodo compreso fra il luglio 2020 ed aprile 2021, ai danni di esercizi posti all’interno di aree di servizio, nonché in centri commerciali ubicati in Umbria e Lazio. I proventi delle attività delittuose, consistenti prevalentemente in tagliandi gratta e vinci, tabacchi, valori bollati e denaro, hanno un valore complessivo di circa 200.000 euro.
Le perquisizioni di fine giugno
Nella mattina del 28 giugno, su delega della locale Procura della Repubblica, erano state eseguite anche delle perquisizioni che avevano consentito di rinvenire e sequestrare presso le abitazioni degli indagati attrezzi atto allo scasso, biglietti gratta e vinci, merce di provenienza furtiva, una riproduzione di una pistola semiautomatica a salve, abilmente occultata all’esterno di una delle abitazioni, due proiettili calibro 9 corto, nonché, circa, 1000 piante di marijuana, parte delle quali, giunte a maturazione, già stoccate in essiccazione, in attesa d’essere immesse sul mercato clandestino degli stupefacenti.
Le perquisizioni avevano consentito di rinvenire anche una vasta piantagione di marijuana, attrezzature idonee alla coltivazione delle stesse, tra cui una pompa elettrica per l’irrigazione e per la captazione di un vicino corso d’acqua, un generatore di corrente, fertilizzanti specifici ed attrezzi agricoli.
I tre cittadini albanesi sono attualmente ristretti al carcere di Capanne.