La città di Spoleto è sempre più verde, con la Lega che stravince (37,93%), il Movimento 5 stelle che praticamente sparisce (6,37%) ed il Pd che si aggrappa a poco più del 21%, mentre i candidati minori a presidente agguantano una manciata preferenze.
Nessuno spoletino candidato, però, finirà sui banchi del consiglio comunale. La città del Festival paga le troppe candidature ma anche la discesa in campo di persone malviste dal proprio partito.
Elezioni: il nuovo Consiglio regionale e gli esclusi
L’attuale capogruppo in consiglio comunale della Lega David Militoni raccoglie 1.617 preferenze (altre quasi 700 quelle prese nelle altre città umbre) ed è comunque lo spoletino più votato. In 215 gli hanno preferito però Valerio Mancini, mentre 504 voti sono andati alla perugina Paola Fioroni e la nursina Cristina Sensi ne ha raccolti a Spoleto sono 337.
Per Fratelli d’Italia lo spoletino più votato è l’ex sindaco di Preci Pietro Bellini (appena 163 preferenze). Ben 405 voti a Spoleto li ha presi il sindaco di Scheggino (Tesei presidente), Paola Agabiti, mentre della stessa lista il dottor Nando Scarpelli ne ha ottenuti 145 ed il casciano Damocle Magrelli 64.
Non sfonda il candidato cittadino di Forza Italia e consigliere comunale Filippo Ugolini: 225 preferenze. Molto meglio è andato il consigliere comunale di Rinnovamento, candidato con Umbria Civica, Antonio Di Cintio, con le sue 429 preferenze.
In casa giallorossa, invece, il trionfo è tutto di Carla Erbaioli. La consigliera comunale del Pd raccoglie 1.370 voti (ed è la seconda spoletina più votata, quasi 900 gli altri voti raccolti nelle altre città umbre), nonostante una parte del suo stesso partito non l’abbia propriamente favorita. Pessimo il risultato invece del candidato pentastellato cittadino Claudio Patricolo: 55 voti. Nella lista Bianconi per l’Umbria, il candidato locale Giovanni Maria Angelini Paroli ottiene 175 preferenze. Novantasei, invece, i voti per Roberto Quirino (Europa Verde Umbria).
La Lega, quindi, a Spoleto continua ad essere il primo partito di maggioranza. Ma non è detto che questo sia un bene per l’Amministrazione de Augustinis, con cui in realtà non corre buon sangue con il Carroccio negli ultimi tempi. E non è mistero che la Lega abbia minacciato che dopo le elezioni regionali potrebbe staccare la spina al governo cittadino. Anche il rapporto tra il primo cittadino e Fratelli d’Italia (che raccoglie l’8,31%) tra l’altro, non sembra essere più quello di una volta dopo che il coordinatore di FdI Rosario Murro si era dimesso dall’incarico di consigliere del sindaco per le vertenze economiche cittadine. Insomma, in consiglio comunale nelle prossime settimane si potrebbe assistere a fuochi d’artificio.