E' stato presentato ieri all'Accademia nazionale di San Luca, a Roma, a cura del Centro di Studi sulla Cultura e l'Immagine di Roma, il volume: “Giuseppe Piermarini tra barocco e neoclassico Roma, Napoli, Caserta, Foligno” a cura di Marcello Fagiolo e Marisa Tabarrini. Il volume, pubblicato in concomitanza con la mostra di Foligno a Palazzo Trinci (5 giugno-2 ottobre 2011), è edito da Fabrizio Fabbri.
Nel corso dell'incontro è stato ricordato, tra l'altro, il periodo romano di Piermarini che ha coinciso con l'affluenza di giovani artisti, provenienti da ogni parte d'Europa e di personaggi – teorici e antiquari come Winckelmann e Milizia, pittori e architetti come Mengs e Piranesi – i quali, attirati dalle vestigia dell'antichità classica, diventano protagonisti del rinnovamento artistico e della transizione dal barocco al neoclassicismo. In questa Roma cosmopolita la contestazione al barocco corrisponde infatti con le precoce incubazione di idee che preludono al Neoclassicismo internazionale.