La sala espositiva è l’anello di collegamento fra il Deposito regionale di Santo Chiodo e le chiese sul territorio. Visite gratis per i terremotati
Venerdì 29 ottobre 2021 alle ore 16, in occasione del quinto anniversario del terremoto 2016, l’archidiocesi di Spoleto-Norcia inaugura una nuova sala espositiva del percorso museale “Arte dello Spirito, Spirito dell’Arte”, intitolata sala “La bellezza ritrovata”.
La grande sala accoglierà numerose opere restaurate in questi anni del post-terremoto grazie al lavoro costante e scrupoloso dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Archidiocesi e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. L’impegno generoso di numerosi patrons ha reso possibile il bel recupero filologico delle opere danneggiate. Tutti i restauratori coinvolti hanno dimostrato grande professionalità e ingegno, riuscendo a “mettere insieme” frammenti talvolta più piccoli di un francobollo, ricostruendo il pezzo originario senza comprometterne la funzionalità e la bellezza.
La sala espositiva “La bellezza ritrovata” – cui si accede dall’interno della Cattedrale di Santa Maria Assunta – è stata realizzata grazie al contributo della società ALES (Arte Lavoro e Servizi S.p.A.), società in house del MIC Ministero della Cultura, impegnata da oltre quindici anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Destinata ad accogliere le prestigiose opere della Cattedrale, l’arcivescovo Boccardo ha fortemente voluto dare un segno di vicinanza alle comunità colpite dal terremoto destinando la sala ad ospitare temporaneamente alcune opere, in attesa che le stesse possano fare ritorno agli edifici sacri di provenienza, non appena conclusi i necessari lavori di restauro. Ai residenti nelle zone terremotate è riservata la visita gratuita il terzo week-end di ogni mese.
La sala espositiva è il ponte ideale, l’anello di collegamento fra il Deposito regionale di Santo Chiodo e le chiese sul territorio, in modo che tutti possano ritrovare questi capolavori ed ammirarli nella loro originaria bellezza. Intanto, alcune altre opere restaurate (ancora con il sostegno di Enti pubblici e privati) sono già state ricollocate nelle chiese che le ospitavano. Ci auguriamo che questa iniziativa stimoli e favorisca una sempre maggiore attenzione al patrimonio artistico-religioso che ancora deve essere recuperato.