Raccoglincentro a Perugia, le zone con il "bollino rosso" - Tuttoggi.info

Raccoglincentro a Perugia, le zone con il “bollino rosso”

Cristiana Mapelli

Raccoglincentro a Perugia, le zone con il “bollino rosso”

Primo bilancio ad un mese dalla rivoluzione nel centro storico: 68% le utenze attivate ma il 32% non ha ancora il kit | Le sanzioni? Dopo un paio di richiami, in futuro multe fino a 500 euro
Mar, 15/03/2016 - 16:26

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Ad un mese dalla rivoluzione in fatto di raccolta differenziata si tirano le somme. Nella sala della Vaccara è stato presentato il primo bilancio del modello “Raccogliincentro” dal vice sindaco Barelli, il dirigente comune Piro, il consigliere delegato di Gesenu De Paolis e l’ingegnere Pera.

Step by step.Il nuovo sistema – ha ribadito Barelli – è stato attivato dopo un’attenta verifica di quanto avviene altrove ed in relazione alle specifiche esigenze dell’acropoli perugina; non a caso l’idea originaria, ossia di istituire delle “isole ecologiche interrate”, è stata scartata, anche in considerazione delle critiche ricevute dalla cittadinanza. “Solo un sistema condiviso – ha segnalato il vice sindaco – infatti è destinato a funzionare”. Barelli sottolinea come Perugia rispetti a pieno i paletti stabiliti dalla Giunta regionale sulle percentuali di raccolta differenziate e che i Comuni devono raggiungere nel tempo: 60% nel 2016, 65% nel 2017, oltre il 70% nel 2018. Nonostante Perugia abbia già raggiunto il traguardo 2016, “vogliamo fare ancora di più– spiega il vice sindaco – per questo abbiamo anticipato la decisione di allargare il sistema della raccolta differenziata, prevedendo di attivare il porta a porta per tutte le aree oggi servite dalla raccolta stradale (19% del territorio)”.

Numeri. Ma diamo uno sguardo ai dati sino ad ora elaborati. Ad oggi, il 68% delle utenze (pari a 4097) ha ritirato l’attrezzatura. E la restante fetta di popolazione dell’Acropoli? È qui viene il dato interessante: sembrebbe infatti che il 21% delle utenze (1272 soggetti) non abbiano risposto alle sollecitazioni da parte del comune per il ritiro dei mastelli perché non risulterebbero fisicamente abitare più lì. Studenti stranieri in visita a Perugia solo per poco tempo, case che risulterebbero sfitte o affittate a utenti “irrintracciabili” per diversi motivi. A questa fetta vanno ad aggiungersi un altro 11% (645 soggetti) che ancora non hanno ritirato il kit magari specchio di quella parte di popolazione che abita in centro ma che lavora in periferia. Grazie alla rintracciabilità dei rifiuti, è stato quindi possibile disegnare una mappa della città ed individuare i quartieri dei furbetti dell’indifferenziata. Corso Garibaldi e via della Viola, ad esempio, farebbero parte della zona nord del centro storico in cui si concentrano quelle utenze che non hanno sino ad ora risposto alle sollecitazioni da parte del Comune. Una mappatura della situazione antropologica e sociale di una partita dell’Acropoli che ancora manifesta delle difficoltà.Il Comune – aggiunge  Pera – farà una verifica più approfondita anche per capire la natura di queste utenze, grazie anche alla collaborazione dei vigili urbani”. Altre criticità riguardano le zone di confine del centro, ove, presumibilmente, in molti ancora prediligono i conferimenti presso le postazioni di prossimità poste a ridosso delle mura. Per questo Comune e Gesenu stanno pensando seriamente all’ipotesi di eliminarle, o in alternativa chiuderle.
Positivi anche i dati sui servizi per i condomini (117 le postazioni complete per 631 utenze domestiche), mentre 684 sono le utenze non domestiche attivate fronte strada e 350 gli studi professionali o studi. Dal 16 marzo, in ogni caso, partirà la tracciabilità anche per questo tipo di utenze, così come verrà esteso il servizio ad androni ed attivata la raccolta del vetro monomateriale. In fatto di raccogliincentro, il mezzo itinerante, il numero di utenze che hanno utilizzato il sistema nel primo mese è pari a 540, concentrato soprattutto lungo la linea blu (area nord). La media è, quindi, di circa 170 utenti al giorno che gestore e Comune vogliono potenziare, attivando una campagna di sensibilizzazione rivolta agli utenti che risiedono intorno alle linee meno usate. Tra le fermate più  frequentate, quella di via Appia nonché via Alessi, la meno utilizzata piazza del Circo.

Il raccogliincentro verrà, come in parte accennato prima, potenziato attraverso alcune semplici azioni: oltre alla distribuzione del materiale ora anche nelle lingue inglese e cinese, verranno installati anche alcuni totem informativi, spostate alcune fermate del mezzo itinerante in luoghi maggiormente fruibili, e sostituiti gli attuali cestini getta-carte con altri più funzionali e dotati del raccoglitore per i mozziconi di sigaretta.
Le percentuali dei materiali raccolti segnalano che il secco residuo la fa da padrone (38%), anche se questo dato è fortemente condizionato dalla raccolta dei materiali dei cestini e dai conferimenti non corretti; seguono carta e cartone (21%), l’organico (20%), plastica, vetro e metalli (11%), raccoglincentro (4%), solo vetro (3%). In questa prima fase del sistema non sono state applicate sanzioni per i conferimenti non corretti, ma, come preannunciato, applicati dei “bollini” sui rifiuti inidonei. Il 90% delle criticità è stato indicato finora con il bollino riportante la dizione: “conferimento non corretto” che si traduce quasi sempre nell’utilizzo di sacchetti della spesa. In futuro, dopo questa prima fase di tolleranza, partiranno le sanzioni. “Non è stato stabilito ancora quando – ha comunicato Barelli – ed in quali termini. Di sicuro va detto che le sanzioni probabilmente verranno applicate dopo uno o due richiami e con pagamenti che variano dai 25 a 500 euro a seconda dei casi”.

Informazioni. In termini di informazione, Gesenu ha attivato tre nuovi sistemi: whatsapp, scelto da 700 utenti, facebook (465 i “mi piace”, oltre 7000 le persone raggiunte), e l’app (1283 installazioni). Rimane attivo dal lunedì al venerdì lo sportello gesenu in centro storico a palazzo Grossi dove vengono distribuiti anche i sacchetti, ritirabili pure presso il mezzo itinerante durante i conferimenti. Fuori del centro storico, ora, verranno attivate nuove soluzioni. La prima è l’introduzione della raccolta monomateriale del vetro che interesserà 123mila abitanti, con ben 23mila bidoni da istallare. Insomma si passerà dalla raccolta tris a quella poker. Ed ancora sono stati individuati 9 punti di conferimento per la raccolta degli oli vegetali esausti che saranno installati presso centri commerciali o supermercati, il primo presso il supermercato Emisfero. Rivoluzione anche per la raccolta di prodotti sanitari che avranno una un servizio ad hoc con frequenza settimanale per un’utenza prevista di circa 2500 soggetti.

Perugia fuori dalle mura. E infine la grande trasformazione che investirà la restante parte della città entro la fine dell’anno. Un’accelerazione alla raccolta differenziata, tuttavia, sarà garantita dalla trasformazione del sistema di raccolta stradale in raccolta domiciliare porta a porta., In ballo ci sono quasi 31mila abitanti, oltre a circa 3000 utenze non domestiche. Una fetta di città (oggi ferma al 35% di raccolta differenziata) che, col cambio di servizio, consentirà una crescita esponenziale dei dati.
Il consigliere delegato di Gesenu Dante De Paolis ha posto l’accento sull’ottima collaborazione che in questo progetto è stata attivata tra gestore e Comune; ciò ha consentito, grazie a progettualità virtuose, di raggiungere risultati importanti dopo un solo mese di sperimentazione del servizio.
Certamente in questa partita – aggiunge il consigliere Gesenu – non abbiamo alcuna intenzione di arretrare; al contrario continueremo a lavorare per migliorare un sistema avviato da tempo”. Il consigliere delegato, infine, ha ricordato che a breve gli uffici Tari si sposteranno nell’area di via del Macello, con l’obiettivo di contribuire a dare maggiore sicurezza e rivitalizzare un’area in grande difficoltà.

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