Il comune di Campello sul Clitunno ha approvato nel corso del consiglio comunale del 20 dicembre, il registro per le unioni civili e il registro del testamento biologico. I due atti sono stati approvati con il voto favorevole di tutta la maggioranza.
“Un piccolo ma importante passo avanti per la mia comunità verso i diritti civili e la dignità dell'individuo – ha dichiarato il sindaco Paolo Pacifici – Sono contento di aver raggiunto questo duplice obiettivo ma, soprattutto, sono fiero della maggioranza che mi sostiene e che ha votato con convinzione e senza distinguo queste due proposte. Sono intervenuti tutti i consiglieri che hanno portato il proprio contributo motivato e costruttivo. Si tratta, semplicemente, di aver intrapreso un percorso di educazione e di civiltà.”
Con il registro delle unioni civili si consente a tutte le coppie di cittadini conviventi, iscritti come coppia di fatto, di poter accedere ai servizi erogati dal comune, al pari di una coppia sposata.
L'Amministrazione Comunale istituendo il registro, tutela e sostiene la piena dignità delle unioni di fatto e nel promuove il pubblico rispetto favorendone l’integrazione e lo sviluppo nel contesto sociale, culturale ed economico.
Da ieri, pertanto, si considera unione di fatto ogni nucleo che abbia chiesto ed ottenuto la registrazione e che sia basato su legami affettivi o di mutua solidarietà. La coppia deve essere composta da due persone maggiorenni e deve essere caratterizzata dalla convivenza e dal contributo di entrambe le parti alle esigenze di vita comune.
“Con l’inserimento del registro del testamento biologico – ha concluso il Sindaco Pacifici – abbiamo voluto dare a tutti i cittadini uno strumento per poter decidere, anticipatamente e in condizioni di lucidità mentale, le modalità con cui affrontare e gestire il proprio fine vita, attraverso una dichiarazione segreta conservata presso gli uffici dell’anagrafe comunale.”
Il cittadino, così, potrà scegliere in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte, ciò che viene definito cioè consenso informato.