50 anni fa il disastro del Vajont / In Alto Chiascio la mobilitazione contro la diga di Montedoglio - Tuttoggi.info

50 anni fa il disastro del Vajont / In Alto Chiascio la mobilitazione contro la diga di Montedoglio

Redazione

50 anni fa il disastro del Vajont / In Alto Chiascio la mobilitazione contro la diga di Montedoglio

Mer, 09/10/2013 - 13:42

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A cinquant'anni dal disastro della diga del Vajont, che in pochi minuti spazzò via la vita di quasi 2000 persone, Italia Nostra ha organizzato un incontro per questo pomeriggio, che, dopo una passeggiata sul sentiero francescano della pace tra Assisi e Gubbio, terminerà con il dibattito a proposito dei lavori di completamento della diga di Montedoglio.

La storia – Era il 9 ottobre del 1963 quando un pezzo del monte Toc si staccò e precipitò nel bacino, riempiendo in pochi istanti la vallata sottostante, e distruggendo i paesi di Longarone, Erto e Casso. Dopo 50 anni la paura di quei momenti, per chi è sopravvisuto, ed il ricordo sono ancora vividi. Lo stesso timore che anima gli abitanti circostanti alla diga dell'Alto Chiascio, progettata circa 50 anni fa e costruita dalla Lodigiani negli anni '80. E' ora abbandonata da più di venti anni, ed il suo fronte destro risente del degrado e dell'incuria degli anni. Se riempita, potrebbe ospitare un lago di circa 20 km, su una superficie di 9 milioni di mq. Alla diga manca ancora la Valutazione di Impatto Ambientale.

Il pericolo – Il rischio che la diga, così come è progettata, non regga pare sia collegato alla natura sismica del territorio. Ultimamente inoltre la Procura di Arezzo si è pronunciata a riguardo affermando che la diga di Montedoglio sarebbe crollata per la scasa qualità del cemento impiegato per la realizzazione. Ad occuparsi ora della diga è l'Ente Acque Umbra-Toscana, che ha sostituito l'Ente Irriguo, e che sta lavorando grazie al finanziamento regionale di 43 milioni di euro. Ora Italia Nostra e Terra Mater chiedono la sospensione immediata delle procedure per i nuovi lavori, la pubblicazione di tutta la documentazione relativa alla diga sul sito internet dei due enti, come impone il decreto legislativo n.33/2013, e l’avvio di un dibattito pubblico, soprattutto nei territori e con la popolazione interessata. Per questo hanno organizzato l'incontro di questo pomeriggio.

Il programma:

Ritrovo presso: LOC. LA BARCACCIA – VALFABBRICA (PG)
(in caso di maltempo l’iniziativa si svolgerà presso il Polo Culturale del Sentiero Francescano, via della Pesa, Valfabbria)


15:30 – Ritrovo presso località La Barcaccia di Valfabbrica (sopra la diga sul Chiascio)

15:40 – I quasi cinquant’anni di storia della diga sul Chiascio
prof.Franco Raffi, Segretario Generale di Terra Mater, Vicepresidente Italia Nostra di Gubbio

15:50 – Passeggiata lungo il sentiero francescano della pace Assisi-Gubbio

16:30 – Arrivo presso il Polo Culturale del Sentiero Francescano, via della Pesa, Valfabbrica

16:45 – La diga di Montedoglio ed il crollo del 2010
avv.Gianfranco Angeli, presidente di Italia Nostra Umbria

17:00 – I cinquant’anni dal disastro della diga sul Vajont
ing.Mario Franceschetti, Presidente Italia Nostra di Gubbio

17:15 – I rischi della diga sul Chiascio
avv.Urbano Barelli, Presidente Italia Nostra di Perugia

17:30 – Dibattito

18:00 – Inaugurazione della mostra organizzata da Terra Mater, in collaborazione con Italia Nostra Umbria, Italia Nostra di Gubbio e Italia Nostra di Perugia:

“Il sentiero francescano Assisi-Gubbio. Primo cammino di S.Francesco”

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(Ale. ChI.)

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