La "Madame" della tratta, schiava costretta all'aborto con alcol e farmaci - Tuttoggi.info

La “Madame” della tratta, schiava costretta all’aborto con alcol e farmaci

Sara Minciaroni

La “Madame” della tratta, schiava costretta all’aborto con alcol e farmaci

Gli interrogatori degli 8 arrestati dalla Mobile su inchiesta della Dda di Perugia
Ven, 22/09/2017 - 09:51

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“Madame” si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Comparsa ieri mattina dinanzi al gip Lidia Brutti, ha preferito restare in silenzio e non difendersi dalle accuse, pesantissime, che la Procura della Repubblica di Perugia contesta a lei e ad altre sette suoi connazionali nigeriani che, per l’accusa, sono responsabili di una barbara tratta di esseri umani, soprattutto giovani donne che, una volta portate in Italia su barconi fatiscenti, venivano fatte prostituire per restituire loro il “debito d’ingaggio”.

TRAFFICANTI DEL MARE

Madame, al secolo Glory Osakpamwan, è considerata una dei capi dell’organizzazione assieme ad Osakpamwan Ernest. E’ lei che molto spesso è in contatti con un tale che si fa chiamare Friday e che, da quel che dice, sembra essere un trafficante di esseri umani che gestisce anche la permanenza nei ghetti libici delle donne disperate. “Se il mare è agitato mica posso mettere la barca in mare … – dice alla sua interlocutrice in una telefonata intercettata – abbiamo guardato il meteo di questa settimana … e io dico che andrà tutto bene … è fra quelli che partiranno … è già vicino al mare, ma questo numero tuo … sei sicura che non è sotto controllo?”.

LA MINACCIA VODOO

La paura che qualcuno possa ascoltarli emerge a chiare lettere e infatti, a captare ogni conversazione c’è la squadra mobile di Perugia che, coordinata dal procuratore aggiunto Antimafia, Antonella Duchini, sta raccogliendo elementi contro trafficanti del mare e veri e propri schiavisti e come emergere  “Madame”,  che fanno prostituire le ragazze, anche minorenni, tenute sotto scacco dal debito che hanno contratto nei loro confronti e che sono costrette a “ripagare” vendendo il loro corpo anche dietro minacce di quei riti voodoo che in Africa hanno tanta presa su alcune popolazioni.

LA VIOLENZA 

A leggere gli atti si vede comunque che alcune ragazze che hanno provato a ribellarsi sono state fatte oggetto di vere e proprie ripercussioni, come sempre la stessa “Madame” dice: “Quando arriverà a casa la picchierò con la frusta così imparerà a comportarsi bene, la stessa frusta con la quale volevo picchiare … l’altro giorno quando si era comportata male…perché non ho intenzione di sopportare i suoi comportamenti”. 

L’ABORTO

Nelle 123 pagine di ordinanza di custodia cautelare, il gip Lidia Brutti ripercorre anche un episodio particolarmente drammatico riguardante un aborto clandestino fatto ad una ragazzina che potrebbe anche essere minorenne. Era lo scorso dicembre quando la giovane, fatta prostituire per sanare il debito del viaggio per arrivare in Italia, deve interrompere la gravidanza. I capi dell’organizzazione le procurano il Cytotec e glielo fanno ingerire assieme a tantissimo alcol, senza alcuna assistenza medica, almeno fin quando la ragazzina non perde talmente tanto sangue che si spaventano e la portano in ospedale. Le telefonate che intercorrono tra alcuni degli arrestati sono drammatiche. “Sta male, le fa molto male la pancia ma ancora non è uscito niente”, “le ho dato tutto l’alcol che c’era in casa” aggiunge l’altro. Poi abortisce ma sta così male che devono andare in ospedale.

IL PREZZO DELLA LIBERTA’

Illuminante, a tal proposito una conversazione che Glory ha con Ernest: “Prima di venire in Italia – spiega la donna – Io avevo detto a suo padre l’importo che lei mi doveva dare, gli avevo detto che se lei non era in grado di darmi la cifra pattuita era meglio che non partiva e suo padre mi aveva detto che parlava con lei. Questa notte lei mi ha chiamato, mi ha detto di aver parlato con suo padre che le ha riferito l’importo che mi deve dare e che lei non è in grado di pagarmi questa cifra. Mi ha detto che non è intenzionata a pagare tutti questi soldi e se le spiegavo bene l’importo che doveva darmi lei non sarebbe venuta, sarebbe rimasta a casa (Nigeria). Io le ho detto che suo padre era al corrente di tutto e che se lui non era d’accordo non doveva lasciarla venire e che adesso che è arrivata qui hai iniziato già a comportarsi male. Io le ho detto che fino ad ora l’ho lasciata in pace a giocare avanti e dietro e adesso che doveva iniziare ad uscire ha cambiato il suo modo di parlare. Io ho chiamato questa mattina suo padre e lui mi ha detto di perdonarla e che la richiamava lui. Lui mi ha detto che aveva già parlato con lei. Io ho detto a lei che ancora non mi ha dato un centesimo, che non ha un soldo in mano e già inizia a lamentarsi. Suo padre mi ha pregato ed io gli ho detto di parlare con sua figlia e di farle cambiare atteggiamento, gli ho detto che se lei decide di non pagare io la lascio andare ma qualunque cosa le succederà dovrà accettarla e suo padre mi ha iniziato a pregare”.

GLI ARRESTI

In manette sono finiti: Osakpamwan Glory, Osakpamwan Ernest, Okuson Bright, Idele Osazee Sylvester, Edokpor Unity, Agbonlahor Esohe Grace, Imasemwontu Billy Eguae E Mafionge Amina.

Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Donatella Panzarola, Barbara Romoli, Francesca Fioretti e Cristian Giorni.

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