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Gimo, non si decide sul futuro | Battaglia sui costi | AGGIORNAMENTI

Alessia Chiriatti

Gimo, non si decide sul futuro | Battaglia sui costi | AGGIORNAMENTI

Necessari 127mila euro per 100 giorni | Udu Perugia e Rete Studenti Medi: "le istituzioni diano una prova di responsabilità"
Lun, 24/07/2017 - 10:00

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Su Gimo non si decide. E’ questo il risultato del nuovo tavolo inter istituzionale, tenutosi nel primo pomeriggio di oggi, 24 luglio, dopo il rinvio deciso nella scorsa occasione per la mancanza di un accordo di convergenza tra Comune e Regione.

>>> Gimo, fumata nera per rinnovo | Incertezza su fondi | In progetto cambio del percorso

I costi –  Il progetto di mobilità notturna è stato nel frattempo rivisto dalle parti insieme con Bus Italia. In particolare sono stati gli studenti di Udu-Sinistra Universitaria che hanno provveduto a elaborare una proposta di modifica del percorso per il futuro del servizio. Durante il tavolo di oggi, Bus Italia ha illustrato i costi del servizio, dopo la fase di sperimentazione avvenuta negli ultimi mesi: per 100 giorni, si parla di un complessivo di 127mila euro. Il servizio, se partirà, dovrebbe coprire non più solo i week-end, ma anche interessare i festival perugini più importanti (come ad esempio Umbria Jazz) per tutta la loro durata.

Il nuovo percorso – Nel progetto futuro, dunque, si dovrebbe riuscire ad allargare il bacino di utenza, contenendo i costi rispetto a quanto precedentemente stimato per un servizio annuale di questo tipo. Le linee diventeranno due, come già annunciato da TuttOggi: una che ricalcherà essenzialmente il percorso della sperimentazione, ma con l‘aggiunta della zona di San Marco e di Ellera, l’altra che attraverserà l’area dei Ponti ( Ponte Felcino, Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi) e si interscambieranno in diversi punti del Centro storico. Il costo, che comprende non solo i weekend di tutto l’anno (escluso il mese di Agosto ed alcune settimane di Gennaio e Febbraio), ma anche tutti i giorni dei festival più importanti (Eurochocolate, Umbra Jazz, Perugia 1416), oscillerebbe, a seconda delle giornate attivate proprio nel periodo dei festival, tra i 100 e i 150mila euro, con un risparmio di circa il 20% su quanto previsto per un servizio che compre l’intero anno.

Data la nuova fumata nera, tuttavia, il prossimo incontro avverrà la prossima settimana, con data da destinarsi. Dal loro canto, la Regione Umbria, con l’assessore Chianella, farà il punto con la giunta regionale entro pochi giorni, per provare a comprendere se . Il Comune di Perugia, diretto interessato dal servizio, ha invece manifestato la sua chiusura: nessuna volontà di finanziare, solo per una questione di mancanza, al momento, dei fondi.

Un’ipotesi per il Comune è quello di inserire Gimo e la mobilità notturna nel Puns, il piano urbanistico: tuttavia, come chiarito durante il tavolo, non si tratterebbe di una soluzione immediata, in quanto il Puns verrà chiuso a Novembre per la sola Perugia, mentre dovrebbe riguardare anche le altre realtà della zona, come Ellera appunto, ottenendo un ritardo ulteriore nelle tempistiche.

Come Sinistra Universitaria Udu Perugia e Rete degli Studenti Medi Perugia – scrivono gli studenti – chiediamo che Comune e Regione si assumano le proprie responsabilità, rispondendo in maniera chiara ai cittadini che sentono come un bisogno la possibilità di spostarsi nelle ore notturne. A loro il dovere di rispondere senza trincerarsi nel rimpallo di competenze sul finanziamento, che tenta di celare la volontà di non far ripartire il servizio: una situazione che non può più essere tollerata. Di fronte ad un progetto valido, che risponde alle esigenze di trasporto di gran parte della Città, ed ampiamente sostenibile dal punto di vista economico, la favoletta della mancanza di soldi non regge più. In ballo c’è la visione della Città stessa che le istituzioni hanno in mente: uno spazio comune in cui la maggior parte dei cittadini possono spostarsi o una cittadella chiusa a cui solo chi ha una propria macchina può accedere? Potersi muovere liberamente è un diritto, nonché un’esigenza sentita dalla cittadinanza. Gimo è un bene comune, rinnoviamolo“.

©Riproduzione riservata

Articolo aggiornato ore 17.40

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