Il bassista e cantante nonché fondatore dei mitici Cream, Jack Bruce, ed il virtuoso chitarrista dei Procol Harum, Robin Trower sono di nuovo insieme con un nuovo progetto artistico di cui fa parte anche il grande Gary Husband, già batterista di John McLaughlin, Allan Holdsworth, Gary Moore e Level 42. Tre leggende del Rock britannico che hanno fatto la storia della musica, saliranno sullo stesso palco della Rocca Medievale di Castiglione del Lago il 24 luglio. I tre sono in tour mondiale per presentare “Seven Moons”, il nuovo album di psychedelic Blues Rock che rimanda diritti al celebre “Disraeli Gears”, rivelando di essere un lavoro di assoluto valore, al pari di quelli che nel passato hanno sancito la grandezza di questi musicisti.
Il loro concerto è l'evento live dell'estate dei Festival Blues e Rock. Jack Bruce, considerato il primo virtuoso del basso elettrico, è il leggendario fondatore dei Cream, band nella quale, assieme ad Eric Clapton, sono nate alcune delle sonorità più importanti degli anni '60; dopo lo scioglimento dei Cream, Bruce si è dedicato alla carriera solista. Quando nel 1968, esce “Wheels of Fire”, Jack firma delle originali linee di basso mai udite prima e che ne fanno senza dubbio il miglior bassista elettrico nel Rock o nel Jazz. Era semplicemente incredibile, specie se si considera che molte delle sue apparizioni erano con un basso Fender con corde lisce, attaccato ad un amplificatore Ampeg B-15 da 25 Watt oppure con un Gibson a scala corta ad un ampli Marshall da 100 Watt, e si lasciava andare.
Non sono mancate numerose eccellenti collaborazioni con autentici miti del firmamento Rock e Jazz quali Frank Zappa (nell'album “Apostrophe” del 1974), Lou Reed (in “Berlin” del 1973), Mick Taylor, Mitch Mitchell e Billy Cobham, solo per citarne alcuni. Da parecchi anni Bruce collabora con Robin Trower, altra leggenda del Rock britannico, in assoluto uno dei migliori chitarristi inglesi nel tocco e nell'espressione. Maestro della Fender Stratocaster, Robin in gioventù preferiva suonare le Gibson e militava in una formazione Pop e proto/progressive dominata dalle tastiere, i Procol Harum. La sua Stratocaster è dagli anni '60 un oggetto di culto per quanti sono rimasti folgorati da quello stile che nacque con l'avvento a Londra del ciclone americano Jimi Hendrix e che lo convinse a cambiare marca di chitarra e aspirazioni musicali. La collaborazione con Bruce è nata all'inizio degli anni '80 e ha creato un sodalizio nel quale le eccezionali qualità tecniche dei musicisti hanno dato vita a 4 album.
L'ultimo lavoro “Seven Moons” (2008) rivela essere molto più interessante di quanto ci si aspetterebbe. Troppo spesso queste collaborazioni si risolvono in un nulla di fatto, producendo dischi che aggiungono poco alla carriera dei musicisti e che magari gettano qualche ombra sulla loro creatività. Il duo Bruce/Trower riesce a non cadere nel tranello e anzi si rimette in discussione proprio grazie a questo disco. Il live è costruito sulla voce di Bruce, più pacata rispetto agli anni dei Cream: il timbro è leggermente più basso e caratteristico di un uomo di sessantacinque anni, perfetto per la musica di questa band. Lo stile hendrixiano di Trower viene parzialmente mitigato e il risultato è un Blues-Rock rilassato, che incarna l'immagine di questi due grandi vecchi che altro non fanno se non grande musica per divertirsi. Il risultato è un concerto in cui ai ritmi lenti e cadenzati si contrappongono pezzi più tipicamente Rock. Il sound è diretto, scarno, così come i brani proposti: un live che difficilmente non emozionerà, sia chi quei magici anni li ha vissuti, sia chi troverà proprio qui occasione per avere un assaggio del magico 'sound' che ha caratterizzato la nostra vita e che ha scritto numerose pagine nelle enciclopedie della musica.
Gli altri appuntamenti della giornata:
Proiezione del film documentario “Playing for Change”
Appuntamento di Cinema e Musica alle ore 16.30 al cinema Caporali di Castiglione del Lago con la proiezione del film -documentario “Playing for change – songs around world”, un progetto in cui musicisti di diversi luoghi del mondo si uniscono in un'unica, indimenticabile, canzone. Da New Orleans alla Giamaica, dal Sud Africa al Medio Oriente, dall'Italia all'Himalaya, il regista Mark Johnson ha viaggiato il mondo scoprendo musicisti sconosciuti, che spesso vivono in realtà conflittuali, chiedendo loro di suonare le stesse canzoni partendo da ritmi di base identici, per poi mixare il tutto in una fusione di suoni e ritmi davvero incredibile. Un messaggio universale di pace attraverso il semplice potere della musica.
Concerto pomeridiano con il duo toscano Oscar Bauer with Lupo.
Il duo toscano si esibirà alle 18.30 in Piazza Mazzini. Oscar Bauer, uno dei migliori chitarristi fingerpicking italiani, ha una tecnica “slide” pressoché unica nel panorama nazionale, riesce a stupefare l'ascoltatore sia suonando una chitarra acustica che in accordatura “aperta”, sia una 12 corde che una lap steel hawaiana. Andrea Lupo Lupi, votato nel 2002 come uno tra i quattro migliori bassisti italiani in ambito Blues, è capace di tocchi morbidissimi come di vere cavalcate Swing; è in oltre in possesso di una voce particolare che pur senza urlare arriva sempre al segno. I due, già compagni nella blues band Hotel La Salle, hanno registrato un disco 'unplugged' “The Oak, the Cypress.” (Nov. 2001) in cui fondono con gusto ed abilità Blues, Folk, Jazz, Irish e Hawaiian style. Propongono un concerto-spettacolo che risente dell'atmosfera in cui l'album è stato registrato, un podere della campagna toscana, e del colore e dell'odore dei legni e del sound prescelto (acustico). Un viaggio di due ore in differenti ma complementari stili musicali con un equilibrio tipico del paesaggio toscano, in un atmosfera assolutamente particolare ed affascinante.
Concerto della mezzanotte con i ternani Fred Duna & The Full Optional.
Protagonisti del concerto della mezzanotte a “La Darsena Bar Caffè” di Castiglione del Lago saranno i Fred Duna & The Full Optional. Attivi dal 1999, i ternani Fred Duna & The Full optional propongono una musica che tra vari stili Blues degli anni '50 e '60 con un approccio sempre fedele alle sonorità originali. Il quintetto esplorano diversi stili di Blues, dal Chicago Blues alle atmosfere laid-back dello SwampBlues della Louisiana e allo Swing infuocato della West-Coast caratterizzato da sonorità distorte e retrò ma senza eccessivi e inutili virtuosismi. Ben inseriti nel circuito dei live club, hanno partecipato a numerosi Festival Blues in Italia e hanno avuto recentemente l'onore di accompagnare in concerto due monumenti viventi del Blues quali Hubert Sumlin e Lazy Lester.