di Massimiliano Massari (*)
Il recente inserimento della Basilica di San Salvatore di Spoleto e del Tempietto del Clitunno di Campello nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità è un grande riconoscimento che deve responsabilizzare ancora di più le nostre istituzioni a preservare il grande patrimonio artistico e culturale che insiste sul nostro territorio. Ci uniamo, dunque, al plauso per i risultati raggiunti.
Proprio per quanto sopra ci sembra non giusto procedere all’individuazione di 3 centrali a biomasse a 2 km in linea d’aria dal celebrato sito di San Salvatore.
L’Italia dei Valori di Spoleto, come ha già fatto in passato, esprime dissenso rispetto al progetto di incenerimento delle biomasse di Madonna di Lugo perché gli impianti sono 3 divisi in unità solo formalmente indipendenti fra loro. A nostro giudizio il loro impatto andrebbe valutato, vista la loro adiacenza, come un unico impianto complessivo. Inoltre, noi sosteniamo il principio della filiera corta e non approviamo l’uso di biomasse che provengono, potenzialmente, da luoghi più lontani dell’Europa perché questo produce un effetto altamente impattante sul nostro territorio con la relativa legittima preoccupazione della popolazione e del suo diritto alla salute.
Troviamo poi alquanto singolare che l’annunciato piano energetico comunale segua, in ordine temporale, il rilascio delle autorizzazioni per le 3 centrali in parola.
La questione della produzione di energia è un tema alquanto attuale come i recenti referendum hanno dimostrato. L’IDV chiede che su questo tema il Comune di Spoleto avvii subito un ampio e trasparente dibattito preventivo in città.
(*) Coordinatore IdV Spoleto