Vittoria dei ciclisti, la Provincia alza i limiti "della vergogna"

Vittoria dei ciclisti, la Provincia alza i limiti “della vergogna”

Redazione

Vittoria dei ciclisti, la Provincia alza i limiti “della vergogna”

Gio, 16/09/2021 - 18:00

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Alla vigilia del giudizio al Tar revocata l'ordinanza su bici e motorini | Fiab: nuovi limiti più ragionevoli, ma la sicurezza si garantisce in altro modo

Bici e motorini, la Provincia alza i limiti di velocità. La Provincia di Perugia ha ritirato la famosa ordinanza del 1° febbraio con la quale aveva imposto il limite di velocità di velocità a 5 km/h per le biciclette e 10 km/h per motocicli su circa 130 km di strade provinciali. Limiti al limite del ridicolo, per evitare azioni risarcitorie all’ente in caso di incidenti.

Un provvedimento assurdo, già sospeso dal Tar dell’Umbria, che aveva accolto l’istanza di sospensione d’urgenza presentata lo scorso maggio da FIAB Perugia Pedala e FIAB Marsciano – Amici della bicicletta.

Ora, alla vigilia dell’udienza di merito, gli appassionati delle due ruote annunciano che la Provincia corre ai ripari revocando “l’ordinanza della vergogna” sostituendola con nuovi provvedimenti che istituiscono il limite di 15 km/h per le biciclette e di 20 km/h per i motocicli limitatamente ai tratti di strada maggiormente ammalorati.

Fiab: più ragionevole, ma non si evitano così gli incidenti

“Un nuovo provvedimento – commentano Fiab Perugia e Marsciano – sicuramente più razionale del precedente. Tuttavia riteniamo che non è imponendo divieti così stringenti che si migliora la cultura stradale e si evitano incidenti. La via maestra passa per una corretta manutenzione stradale e per un miglioramento e rafforzamento della segnaletica di pericolo, anch’essa bisognosa di costante manutenzione e aggiornamento”.

Provincia chiusa al dialogo

Fiab Perugia e Marsciano evidenziano come il lieto fine, seppur parziale, sia giunto solo a seguito del ricorso alla magistratura amministrativa, dal momento che ogni tentativo di dialogo con l’Ente era stato rifiutato.

“E’ costato a noi energie, tempo e denaro, ma soprattutto è costato tempo e denaro pubblico – evidenziano i ciclisti – per realizzare i cartelli, sistemarli, coprirli all’indomani della sospensiva del Tar e per le spese legali. Speriamo – concludono – che tutto ciò costituisca solamente un odioso ma isolato precedente”.

(foto dalla pagina Facebook Fiab Perugia Pedala)

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