E’ terminata un paio di ore fa la segreteria del Pd che ha definitivamente deliberato la data delle elezioni. A Spoleto dunque le primarie volute dal Pd si terranno il prossimo 22 febbraio e saranno di coalizione. La proposta presentata dal segretario Dante Andrea Rossi è stata accolta all’unanimità. Una soluzione che, pur spostando di un mese in avanti la scadenza fissata inizialmente per il 25 gennaio, consente al primo partito di Spoleto di aggiustare il tiro su più fronti. A cominciare dal Programma che sarà pronto entro il 15 gennaio: i dirigenti del piddì locale dunque possono contare su altri dieci giorni per presentare il documento di programmazione. Atto di indirizzo che sarà poi sottoposto agli altri partiti che vorranno partecipare al progetto e, ovviamente, alla coalizione.
Presenti e assenti – tante le defezioni dell’ultima ora, anche per le festività natalizie che hanno portato molti amministratori fuori città. Fra i consiglieri comunali presenti c’era il vice capogruppo Amedeo Marcelli, i consiglieri Passeri, Brozzi e Pinchi (assenti per gli ex diesse Cerasini, Rosati, Alimenti e Campagnani). Assenti giustificati, per malattia, Rutili e Montesi. Presente anche la giunta al completo (con il sindaco Massimo Brunini, il vice Daniele Benedetti rientrato per l’occasione in città, e gli assessori Albertella, Cristofori e Loretoni) e il consigliere regionale Giancarlo Cintioli.
Tutti al lavoro – ma non sarà solo la parte per così dire ‘burocratica’ quella che dovrà lavorar sodo per il Programma. Al lavoro c’è anche la diplomazia intenta nel cercare una soluzione che porti il Pd a poter presentare per il 22 febbraio un solo candidato. Un compito non semplice dal momento che si dovrà trovare un accordo fra i sostenitori di Benedetti e quelli di Cintioli, gli unici due che al momento restano in corsa per la candidatura alle prossime elezioni. Al lavoro anche le altre segreterie dei partiti che dovrebbero sostenere il Pd nella corsa alla guida della città: Pse e Udc dovranno prima decidere se appoggiare il progetto del Pd, una volta che sarà definito, e solo dopo, eventualmente, cercare e schierare ai nastri di partenza delle primarie un proprio ‘cavallo di razza’. O una ‘puledra’.
(Ca. Cer.)
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