Sfiducia al sindaco di Spoleto, è ufficiale | Cosa succede ora?

Sfiducia al sindaco, è ufficiale | Ex leghisti entrano nel Gruppo misto

Carlo Ceraso

Sfiducia al sindaco, è ufficiale | Ex leghisti entrano nel Gruppo misto

Gio, 11/02/2021 - 08:35

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E’ ufficiale la mozione di sfiducia al sindaco e magistrato De Augustinis, la cui Giunta, a meno di clamorosi ribaltoni dell’ultima ora, ha i giorni contati

E’ ufficiale la mozione di sfiducia al sindaco e magistrato di Cassazione Umberto De Augustinis, la cui azione amministrativa, a meno di clamorosi ribaltoni dell’ultima ora, ha i giorni contati.

La notizia, che Tuttoggi aveva anticipato, è stata confermata ieri – 10 febbraio – dai 15 consiglieri comunali firmatari dell’atto di sfiducia: una mozione bipartisan che ha accomunato rappresentanti di tutte le forze politiche con unica eccezione di Laboratorio, la lista civica creata dal primo cittadino.


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Non è di poco conto neanche la modalità con cui i 15 hanno ufficializzato la sfiducia, firmando in rigoroso ordine alfabetico, nessun riferimento a partiti e liste civiche e persino con una mail inviata da un account creato per l’occasione (mozionesfiducia@gmail.com). Come a dire che nessuno ha spinto nessuno, che la sfiducia non ha padrini nè cappelli.

Tutti concordi nel staccare la spina all’azione amministrativa giudicata “fallimentare”.

Sfiducia, la nota dei 15

Le ultime vicende hanno creato e stanno creando una grave crisi amministrativa che coinvolge in primis la città di Spoleto e i cittadini. Immobilismo e inattività non sono ciò che serve in una fase come questa che ha bisogno, invece, di risposte celeri e certe” scrivono Antonio Di Cintio, Carla Erbaioli, Ilaria Frascarelli, Camilla Laureti, Stefano Lisci, Cesare Loretoni, Marina Morelli, Stefano Polinori, Gianmarco Profili, Stefano Proietti, Luigina Renzi, Paola Vittoria Santirosi, Roberto Settimi e Marco Trippetti.

“Per questo motivo come consiglieri comunali, che ormai rappresentano la maggioranza della assemblea cittadina al di là delle singole appartenenze politiche, condividiamo la necessità di ridare voce ai cittadini per cambiare un’amministrazione rivelatasi fallimentare. Il nostro vuole essere un impegno che prendiamo nei confronti della città per affrontare nel migliore dei modi, in una fase determinante, tutti quei temi che rappresentano le basi per il futuro e lo sviluppo della nostra comunità: dalla situazione in cui versa l’ospedale cittadino, al piano sanitario regionale, alle crisi aziendali, al sistema di gestione dei rifiuti, alle scuole, alla ricostruzione fino all’utilizzo delle ingenti risorse del NextGenerationEu.

Riteniamo che questa amministrazione non si è mostrata all’altezza della situazione, in un momento cruciale e complicato sia dal punto di vista sanitario, sia economico, sia politico. In questa fase alla guida della città servono autorevolezza, capacità di essere inclusivi e una visione di medio e lungo respiro per affrontare i problemi che stanno affliggendo la nostra comunità, dare risposte nell’immediato e mettere le basi per la rinascita e la ripartenza”.

Lungo e articolato il documento di sfiducia (clicca qui per visualizzarlo) che pone l’accento sugli errori che avrebbe compiuto la Giunta nel corso della legislatura.

Ex leghisti nel Gruppo misto

Intanto chi prova a passare all’attacco sono i sei ex esponenti della Lega (espulsi dal partito tre mesi fa). Nel giorno della mozione che segna la fine – gli assessori Flavoni e Zengoni e i consiglieri Cretoni, Fagotto Fiorentini, Militoni e Pompili – annunciano di non riconoscersi nel partito. Uno ‘strappo’ a dir poco tardivo.

Gli ex leghisti, a quanto confermano fonti ufficiose a Tuttoggi, già questo pomeriggio, giovedì 11 febbraio, dovrebbero annunciare il passaggio al Gruppo misto nel corso del consiglio comunale. Leggiamo la nota. “È di queste ore la notizia che i consiglieri della Lega vicini al segretario Caparvi hanno firmato una mozione di sfiducia al sindaco promossa dal Pd e addirittura preparata dallo stesso partito.

david militoni lega maggioranza
Il consigliere Militoni, alle sue spalle il presidente Sandro Cretoni

Constatiamo con stupore come le medaglie abbiano sempre due facce. Da un lato si chiede la nostra espulsione perché, in difesa di Spoleto e del suo ospedale e contro i dettami della segreteria regionale della Lega, abbiamo partecipato ad una manifestazione organizzata dai cittadini dove hanno partecipato anche rappresentanti del Pd; dall’altro il segretario regionale permette ai consiglieri che, seguendo la linea da lui imposta non si sono alzati a difesa dell’ospedale cittadino, di firmare un documento preparato e promosso dallo stesso Pd. Abbiamo atteso con fiducia e in silenzio per oltre tre mesi che la Lega si esprimesse sulla richiesta di espulsione avanzata dal segretario Caparvi, certi di aver operato sempre nell’interesse della comunità di Spoleto e secondo i valori del movimento. Oggi di fronte a questo atto, compiuto nel pieno di una crisi sanitaria ed economica e approfittando della crisi di governo, che per alcuni invece che in maggiore responsabilità si traduce in una sorta di impunità, non possiamo tacere anche a nome delle centinaia di elettori e delle decine di iscritti che ancora guardano a noi e non si riconoscono nelle scelte del segretario regionale e dei consiglieri comunali firmatari. Non è questa la Lega, quella in cui abbiamo creduto fermamente e che abbiamo contribuito a costruire ed a portare al governo della città. Ciò anche visto lo scenario politico nazionale che si sta profilando dove, proprio in considerazione della fase che si sta vivendo, tutte le forze politiche stanno lavorando per il bene dell’Italia. Infine, seppur non volendo entrare nel merito dell’operato di Fratelli d’Italia che, anche a detta del segretario Caparvi, sta tenendo una condotta politica in contraddizione anche con l’amministrazione regionale, ricordiamo che nello scorso consiglio comunale alcuni consiglieri si sono permessi di affermare che il loro interesse è solo il bene della città. Beh, se il metro di quello che loro intendono come bene della città è la non difesa del San Matteo, è facile spiegarsi come sia stato facile per il Pd trovare 15 firme”.

Politica in fermento

Resta da capire cosa farà il sindaco De Augustinis, ovvero se attendere la votazione di sfiducia o rassegnare le dimissioni. Quelle che fino ad oggi non ha preso in considerazione pur non potendo contare su una maggioranza (da novembre sono 8 i consiglieri rimasti fedeli al governo cittadino).

I bene informati dicono che ieri mattina avrebbe avuto un colloquio con il Prefetto di Perugia, Armando Gradone, ma la notizia non trova ancora riscontri ufficiali.

In attesa della votazione della sfiducia, che dovrà avvenire tra il 20 febbraio e il 12 marzo prossimo, partiti e movimenti stanno inevitabilmente già pensando alle prime idee e proposte per la prossima campagna elettorale.

Sarà una coincidenza, ma proprio ieri è stata annunciata la creazione di “Civici X Spoleto”, lista che fa capo al consigliere regionale Fora e che vede quale neo coordinatore cittadino Giovanni Angelini Paroli.

C’è anche chi prova a ritagliarsi un qualche spazio, come l’associazione “Difendiamo Spoleto”, presieduta dall’ex addetto stampa dei dem Michael Surace e che secondo i dati forniti dall’associazione stessa conta un centinaio di iscritti, anche ieri sulla sua pagina Facebook ha provato a dire la propria, in difesa della Giunta De Augustinis e contro i 15 dissidenti.

© Riproduzione riservata | Articolo modificato il 18/02/2021

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