La procura di Perugia ha sequestrato decine di casette nel camping Punta Navaccia a Tuoro. Costruzioni abusive è l’ipotesi investigativa sulla quale il pm Manuela Comodi ha richiesto ed ottenuto la misura preventiva disposta dal Gip Lidia Brutti.
Una delle principali strutture ricettive del Trasimeno è finita quindi sotto sigilli e il titolare, 85enne è indagato per aver deturpato bellezze ambientali con una lottizzazione abusiva. Nastri di sequestro hanno colpito le casette in legno ad uso turistico realizzate dal camping. Ma la proprietà attraverso il suo legale, avvocato Giancarlo Viti ha già avanzato istanza di restituzione dei piccoli edifici in legno per consentirne l’uso con la stagione ormai in corso. Insomma il sequestro rimarrebbe ma le strutture potrebbero essere comunque affittate dai turisti.
Due anni fa il Comune aveva disposto la demolizione di alcune di queste strutture nella zona destinata a parco naturale e infatti secondo quanto si legge nell’atto di sequestro l’area finita nel miro della procura è in parte di proprietà del demanio pubblico e parte proprietà del camping. Nell’area oggetto di lottizzazione sono state dunque “sigillate” 47 case mobili di cui 43 con antistante pavimentazione in mattonelle da esterno (in graniglia e cemento) “su terreno con destinazione urbanistica Vpr (verde privato)” e 28 case mobili con veranda in legno. Tutte con annesse opre di urbanizzazione ed impianti funzionali in un terreno “con destinazione urbanistica Pn (parco naturale)”.
L’atto riporta il resoconto del sopralluogo che nel 2014 venne eseguito dagli agenti della Municipale di Tuoro, in quell’occasione gli accertatori trovarono 63 casette mobili, di cui 47 installate su area verde privato e 16 su area destinata a parco naturale. E così il Comune ordinò la demolizione delle casette abusive. Poi però nei successivi sopralluoghi del settembre e novembre del 2015 non solo le casette non erano diminuite, ma addirittura aumentate sulla zona del parco naturale, da 16 a 28.
La proprietà ha intanto diffuso una nota nella quale “tiene a sottolineare in particolar modo di aver sempre agito con il massimo impegno proteso al costante rispetto delle regole e secondo criteri di assoluto rigore. Si è purtroppo verificato che , a causa della complessità di talune procedure burocratiche a cui si è sommata la lentezza degli organi chiamati a fornire precise e tempestive risposte ad istanze che invece non sono mai pervenute nel corso degli anni anzi hanno purtroppo determinato questo stato di cose. La vicenda giudiziaria seguirà il suo corso con i suoi tempi e siamo certi che l’esito finale sarà favorevole”.