La situazione dell’Ast sembra precipitare nuovamente. Nei giorni scorsi, la multinazionale aveva annunciato la vendita di Vdm a un fondo americano e, sempre nella nota con la quale definiva “positiva per l’azienda” la cessione, si faceva riferimento anche all’Ast. Secondo i tedeschi, ThyssenKrupp “non ha mai avuto intenzione di tenere a medio e lungo termine” i siti di produzione ternani.
A vedere bene nei fatti questo indirizzo era evidente nella politica di ristrutturazione dell’Ad, Lucia Morselli, che oggi spaventa ancora i sindacati.
I delegati di Cgil, Cisl e Uil si sono infatti confrontati con i vertici nazionali, decidendo di richiedere incontro urgente al Mise per verificare il rispetto dell’accordo del 3 dicembre, visto che, sempre secondo i sindacati “Thyssen si sottrae al confronto sulle tematiche dell’accordo”.
Leggiamo la nota:
“Nella giornata odierna le scriventi Organizzazioni Sindacali dopo confronto con le strutture Sindacali Nazionali, hanno convenuto di inoltrare la richiesta d’incontro in sede Governativa, come previsto nell’Accordo sottoscritto il 3 dicembre 2014, al fine di discutere e approfondire le tematiche contenute nell’accordo stesso siglato con ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni.
Tale richiesta, già inoltrata, ha assunto un carattere di urgenza a fronte di quanto determinatosi negli ultimi giorni che, dal nostro punto di vista, non è in linea rispetto a quanto concordato nell’Accordo del 3 dicembre 2014.
La suddetta richiesta è ancor più necessaria in considerazione del fatto della ferma volontà, da parte del management di Ast, di non voler ripristinare le corrette relazioni sindacali. Ciò è dimostrabile dall’improvviso sottrarsi, in sede locale, al confronto sulle tematiche dell’accordo stesso”.
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