Sono i 12 anni del riconoscimento come Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO del Tempietto e del sito seriale “I Longobardi in Italia”
Si celebra domenica 25 giugno 2023 il 12esimo anniversario del riconoscimento del Tempietto del Clitunno di Campello sul Clitunno (Pg) come Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, quale parte integrante del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” insieme ad altri sei luoghi di interesse in tutta Italia.
Per festeggiare questo importante traguardo il Comune di Campello sul Clitunno ha organizzato una giornata di iniziative per grandi e bambini all’interno dell’area del Tempietto sul Clitunno.
Si inizierà dalla mattina alle ore 11.00 con la visita guidata tematica “Il Tempietto del Clitunno, Patrimonio mondiale dell’Umanità” alla quale seguirà, alle ore 12.00 l’appuntamento per i più piccoli “Giochiamo con i Longobardi” un momento di iniziative ludiche e creative a tema, a cura di Sistema Museo.
Momento clou della giornata di celebrazione sarà alle ore 18.00 “All’ombra del Tempietto, vieni ad ascoltare!!!” un appuntamento dedicato ai bambini, con il cantastorie Michele Neri. Un momento di racconto, con favole e leggende provenienti dalle differenti regioni di Italia che sarà anche l’occasione per rendere omaggio, nell’occasione dei 100 anni dalla nascita, ad Italo Calvino scrittore e saggista che raccolse e propose tante storie del patrimonio popolare.
La giornata si chiuderà con il concerto jazz (ore 21.00) del Duo Lorenzo Bisogno – sax tenore e Federico Gili – fisarmonica. Una ricerca musicale dei due giovani talenti umbri cominciata diversi anni fa, un dialogo intimo e spontaneo tra amici che sperimentano e arrangiano composizioni prese non solo dalla tradizione americana, ma anche da autori contemporanei (Egberto Gismonti, Kenny Wheeler). Un omaggio alla ricerca melodica, un viaggio musicale tra generi e stili musicali diversi unito a brani originali che caratterizzano il suono del duo sax e fisarmonica.
Tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito e su prenotazione al tel. 0743 275085 o via messaggio wathsapp al 329 5603345. Per l’accesso è necessario l’acquisto del biglietto di ingresso all’area monumentale di 4 euro, che varrà eccezionalmente per tutta la giornata.
Maggiori informazioni
Il Tempietto del Clitunno
Il Tempietto del Clitunno, considerato uno tra i più interessanti monumenti altomedievali dell’Umbria, ha tra gli elementi più attraenti della visita, la suggestiva posizione, già descritta da Plinio il Giovane come un luogo coperto da “antichi e ombrosi cipressi ai cui piedi scaturisce una fonte che forma un laghetto”. L’edificio poggia su un alto podio con fronte costituita da quattro colonne corinzie che sorregge la trabeazione su cui corre l’iscrizione che dedica la chiesa al “Dio degli angeli. L’abside con complessa decorazione dove si uniscono scultura a rilievo e affreschi di tema cristiano, datati all’VIII secolo d.C. ha al centro una piccola edicola-tabernacolo con elementi scultorei del I secolo d.C. Una prima proposta di datazione lo vede innalzato nel IV – V secolo d.C., come chiesa intitolata a S. Salvatore. Recenti studi, hanno permesso di circoscrivere la cronologia dell’edificio all’età longobarda, con un’oscillazione tra gli inizi del VII ed il pieno VIII secolo.
Per maggiori informazioni sul Tempietto del Clitunno di Campello sul Clitunno:
https://www.facebook.com/TempiettoCampello
Il sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”
A far parte del sito seriale «I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)» iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale (World Heritage List) il 25 Giugno 2011, 7 luoghi in Italia, nei comuni di: Cividale del Friuli (UD), Brescia, Castelseprio-Torba (VA), Campello sul Clitunno (PG), Spoleto (PG), Benevento e Monte Sant’Angelo (FG).
Il Sito seriale comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano, che si situano dal nord al sud della Penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti Ducati Longobardi, che formarono quella che possiamo definire la prima «nazione» italiana. I beni compresi nel Sito, rigorosamente selezionati, sono, ognuno per la propria tipologia, il modello più significativo o meglio conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e rispecchiano l’universalità della cultura longobarda nel momento del suo apice. Ne fanno parte: l’area della Gastaldaga e il complesso episcopale a Cividale del Friuli (UD), l’area monumentale con il Monastero di San Salvatore – Santa Giulia a Brescia, il Castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Torba e a Castelseprio (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG), il Complesso di Santa Sofia a Benevento e il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG).
L’Associazione Italia Langobardorum, che gestisce il Sito seriale, è stata formalmente costituita nel 2009 dai Comuni di Benevento, Brescia, Campello sul Clitunno (PG), Castelseprio (VA), Gornate Olona (VA), Cividale del Friuli (UD), Monte Sant’Angelo (FG), Spoleto (PG) e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’associazione si occupa di coordinare e monitorare le azioni di rete relative alla valorizzazione, promozione e sensibilizzazione del sito UNESCO. Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, sensibilizzazione delle comunità locali, promozione dello sviluppo socio-economico sono dunque le principali direttrici lungo le quali si sviluppano le azioni che l’Associazione persegue con il supporto degli uffici di coordinamento locale, istituiti dai comuni e anche attraverso partenariati con soggetti pubblici e privati diversi, al fine di ampliare e sviluppare la “rete longobarda” in un percorso organizzato di interazioni con gli stakeholder dei territori.
L’inserimento nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO è un riconoscimento prestigioso per la civiltà longobarda e per il significato storico dei monumenti e dei ducati che, lungo tutta la penisola, posero la premessa di quella che si può definire la prima “nazione” italiana. Dal loro arrivo in Italia, nel 568 d.C., alla caduta di Pavia, nel 774 d.C., per opera dei Franchi, guidati da Carlo Magno, i Longobardi ebbero un ruolo fondamentale: assimilarono la tradizione romana, la spiritualità del Cristianesimo, l’influenza Bizantina e i valori germanici, di cui erano portatori, dando vita ad una nuova ed originale cultura che vide il suo apice tra la fine del VII e l’VIII secolo d.C.
Un riconoscimento importante che dà conto di anni di ricerche che hanno interessato gran parte della penisola italiana, con scavi archeologici, revisioni di documenti, approfondimenti scientifici, progetti diagnostici, interventi di restauro e confronti specialistici, un percorso di studi che parte molto lontano e che ancora oggi non smette di stupire.
I Longobardi si pongono tra i principali protagonisti del complesso periodo di transizione tra l’Antichità ed il Medioevo avviando quel processo culturale, ereditato poi da Carlo Magno, che trasformò il mondo antico e contribuì alla formazione dell’Europa medievale
Il riconoscimento UNESCO ha definitivamente sancito l’importanza della storiografia recente, mettendo fine a quei concetti di “decadenza” e “barbarie” che venivano generalmente associati all’età che va dalla caduta dell’impero romano alla nascita di quello carolingio affermando invece l’idea di un continuum del processo storico caratterizzato dalla positiva compenetrazione di civiltà diverse.