Ancora un 'colpo' ai danni di un esercizio commerciale. Nelle prime ore di questa mattina si è verificata l'ennesima razzia, stavolta ai danni del bar-trattoria Flaminia, al Km 155,00 dell’omonima strada che collega la frazione di S.Eraclio con la rotatoria del centro commerciale Piazza Umbra.
Il locale, di proprietà di Roberto e Adriano Lucherini, è stato svaligiato intorno alle 3,30. Gli inquirenti, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il varco attraverso i quali i soliti ignoti si sono introdotti nell'esercizio commerciale. Per tagliare la serranda i ladri hanno usato delle cesoie. I malviventi hanno pensato anche ai minimi dettagli. Come quello di bloccare con il fil di ferro il portone di ingresso del condominio attiguo al ristorante, in modo da evitare che qualche condomino, qualora fosse stato svegliato dai rumori dei ladri, potesse uscire in strada e accorgersi di quanto stava succedendo all'interno del bar.
L'allarme non è servito a molto perchè quando sono arrivati i proprietari, dei ladri non c'era più alcuna traccia. Sono stati proprio i Lucherini a 'riaprire' il portone del condominio. Difficile ancora quantificare il danno arrecato ai due commercianti. I furfanti si sono comunque impossessati di un cambia-banconote, una slot machine, 300 schede telefoniche, un pacco di gratta e vinci da 5 euro e 20 stecche di sigarette. Le due 'macchinette' sono state ritrovate nella campagna circostante, forzate e private dei soldi. Difficile stimare l’ammontare del danno, poiché non è possibile stabilire quanti soldi ci fossero nelle macchinette, rinvenute nella campagna adiacente: ovviamente prive di monete.
I due ristoratori, che in trent'anni di attività erano stati derubati altre due volte, accennano sospettosamente al campo nomadi stanziato nelle vicinanze di S.Eraclio. Saranno le indagini affidate ai carabinieri di Foligno a stabilire se i sospetti dei due commercianti hanno una qualche base di fondamento. Intanto i Lucherini stanno compiendo i lavori di riparazione della serranda pronti, tra paura e indignazione, a rprendere la loro attività.
(Valentina Ballarani)