Regole e principi di filosofia, algebra, psicologia, commedia, tragedia: c’è un po’ di tutto questo in Radice di 2, andato in scena ieri sera al Teatro Romano, con una straordinaria interpretazione di Michele La Ginestra ed Edi Angelillo. Davvero bravi nel presentare la vita di Tom (Tommaso) e Geraldina (Gerri) che, ormai arrivati in età matura, ripercorrono la loro storia. Due caratteri diversi, due sensibilità differenti (ricordate la maestra? …due rette parallele…), ma un solo, unico grande amore l’uno per l’altro (…su uno stesso piano…). Ed una intera vita a contenerle (….sono complanari). Può un teorema o un assioma racchiudere una esistenza? Pare proprio di sì, a conferma che filosofia e matematica vanno a braccetto. La matematica. Tom ne invoca alcuni principi per dare un ordine e una spiegazione al loro amore. Anche se l'idea stessa della matematica lo ripugna: “…la matematica è un complotto degli adulti a danno dei bambini…”.
C’è chi scappa e chi insegue, in questa storia che vedra i protagonisti scambiarsi ben presto i ruoli.
E' razionale e scanzonato Tom. Sensibile e irrequieta Gerri. Parlano di tutto e ricordano: il primo bacio, le bravate sul treno, gli addii, gli incontri, i loro discorsi sullo spirito. “Tu ci credi nella reincarnazione? Io sì – dice Gerri – anzi ne sono convinta. Steiner dice che l’uomo è puro spirito e in quanto spirito eterno, è destinato a rincorrere il proprio destino…e quando ha la fortuna di incontrare uno spirito affine, i due spiriti si aggrappano. Certo è anche possibile che possano respingersi, ma finiranno sempre per incontrarsi e.. e vagano, vagano, vagano, attirandosi e respingendosi. Finchè uno dei due spiriti non decide di fermarsi qui. Ti fermi qui?” chiede Gerri. “Qui, a casa tua?” risponde Tom. “No, no, intendevo qui nella mia vita?”
Battute esilaranti si fondono a momenti di intensa riflessione. E il pubblico rimane lì, incollato al proprio posto – alla faccia di Giove Pluvio che cerca di mandare all'aria lo spettacolo – fra una risata e una lacrima che scende sul viso (all'uscita in molti hanno chiesto alla organizzazione di replicare lo spettacolo). Sono concentrati gli spettatori, neanche la pioggia riesce a distoglierli dalla prosa. Ognuno a ritrovare un pezzo, magari anche un solo frammento della propria vita in quella Gerri e di Tom, capaci di regalare una fotografia della società di questi ultimi quaranta anni. Di mettere a nudo le nostre paure, i sogni, le speranze, le certezze e le insicurezze.
Neanche la malattia di Gerri può fermare il loro amore. Che va oltre l’immaginario foglio (la vita) che lo contiene. Dopo questa esistenza ci sarà un altro foglio, ancora più grande, capace di contenere le due rette parallele. All’infinito.
(Carlo Ceraso)
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Sara Cipriani