SPOLETO CREDITO E SERVIZI: CLAMOROSO, COLLEGIO SINDACALE SMENTISCE “CARONTE” SOLFAROLI. CHI SONO I ‘DANNATI’ DELLA SCS? - Tuttoggi.info

SPOLETO CREDITO E SERVIZI: CLAMOROSO, COLLEGIO SINDACALE SMENTISCE “CARONTE” SOLFAROLI. CHI SONO I ‘DANNATI’ DELLA SCS?

Redazione

SPOLETO CREDITO E SERVIZI: CLAMOROSO, COLLEGIO SINDACALE SMENTISCE “CARONTE” SOLFAROLI. CHI SONO I ‘DANNATI’ DELLA SCS?

Sab, 03/01/2009 - 06:35

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Cosa succede alla Spoleto Credito e Servizi? E’ difficile dirlo con precisione, ma è indubbio che la Holding che controlla la Banca Popolare di Spoleto sta vivendo un momento non proprio felice dopo la sfiducia votata al presidente Fabrizio Cardarelli il giorno dopo Santo Stefano. La notizia, anticipata da Tuttoggi.info (vedi sotto), è stata ripresa da alcuni giornali ai quali il presidente facente funzioni Danilo Solfaroli ha rilasciato dichiarazioni “pesanti” che gettano più di qualche ombra sulla figura di Cardarelli. Il condizionale è d’obbligo perchè in realtà Solfaroli è rimasto sempre fra il dire e il non dire, eludendo le motivazioni della sfiducia. Ecco ciò che aveva dichiarato al Giornale dell’Umbria il 30 dicembre scorso: “…è una vicenda abbastanza dolorosa, ma si è trattato di una cura necessaria, assunta dopo un’analisi approfondita dei fatti”. Rincarando la dose, all’indomani, dalle colonne de La Nazione “Da tempo il CdA aveva chiesto spiegazioni al Presidente su alcune anomalie riscontrate e che ora sono al vaglio del collegio sindacale”. E ancora, sempre nell’intervista rilasciata a Rosanna Mazzoni: “sarò una sorta di Caronte, un traghettatore fino a giugno. Poi si vedrà”. Data, quella di giugno, che Solfaroli oggi smentisce: “mai detto giugno, traghetterò la società fino all’8 gennaio prossimo”: Una navigazione dunque breve.

Il ‘no comment’ di Solfaroli – ma cosa ha combinato il professor Cardarelli, la cui sfiducia dalla carica ha creato un terremoto in tutta l’Umbria? Abbiamo provato a chiederlo a chi ha preso il governo della società, che però ha preferito non rispondere alle nostre domande. Magari è solo una coincidenza, un cambio in corsa nella strategia della comunicazione. E’ del primo pomeriggio di ieri, poco dopo le 16, la telefonata di TO®. E’ cortese ma fermo Solfaroli: “in questo momento di frizione penso che sia superfluo aggiungere altre cose…atteniamoci alle precedenti dichiarazioni che sono generiche e sulle quali c’è stata una condivisione (del CdA, n.d.r.). Ora mi prende alla sprovvista….”. E così restano in sospeso le poche domande che avremmo voluto rivolgere: cosa ha fatto Cardarelli?, c’è per caso una questione morale che interessa la Scs?, dal momento che si è audefinito “una sorta di Caronte”, ci sono e chi sono i dannati nella cooperativa?

La clamorosa smentita – tre ore più tardi trapela la notizia che il collegio sindacale, che secondo Solfaroli era stato già investito del problema, non avrebbe in realtà ricevuto alcun incarico. Tace il telefonino del presidente dei revisori, il dottor Roberto Rossi. Squilla invece con successo quello di Pietro Roscini, membro del collegio insieme al revisore Giorgio Adeodato Norcia. “Nell’ambito dell’attività di vigilanza e controllo, il collegio deve mantenere una certa riservatezza” esordisce il dottor Roscini “ma alla sua precisa domanda, che consegue ad un articolo pubblicato nei giorni scorsi, posso dire che, avendo sentito anche il presidente e il collega, ad oggi all’organo collegiale non è pervenuta alcuna richista di verifica sull’operato del professor Cardarelli. Di più però non posso aggiungere”. Tanto basta però per sollevare un altro bel polverone, in una situazione che ha già creato più di qualche rumors in città e non solo. Solfaroli quindi (ma forse anche lo stesso CdA, stando alle dichiarazioni rilasciate a TO® presidente facente funzioni) viene smentito dall’organo di controllo.

Tace anche Cardarelli… – nessun commento da parte dell’ex presidente che, tanto ieri, quando lo abbiamo incrociato in Piazza della Vittoria, quanto oggi al telefonino, mantiene sulla vicenda uno stretto riserbo. “Tengo alla società, ai soci, ai dipendenti che lavorano per la Scs e per tutte le aziende controllate, ripeto che non ho alcun commento da fare”.

…e non solo lui – sulla vicenda comunque campeggia un certo silenzio. Il defenestramento di Cardarelli, infatti, sembra non interessare nè la politica locale e regionale e neanche una buona fetta della stampa. A parte Giornale dell’Umbria e La Nazione, gli altri quotidiani della carta stampata sono rimasti pressochè defilati: poche righe il Corriere, nulla Il Messaggero. Idem per i giornali on line del territorio, sempre attenti a seguire gli eventi cultural-mondani della società. Eppure la notizia doveva essere di grande interesse, non fosse che riguarda la società che controlla la maggoranza della BPS, quella ribattezzata come la “Banca degli umbri”. Una qualche preoccupazione la registrano, e cominciano ad esternarla, i soci della holding. E proprio su quegli argomenti che sembrano essere alla base delle ‘frizioni’ rimaste fin qui interne: come la ricapitalizzazione della Bps, passata da 40 a 44,4 milioni di €, o le diverse valutazioni su alcuni finanziamenti che avrebbero riguardato società del territorio. Cose di cui in città si parla fra l’altro da tempo.

Appuntamento dopo la Befana – solo dopo la Befana, e precisamente l’8 gennaio, se ne potrà sapere di più. Per questa data infatti è previsto un nuovo CdA per provvedere alla nomina del presidente della Scs. A correre per la presidenza restano in tre. Lo stesso Danilo Solfaroli, imprenditore immobiliare di discreto successo, umanista e grande intenditore di musica classica, doti queste ultime che contribuirono a portarlo in passato al vertice della loggia perugina “Guardabassi”, di cui fra l’altro non ha mai fatto mistero. Ma la gaffe portata allo scoperto dal collegio dei revisori dei conti potrebbe costringere Solfaroli a fare un passo indietro. Lui stesso ammette di “non aver pruriti” per la carica che si andrà a definire la prossima settimana. Partirà dunque ancor più avvantaggiato il dottor Fausto Protasi, il più esperto del CdA per quanto riguarda il mondo bancario e finanziario, avendo già ricoperto la carica di vice direttore generale della Bps. Di recente poi Protasi ha condotto l’ingresso della Nuova Fin (di cui era presidente) nella finanziaria regionale Gepafin: una operazione che dovrebbe portare nelle casse della Scs qualcosa come 2,5 milioni di euro. La sua uscita da Nuova Fin lo spoglia poi defintivamente dei panni di ‘controllore’ e ‘controllato’: requisiti importanti per assumere la guida del Gruppo. Gioca infine il ruolo di out-sider l’avvocato Michelangelo Zuccari, notato oggi a Spoleto: all’ora di pranzo mentre usciva dal Canasta in compagnia di Solfaroli, in serata quando lasciava il ristorante Tre Fontane. Una esperienza legale di grande rilievo la sua, da quella civilistica a quella fallimentare, che si è già rilevata di grande importanza per la holding dal suo ingresso nel CdA. Comunque se ne saprà di più giovedì prossimo, quando i sette membri del Cda, incluso Cardarelli, che della Scs resta consigliere di amministrazione, eleggeranno il nuovo presidente della holding.

Carlo Ceraso

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