Spoleto, assegnato il prestigioso Premio “Poldino Rosa”, giunto alla seconda edizione / Ft - Tuttoggi.info

Spoleto, assegnato il prestigioso Premio “Poldino Rosa”, giunto alla seconda edizione / Ft

Redazione

Spoleto, assegnato il prestigioso Premio “Poldino Rosa”, giunto alla seconda edizione / Ft

Mer, 22/01/2014 - 12:53

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Se lo erano promesso lo scorsa edizione, “Mai più un anno senza stare almeno una volta tutti insieme a cena per ricordarlo”. E così anche nel 2014, a sette anni dalla partenza di Leopoldo Corinti per un nuovo e curioso ultimo viaggio, tutti coloro che lo conoscevano bene, sono tornati a riunirsi per dedicargli una serata proprio come piaceva a lui, e soprattutto con un menù a tavola classicamente alla “Poldo”. Corinti aveva 52 anni il giorno in cui fu ritrovato senza vita, il 21 gennaio 2007, a causa di un malore. Ma da allora è come se non se ne fosse mai andato. In ogni occasione in cui chi lo ha conosciuto si incontra, c’è sempre spazio e tempo per un aneddoto o il ricordo di “come avrebbe detto e fatto lui”.
E per chi non lo sa o lo ha dimenticato, Corinti nella sua vita, seppur breve, non si era fatto mancare nulla compreso il fatto di essere stato il più giovane sindaco umbro e forse d’Italia, governando la città del Festival dal 1982 al 1985.
Pioniere tra gli agenti di viaggio umbri, costruì da zero la celeberrima agenzia Jazz Viaggi, tuttora in attività sotto la guida dello storico socio di Poldo, Giacomo Materazzo. Amante passionale di tutti i generi musicali si inventò i primi concerti in Piazza Duomo con artisti del calibro di Renato Zero o Bennato e De Andrè. Nei suoi innumerevoli viaggi di piacere e conoscenza aveva trovato il tempo anche per riportare a casa, da ogni posto dove era stato, le più incredibili e diverse scatole di fiammiferi, che poi finirono anche in alcune mostre, una anche in Svizzera, uniche nel loro genere. Feroce ma divertente critico della politica, dalla seconda Repubblica in poi, era un consigliere ascoltatissimo da tutti i “praticanti” dei partiti. Luogo di ricevimento preferito, il “bancaraccio” (la pedana esterna del Bar Canasta ndr.) in Piazza della Libertà, dalla quale dispensava consigli e suggerimenti strategici che si rivelavano quasi sempre azzeccati. L’ultima sua impresa, per l’epoca visionaria ma proiettata al futuro, di cui Poldo sapeva sempre anticipare i tempi, è stata lo sviluppo nel 2001 con l’attuale direttore responsabile di TO, Carlo Ceraso, di una delle primissime testate di stampa online umbre, quando ancora i giornali blasonati nazionali non immaginavano la rivoluzione prossima nel mondo della comunicazione.
La serata di ieri, come stabilito già dalla prima edizione, è stata dedicata prima di tutto ad una cena che deve comprendere nel menù i piatti preferiti di Corinti. Immancabile la fetta, da almeno un centimetro di altezza, di mortadella da consumare con le mani. E nel menù di ieri, ha fatta la sua new entry un altro dei topos culinari di Poldo: il pollo ruspante arrosto con le patate, cotte rigorosamente insieme in unica teglia per insaporirle di più.
L’altro motivo della riunione, non meno importante, è stato la consegna dell’ambitissimo Premio Poldino Rosa, giunto alla sua seconda edizione e assegnato ogni anno ad uno spoletino che si è fatto onore fuori dalla città portando però alto il blasone delle origini cittadine.
Promotori e Giuria insindacabile del Premio, l’architetto Giuliano Macchia e l’editore romano Giorgio Bartolomucci, incaricato di trasportare da Roma il prezioso manufatto, un uovo di struzzo pitturato di rosa con tanto di grana ovviamente raffigurante una mortadella, della grandezza di quel tipo, che si compra negli aeroporti e di cui Poldo faceva incetta per sfamarsi durante il volo, poiché odiava il cibo del catering.
Ma ieri sera, ironia della sorte, proprio durante il trasferimento dalla capitale, a Giorgio Barolomucci si è rotta la macchina (i soliti maligni dicono che si sia fermato a vedere la partita di Coppa della Roma), non consentendo l’arrivo per tempo ne del premio ne di Giorgio stesso, e obbligando Giuliano Macchia a chiedere aiuto ad Alberto Massarini “Pimbellino”, patron de Il Pentagramma, ristorante che ospitava la truppa. Pimbellino, ha subito rimediato con una mortadellina confezionata, rigorosamente a marchio Coop.
Per la cronaca il premio farlocco è stato assegnato a Vittorio Faustini “Il Principe”, già organizzatore di alcune memorabili edizioni di Spoleto Estate e dal 2009, fondatore e manager con Pietro Folena di Metamorfosi, associazione che si occupa di eventi culturali e d’arte in Italia ed in Europa, ormai cittadino romano a tutti gli effetti.
Sedevano a tavola, in ordine sparso, Giacomo Materazzo, Giuseppe Barbaro “U Segretario”, Marina Morelli, Michele Guglielmi, Remo Gentili, Vittorio Faustini, Mauro Del Frate, Erminio Cornacchini, Carlo Ceraso, Leonardo Perini, Carlo Vantaggioli, Ugo Laudicina, Fausto Fioretti, Gigi Piccolo, Giuliano Macchia, Stelvio Gauzzi, Carlo Calandri e ai fornelli Alberto Massarini. Assenti giustificati, Giorgio Bartolomucci con il premio originale e Toni Profili.
La giuria del Poldino Rosa, ovvero Giuliano Macchia da solo, vista l’assenza “misteriosa” di Bartolomucci, ha insindacabilmente deciso che il premio dell’anno precedente deve essere sempre riconsegnato agli amici riuniti a tavola, per essere poi riassegnato nell’edizione successiva al nuovo vincitore. Un gesto molto attento a non sciupare soldi inutilmente (altra virtù cardinale di Poldo) nell’acquisto di un nuovo uovo di struzzo.
Naturalmente a fine cena si è “tirato tardi”, rammentando questo o quell’episodio indimenticabile in compagnia di quello straordinario personaggio ed amico che è stato Leopoldo Corinti e che farà mettere tutti di nuovo a tavola il prossimo gennaio 2015 per la terza edizione dell'ambitissimo Poldino Rosa

(Carvan)

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