di Carlo Ceraso
Qualcuno ha tradito. Quello che i due principali schieramenti temevano, si è verificato. Nei Comitati elettorali di Pd e Pdl si son fatte le ore piccole, cercando di trovare e prime risposte all’esito delle amministrative. La doccia fredda è arrivata per Angelo Loretoni che, a dispetto dei sondaggi annunciati e dei claim dell’ultima ora, ha dovuto fare i conti con una realtà diversa. Sono andati decisamente meglio i sondaggi commissionati dal Pd che, fino all’ultimo, recitavano un 46-48% per la coalizione del centro sinistra. La spallata, però, non c’è stata e l’operazione Cerami (prossimo assessore alla cultura in caso di vittoria di Benedetti) non si è fatta sentire. Ma andiamo con ordine.
Il voto disgiunto – difficile ancora fare una analisi capillare sull’esito del voto dello scorso week end. Ma di voti disgiunti se ne sono contati e non pochi. Di sicuro non come nel 2004, quando Massimo Brunini beneficiò della frattura interna alla ex Casa delle Libertà che vedeva in qualche modo contrapposti gli annesiti della destra sociale e i forzisti ai sostenitori del candidato della destra protagonista Franco Zaffini. Questa volta, infatti, a quanto sembra emergere, il voto disgiunto ha interessato nella quasi egual misura i due schieramenti, con una percentuale maggiore per Loretoni.
Angelo Loretoni – dicono i bene informati che dopo le prime due proiezioni dei risultati il candidato del centro destra volesse addirittura smobilitare il Bingo, sede del suo Comitato elettorale. Tanto era la delusione e il sospetto che l’avversario potesse passare al primo turno. Qualcuno gli ha consigliato di attendere e, con il passar delle ore, il Comitato è tornato tenuamente a sperare. 9 punti da recuperare sono davvero tanti (più di 10 quelli che separano le due coalizioni), forse troppi. Ma la macchina elettorale si è messa in moto già nella notte, tanto da strappare, intorno alle 2 del mattino, la disponibilità di Gianni Alemanno a venire sabato prossimo a Spoleto per un Comizio, probabilmente a Piazza Garibaldi. La scelta non è casuale e potrebbe ridare nuovo impulso all’elettorato: Alemanno, infatti, è il ‘sindaco del sorpasso’, quello che al ballottaggio recuperò e superò i 5,1 punti che lo separavano da Rutelli dopo il primo turno per la guida della Capitale. 5 punti non sono certo 9, tanto meno 10. Non trova invece conferma la notizia di una visita del premier Berlusconi che potrebbe chiudere la campagna elettorale delle città che andranno al ballottaggio. A Terni, infatti, sono davvero troppi i 12,3 punti che Baldassarre (37,1%) deve recuperare su Di Girolamo (49,4%). Poi c’è Spoleto e Bastia, dove però il candidato del Pdl Ansideri ha quasi 4 punti sull’avversario Criscuolo (43,9%). Loretoni, comunque, il suo successo personale lo ha già raggiunto conquistando 9.006 voti pari al 38,1% (+1,7% rispetto alla propria coalizione): quasi 1.200 voti in più di quelli riportati nel 2004 da un politico di razza qual’è Zaffini.
Daniele Benedetti – Più tranquilla la situazione in casa del piddì, anche se non è sfuggita, specie in Alta Marroggia, una certa astensione dal voto. Anche per Benedetti è stata una giornata pressoché di riposo, in attesa di una riunione tecnica con il segretario del Pd Dante Andrea Rossi (che con i suoi 921 ha stracciato ogni precedente record quanto a preferenze per il consiglio comunale). Che insieme dovranno cercare di tener unita la coalizione, specie dopo la debacle di Prc e IdV che non hanno ottenuto un seggio. E far passare anche qualche mal di pancia ad alcuni candidati del Pd rimasti insoddisfatti dall’esito delle urne.
La macchina organizzativa è comunque pronta per rimettersi al lavoro. Non più di due gli appuntamenti che si pensa di organizzare nei prossimi 10 giorni. Uno con il segretario nazionale Franceschini, l’altro con l’ex ministro Bersani. Appare comunque fisiologico, e per una lunga serie di ragioni, il calo di preferenze riportate dal candidato a sindaco Benedetti (46,92%) rispetto a quanto riportato da Brunini nel 2004 (59%, – 12,08%). Situazioni analoghe si registrano un po’ ovunque, anche in modo più clamoroso, come nel caso della vicina Terni dove Di Girolamo ha ottenuto quasi il 20% in meno del sindaco uscente Raffaelli che cinque anni orsono ottenne il 69,13%.
Nuove alleanze – per il ballottaggio, inutile dirlo, torneranno utili anche nuovi apparentamenti. Benedetti e Loretoni hanno fin qui pubblicamente escluso ogni possibile alleanza al secondo turno. Fra le liste ritenute più interessanti Prima Spoleto di Sergio Grifoni e l’Udc di Leodino Galli. Entro la fine della settimana comunque se ne saprà di più. Meno determinanti, ma comunque sempre utili alla vittoria finale, gli eventuali accordi con quei candidati rimasti fuori dai giochi. Qualche movimento sarebbe già in corso, anche da parte di qualche esponente della sinistra radicale che potrebbe strizzare l’occhio al centro destra.
